Sanità, in Sicilia si fa più prevenzione - QdS

Sanità, in Sicilia si fa più prevenzione

Lucia Russo

Sanità, in Sicilia si fa più prevenzione

sabato 17 Aprile 2010

Rapporto regionale “Passi” (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), promosso dal ministero Salute. Coordinato in Sicilia dal dipartimento Attività sanitarie insieme a Istituto superiore sanità e alle 9 Asp

PALERMO – È stato presentato ieri dall’assessorato regionale alla Salute il rapporto regionale “Passi” (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), programma promosso dal ministero della Salute per porre al centro degli interventi di sanità pubblica e di prevenzione i bisogni e le esigenze dei cittadini.
L’indagine è stata coordinata in Sicilia dal Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, in collaborazione con il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità e i Dipartimenti di prevenzione delle nove Aziende sanitarie provinciali.
Il sistema prevede la raccolta continua di dati sui principali fattori di rischio comportamentali per la salute e sull’adozione di misure di prevenzione da parte della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni. In Sicilia è stato intervistato un campione casuale di 1374 persone, selezionato dalla lista delle anagrafi sanitarie delle Asp della Regione. Il 50% degli intervistati è rappresentato da donne. L’età media del campione è di 42 anni.
Una persona su due ha un lavoro regolare, il 55% del campione regionale ha un livello di istruzione alto (laurea o diploma scuola superiore).
Si legge, nella sintesi a cura dell’ufficio stampa, che è ulteriormente migliorato il ricorso dei siciliani alla diagnosi precoce oncologica, confermando così il trend emerso nell’anno precedente. La percentuale di sovrappeso e obesità invece continua ad essere superiore alla media nazionale. Si è ridotto il consumo “a rischio” di alcol, rimane piu’ o meno stazionaria la percentuale dei fumatori (30%).
Il generale miglioramento, riscontrato rispetto all’anno precedente, è stato ritenuto conseguenza delle attività di contrasto avviate in tutta la Regione nell’ambito del Piano regionale della prevenzione.
“La prevenzione è uno dei capisaldi della riforma sanitaria – ha detto l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo -.
Investire nella prevenzione è molto piu’ utile per la salute dei cittadini perchè è dimostrato che l’insorgenza di molte malattie può essere ridotta mediante l’adozione di corretti stili di vita: in molti casi, come per alcune patologie tumorali, la diagnosi in fase precoce, o addirittura preclinica, permette un trattamento piu’ efficace e un miglior esito finale. Ci sono perfino importanti risvolti economici per il sistema sanitario poichè le attività di prevenzione, pur essendo rivolte a un maggior numero di persone, hanno un costo molto inferiore a quello necessario per la diagnosi e la cura della patologia che si cerca di prevenire.
Proprio per questo abbiamo già intensificato la nostra azione in questa direzione e continueremo a dare sempre piu’ importanza alla prevenzione”.
I piani di prevenzione sono coordinati dalle Asp attraverso le unità di educazione alla Salute, i dipartimenti di prevenzione e i distretti. Gli ambiti di intervento già in atto riguardano la prevenzione del rischio cardiovascolare, delle recidive di accidenti cardio e cerebrovascolari, del sovrappeso e dell’obesità, del diabete di tipo II, degli incidenti stradali, degli incidenti domestici e degli infortuni sul lavoro.

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