Ars: ok alla Finanziaria senza le parti impugnate - QdS

Ars: ok alla Finanziaria senza le parti impugnate

Raffaella Pessina

Ars: ok alla Finanziaria senza le parti impugnate

giovedì 13 Maggio 2010

L’Assemblea ha approvato, dopo una seduta a vuoto, con 39 voti a favore. Procuratore D’Agata smentisce Repubblica su richiesta arresto

PALERMO – La Finanziaria verrà promulgata senza le parti impugnate dal commissario dello Stato. Ieri mattina infatti l’Assemblea regionale siciliana ha approvato un ordine del giorno che è passato con 39 voti a favore, 12 contrari ed una astensione. Martedì scorso la seduta era stata rinviata per mancanza del numero legale. Sia l’aggiornamento del voto sull’ordine del giorno e dei lavori d’Aula, sia la verifica del numero legale, erano stati chiesti dal deputato del Pdl Fabio Mancuso a conclusione delle valutazioni espresse da diversi deputati su alcune delle motivazioni contenute nell’intervento del commissario dello Stato sulla Finanziaria.
Forti critiche sono giunte dal Pdl che in un comunicato a firma del capogruppo Innocenzo Leontini commenta: “Ci chiediamo perché i deputati, invece di presenziare in Aula, hanno preferito mettersi in congedo in massa mettendo a repentaglio migliaia di lavoratori siciliani”
Sulla finanziaria è intervenuto anche il Presidente dell’Ars Francesco Cascio: “È auspicabile che l’attività istruttoria del Governo in relazione ai documenti finanziari – che di per sé hanno un’alta valenza politica- in futuro venga effettuata con una maggiore ponderazione”.
L’assessore all’Economia Michele  Cimino ha dichairato che “In merito al contenzioso che si aprirà con la Suprema Corte, soprattutto sulle imposizioni fiscali che la Regione voleva attivare, di fatto queste rappresentano un percorso sperimentale che l’amministrazione, in virtù dell’art. 36 dello Statuto e della propria autonomia finanziaria, voleva rendere applicabile in un contesto di federalismo fiscale. Ma il Commissario dello Stato ha proceduto alle impugnative perché si è attenuto alle recenti pronunce della Corte che da anni ormai cerca di svilire la forza nel nostro Statuto”. Sull’impugnativa si è espresso anche il Governatore: “Resta salvaguardata la strategia che anima la finanziaria ispirata da rigore, innovazione e sviluppo”.  Rimangono infatti i 70milioni di euro per le opere pubbliche nei comuni;  il microcredito, i confidi e le zone franche. Intatta la stabilizzazione dei contrattisti regionali.
Il presidente Santi Formica ha quindi rinviato i lavori d’Aula a martedì 18 maggio alle ore 16 con all’ordine del giorno la discussione di interrogazioni e interpellanze alle quali risponderà l’assessore per le attività produttive Marco Venturi. Intanto sono al lavoro le Commissioni dell’Ars: la Attività Produttive , ha approvato all’unanimità il disegno di legge sui Consorzi di bonifica che vede primo firmatario Salvino Caputo (Pdl). La norma, inviata per la copertura finanziaria alla commissione Bilancio, garantisce la prosecuzione del rapporto di lavoro a tempo determinato per il personale in servizio negli undici consorzi siciliani e la regolarità delle attività del consorzio che eroga acqua agli agricoltori siciliani. Il disegno di legge prevede, inoltre, a modifica della legge sui lavori pubblici, la possibilità di affidare ai consorzi di bonifica lavori per importi inferiori a quelli previsti.
Sempre ieri mattina il Presidente Lombardo ha tenuto una conferenza stampa per commentare le notizie apparse su un quotidiano nazionale che lo riguardano. Lombardo ha detto di avere sempre avuto piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine. “Voglio una Sicilia che continui finalmente il percorso di sviluppo nella legalità che abbiamo intrapreso e che si tenta in tutti i modi di fermare. La Sicilia andrà avanti, malgrado attacchi ed avversari sempre più inquietanti. Ringrazio il capo della Procura di Catania, Vincenzo D’Agata, per la limpidezza delle sue dichiarazioni che hanno evitato una gravissima strumentalizzazione che poteva compromettere la tenuta del governo e con esso un percorso storico di cambiamento, impedendo che la Procura divenisse parte in uno scontro micidiale dal quale dipende il futuro dell’isola e financo della mia vita”.
 
Nella mattinata di ieri infatti, proprio a seguito della pubblicazione dell’articolo, la Procura della Repubblica di Catania ha diramato una nota in cui dichiara che “l’ufficio non ha avanzato alcuna richiesta nei confronti del governatore Lombardo o di altri politici; ogni differente notizia al riguardo, comunque diffusa e a qualsiasi personaggio politico riferita è pertanto del tutto priva di ogni fondamento”.
Sulla situazione politica regionale martedì, a margine di una conferenza stampa, Raffaele Lombardo ha detto di aver incontrato a Roma l’Udc e di aver chiarito i termini per un’intesa: andare avanti con le riforme ed essere coerenti con le alleanze. “L’Udc però – ha detto Lombardo – non può stare alleata ad una maggioranza all’Assemblea regionale e con un altra al Comune di Palermo. L’Udc si comporta diversamente a livello nazionale e regionale. In Sicilia questo partito assume una posizione simbiotica con il Pdl. L’Udc ha dimostrato di non volere né le riforme né rompere altre alleanze”.

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