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Palermo – Bambini esclusi dagli asili nido, il Comune ne lascia fuori la metà

Luca Insalaco

Palermo – Bambini esclusi dagli asili nido, il Comune ne lascia fuori la metà

mercoledì 19 Maggio 2010

Carenza di risorse, Palazzo delle Aquile guarda ai privati ma bisognerà modificare il regolamento. Le strutture comunali possono ospitare 980 unità, ma ci sono 1881 richieste

PALERMO – Più del 50% delle richieste di iscrizioni agli asili nido comunali resta insoddisfatta. Sono 24 le strutture pubbliche destinate dai bambini da 0 a 3 anni, distribuite nelle 8 circoscrizioni cittadine (ben 7 si trovano nella Quinta e 5 nella Terza). Per l’anno scolastico in corso, a fronte di una capacità ricettiva di 980 unità, le domande di iscrizione sono state 1881, mentre i bambini rimasti fuori sono stati 1391. Una percentuale abnorme, anche rispetto al dato regionale che vede il 33% dei bambini in lista d’attesa respinti. Lasciare i bambini al nido, insomma, pare un lusso, spesso alla sola portata di chi può permettersi una struttura privata.
 
Le ragioni di tale deficit, secondo l’amministrazione comunale, andrebbero individuate anche nella carenza di dipendenti. Una tesi che non convince del tutto la consigliera di Un’Altra Storia, Antonella Monastra: “Di fatto, nei 24 asili funzionanti sono impegnati 668 operatori, di cui 244 educatori. In media ogni 7 bambini è previsto un educatore più un ausiliare: in realtà, a conti fatti, si potrebbero ben aprire altri asili, rispondendo alle esigenze di una città in perenne emergenza sotto il profilo dei servizi sociali”. La carenza di risorse, tuttavia, sta spingendo il Comune a guardare ai privati: “Già tre strutture vengono restituite al Patrimonio e stanno per essere ‘messe a bando’, perché non si prevedono soldi per gestirle. Per di più – ha proseguito la Monastra – Confcommercio auspica una maggiore convenienza per le imprese che già si offrono sulla piazza. Il destino è dunque l’esternalizzazione e la modifica del regolamento comunale in materia, per rendere più appetibili gli investimenti per le imprese: ma siamo sicuri che la privatizzazione anche di questo settore garantisca qualità dei servizi e lavoro agli operatori? O si risolverà nell’ennesimo giro di favori per i ‘clientes’ di turno?”.
 
Il Comune ha messo in cantiere l’apertura di cinque strutture, grazie al milione di euro e mezzo stanziato dalla Regione, attingendo ai fondi Fas. Tre asili verranno recuperati e ristrutturati dopo gli atti di vandalismo che ne hanno impedito l’utilizzo (Drago a Mezzomoreale, Mimosa a Pallavicino, Galante a Falsomiele), riaprirà l’asilo alla Bandita, mentre a Palazzo Palagonia nascerà un nuovo micronido per venti bambini.
 


I sindacati. Bilancio e partecipate troppe attese
 
PALERMO – Si fa sempre più gelida l’aria attorno al sindaco Cammarata. Dopo la richiesta di rimozione avanzata dall’opposizione e i fischi alleati ricevuti al teatro Golden, il primo cittadino ha subito l’attacco a muso duro della triade sindacale. “Ogni giorno in città scoppia una nuova crisi– hanno dichiarato Maurizio Calà (Cgil), Mimmo Milazzo (Cisl), Antonio Ferro (Uil) .Ci sono i sempre più gravi problemi legati al lavoro, alla precarietà e alla deindustrializzazione. Assistiamo increduli ad ondate cicliche di montagne di spazzatura che insieme al precariato minacciano la città. Sono mesi – hanno aggiunto i segretari provinciali – che dobbiamo discutere del bilancio comunale e sono anni che si deve affrontare un tavolo sul riordino delle aziende partecipate”. “Convocherò nei prossimi giorni un tavolo per offrire come sempre la disponibilità al dialogo e al confronto sui problemi ma anche sulle numerose iniziative che questa amministrazione sta portando avanti nel piano strategico di sviluppo della città”, ha replicato Cammarata.

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