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Palermo – Amat, bus obsoleti e inquinanti e 11 mezzi ibridi mai utilizzati

Luca Insalaco

Palermo – Amat, bus obsoleti e inquinanti e 11 mezzi ibridi mai utilizzati

sabato 12 Giugno 2010

Il consigliere Pellegrino (Pd) fa la radiografia all’azienda comunale del trasporto pubblico. Diminuiscono operatori e meccanici. Bellavista: “Blocco delle assunzioni”

PALERMO – La politica fa le pulci ai bilanci dell’Amat, l’azienda di trasporto pubblico urbano. Nei giorni scorsi, è stato il consigliere comunale del Pd, Maurizio Pellegrino, a fare la radiografia ai dati gestionali dell’azienda, denunciando la situazione di crisi in cui questa si troverebbe. Non convince, ad esempio, il parco mezzi, composto da 546 autobus e 11 autobus di Gran Turismo. “Fra questi – ha ricordato Pellegrino – vi sono 11 minibus ibridi immatricolati nel 2001 che, tranne qualche apparizione nel primo anno di vita, non hanno mai circolato”. Autobus che, altrove, sono impiegati per effettuare il servizio navetta nel centro storico.
“Nell’autoparco – ricorda il consigliere – sono presenti ben 45 articolati, che sono impiegati esclusivamente sulle linee 101 e 102”. Pellegrino, poi, calcola l’impiego giornaliero di autobus in 286 mezzi, con una scorta pari a 46% di mezzi: “Una quantità sufficiente per assicurare un buon servizio di trasporto pubblico in almeno un’altra città di 500 mila abitanti”. Come sanno gli utenti palermitani, inoltre, i mezzi in circolazione sono alquanto vecchi e quindi anche inquinanti. Molti, ancora Euro 1 e 2, non sarebbero stati dotati dei filtri antiparticolato, come invece previsto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. C’è, quindi, il capitolo manutenzioni, “affidate a ditte esterne”, il cui costo sarebbe passato dai 762.600 euro del 2005 al 1.694.689 di euro del 2009. Ciò “a fronte di una diminuzione del numero degli addetti totali, degli autisti, degli operatori dell’officina, e in presenza di un aggravamento costante di tutti i dati di bilancio e di frequentazione dei mezzi, mentre, il numero dei direttori è passato da 7 a 11, con un incremento del 54%”. Non ci sta il presidente dell’Amat, Mario Bellavista.
 
Quanto al personale, ricorda i ritardi nell’avvio al servizio dei 70 Lsu destinati dal Comune come autisti (ancora senza patente e Cqc), mentre la sostituzione degli addetti all’officina andati in quiescenza è stata resa impossibile dal “blocco delle assunzioni imposto dall’amministrazione comunale”. “è inesatto parlare di mantenimento delle ditte esterne per la riparazione dei bus – sottolinea Bellavista -. A parte le ditte legate da un contratto full service (vendita e manutenzione inclusa nel costo d’acquisto dei nuovi bus), a tutte le altre ditte esterne sono stati revocati gli affidamenti. Sotto la mia gestione non è stato nominato nessun nuovo direttore”.
 


Gli aumenti. Biglietti più cari. Faraone: “Decisione vergognosa”
 
PALERMO – L’estate palermitana è contrassegnata dall’ennesimo aumento del costo dei biglietti Amat, passati a 1,20 a 1,30 euro, mentre la validità è rimasta di 90 minuti. Una variazione disposta dalla giunta comunale (deliberazione n. 102 del 31 maggio scorso), che non ha mancato di suscitare polemiche. Una decisione “vergognosa a fronte di un servizio pessimo come quello offerto da Amat – ha detto il consigliere del Pd, Davide Faraone -. Ancora una volta la Giunta ha scelto di scaricare sui cittadini l’aumento del costo del servizio, la cifra è irrisoria e poteva essere recuperata fra le pieghe del bilancio”. Un aumento che ha dell’incredibile per il suo collega di partito, Maurizio Pellegrino, alla luce dello stato di dissesto da lui denunciato: “Come per l’Amia – ha osservato – si chiamano a pagare i cittadini (quelli che il biglietto lo pagano) mentre la tendenza non si inverte e i responsabili continuano a restare al loro posto”.

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