Orari negozi, stretta sulle deroghe festive - QdS

Orari negozi, stretta sulle deroghe festive

Orari negozi, stretta sulle deroghe festive

mercoledì 16 Giugno 2010

Illustrata la bozza del ddl che introdurrà nuove regole in Sicilia. Previste limitazioni particolari per le grandi strutture. L’assessore alle Attività produttive, Marco Venturi: “Così tuteliamo il diritto al riposo”

PALERMO – “Chiusura obbligatoria dei negozi il primo gennaio, a Pasqua, il 25 aprile, il primo maggio, il 2 giugno, il primo novembre, l’8 e il 25 dicembre e in altre 32 domeniche o giorni festivi dell’anno. Inoltre, saranno previste particolari limitazioni per l’apertura delle grandi strutture di vendita”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, nel corso di un incontro con i rappresentanti di Confidustria, di Confesercenti e di Confcommercio, che si è svolto nella sede dell’assessorato, organizzato per illustrare la bozza del disegno di legge che introdurrà nuove regole per l’apertura e la chiusura dei negozi in Sicilia.
“Ho preso spunto, e in larga parte recepito, le segnalazioni provenienti da Confcommercio, e da Pietro Agen in particolare, che nelle settimane passate aveva organizzato una serrata nel nisseno contro l’apertura di un centro commerciale. Questo ddl – ha aggiunto Venturi – mira a tutelare il diritto al riposo, alla salute e al godimento dei diritti civili e religiosi dei lavoratori del settore. Per questa ragione, ho predisposto delle modifiche alla legge regionale che regolamenta le deroghe domenicali e festive. In linea di massima, oltre alle festività già citate, i negozi dovranno restare chiusi per altre 32 domeniche o festivi”.
L’apertura domenicale, per un limite massimo di 20 domeniche all’anno – secondo la bozza di ddl – sarà decisa dall’amministrazioni comunale, sentite le associazioni sindacali e di categoria.
Per eventuali e ulteriori deroghe, deciderà una conferenza di servizi, presieduta dall’assessore regionale alle Attività produttive, alla quale parteciperanno i rappresentanti del comune, della camera di commercio, delle organizzazioni dei consumatori, delle associazioni datoriali e dei lavoratori dipendenti.
Un ulteriore incontro si svolgerà nei prossimi giorni al fine di inserire eventuali correttivi provenienti dalle associazioni oggi convocate. Dopo un passaggio con i sindacati, Venturi porterà, entro giugno, il ddl in giunta di governo e successivamente in Assemblea Regionale.
Favorevoli al provvedimento i sindacati. “La limitazione per legge del numero massimo di aperture domenicali permetterà di programmare l’attività delle imprese ma anche di fornire elementi di garanzia e certezza ai lavoratori del settore”. Lo afferma il segretario regionale siciliano della Uiltucs, Pietro La Torre, commentando il disegno di legge del governo regionale.
“La Uiltucs – prosegue La Torre –  esprime soddisfazione per la tempestività con cui l’assessore Venturi sta dando seguito agli impegni assunti nell’Osservatorio regionale e nei momenti di confronto che si sono realizzati con la Uiltucs in questi mesi”.
Domani si terrà l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi.
Sarà presente anche la Uiltucs, che tutela i lavoratori nei settori del commercio, del turismo e dei servizi.
“Il ddl – conclude La Torre – ha il pregio di garantire i lavoratori che in questi anni sono stati sottoposti a una deregolamentazione che non ha avuto rispetto dei loro contratti”.
 


Orari estivi. L’assessorato assegna deroghe in altre 18 città
 
PALERMO – Altri 18 comuni, tra cui Palermo, rientrano tra le “amministrazioni comunali ad economia prevalentemente turistica, le città d’arte e le zone con maggiore afflusso turistico”, potranno così derogare ai tradizionali orari di apertura degli esercizi commerciali, dal primo giugno e fino al 30 settembre.
Oggi, infatti, in tal senso si è espresso favorevolmente l’Osservatorio regionale per il commercio, presieduto dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi. “Nei prossimi giorni e comunque entro la settimana – dichiara Venturi – firmerò il decreto che individua come città d’arte anche questi 18 comuni, che non erano stati inclusi nel decreto del primo giugno”. Erano già 171 i comuni autorizzati alla deroga della legge regionale 28/1998, secondo il decreto firmato da Venturi lo scorso primo giugno. Tra questi non c’era Palermo che non aveva presentato per tempo l’istanza.
Questi i 18 comuni autorizzati (suddivisi per provincia): Provincia di Caltanissetta: Caltanissetta. Provincia di Catania: Mascali, Paternò; Provincia di Messina: Brolo, Castelmola, Leni, Sant’Agata di Militello, San Marco. Provincia di Palermo: Capaci, Marineo, Palermo, Partinico, Petralia Soprana. Provincia di Ragusa: Comiso, Scicli. Provincia di Siracusa: Portopalo di Capopassero. Provincia di Trapani: Erice, Pantelleria.
 


Critica Confcommercio Sicilia: “Scelta anacronistica”
 
PALERMO – “Ritengo che la nuova bozza del disegno di leggepecchi di dirigismo là dove si tenta di centralizzare scelte che ormai non possono che ricadere sul territorio, e là dove appaiono anacronistiche: la stessa indicazione di città a vocazione turistica e la volontà di impegnare sul tema i consigli comunali”. è questo un passaggio di una lettera del presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen, all’assessore regionale alle Attività produttive, in cui replica ad una dichiarazione di Marco Venturi: “Credo che da parte sua – puntualizza Agen – siano state interpretate con assoluta leggerezza le mie affermazioni. In particolare quelle in occasione di una ‘serrata’ nel nisseno, che serrata non è stata e che non era, in questo caso, contro l’apertura di un centro commerciale. La manifestazione rivendicava parità di condizioni per tutti gli operatori e null’altro. La Confcommercio, che ho l’onore di rappresentare a livello regionale, ritiene che la materia degli orari, sia per le differenze territoriali, sia per le situazioni di fatto creatasi, sia talmente complicata da non poter certo risolversi attraverso le interpretazioni, più o meno appropriate, dei Suoi uffici”. “Ci riserviamo comunque – aggiunge Agen – di ufficializzare la nostra posizione”.

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