Sentenza della Corte dei Conti ferma bonifica di Augusta e Priolo - QdS

Sentenza della Corte dei Conti ferma bonifica di Augusta e Priolo

Giuseppe Solarino

Sentenza della Corte dei Conti ferma bonifica di Augusta e Priolo

martedì 22 Giugno 2010

Bocciata la nomina dei direttori del ministero dell’Ambiente impegnati nelle bonifiche del territorio. Conseguenze negative su autorizzazioni ambientali e programmi d’investimento

SIRACUSA – Si allungano i tempi per la bonifica della rada di Augusta e delle aree del “Sito Priolo” contaminate dalle industrie del petrolchimico. è di questi giorni, infatti, la sentenza emessa dalla Corte dei Conti che, a sessioni riunite, ha bocciato la nomina dei nuovi direttori del ministero dell’Ambiente.
Detta sentenza interessa l’attività di direzione strategica per il rilascio delle autorizzazioni ambientali. Di conseguenza si corre il serio rischio di blocco del rilascio delle autorizzazioni per i prossimi mesi e, cosa ancora più grave, l’annullamento degli atti sottoscritti nei mesi scorsi dai direttori rimossi dalla sentenza della Corte, con conseguenze pesantissime sull’avvio di importanti programmi di investimento pubblico e privati. Tra di essi figurano una trentina di grandi opere energetiche che sono ancora in lista d’attesa per il via libera ambientale (rigassificatore, linee di alta tensione, perforazioni petrolifere, posa di metanodotti, centrali elettriche e così via), e tra questi anche la bonifica della rada di Augusta e della zona industriale di Priolo.
Infatti, tra i dirigenti bocciati vi è anche Marco Lupo, il direttore generale del ministero dell’Ambiente che si è occupato dei progetti relativi alla bonifica del “Sito Priolo” e l’assessore all’Ecologia del Comune di Priolo, Beniamino Scarinci, il quale ha dichiarato, nella circostanza, che si tratta di “una tegola inaspettata che è caduta sull’attuazione dei progetti delle bonifiche pubbliche del territorio industriale. Quanto sta accadendo al Ministero dell’Ambiente, di fatto, ha bloccato le bonifiche”. Dal Ministero si risponde che si tratta di un problema risolvibile ma che occorrerà del tempo.
Va ricordato che l’accordo di programma sulla bonifica era stato raggiunto ben due anni addietro. In quell’occasione, in presenza del Comitato di indirizzo e di controllo per l’attuazione dei progetti, fu sottoscritto, tra il ministero dell’Ambiente e le aziende che dovevano realizzare la stessa bonifica, Sogesid ed Icram (ora Ispra), lo schema della convenzione che era stato sottoposto alle aziende interessate, cioè quelle che operano nel petrolchimico siracusano. In detta occasione, a conferma che i lavori di bonifica erano pronti a partire, il ministero dell’Ambiente confermava che erano già disponibili 106 milioni di euro per iniziare le bonifiche.
I progetti di bonifica interessavano la rada di Augusta e la realizzazione di opere infrastrutturali per il suo Hub portuale, mentre il porto di Siracusa era interessato alle opere di bonifica e di riqualificazione ambientale della zona dei Pantanelli e dei Calafatari. Sempre per Siracusa era previsto il restaurato dell’ex Lazzaretto, che diventerà un centro di educazione ambientale, e le bonifiche dei fiumi Anapo e Ciane e delle saline.

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