Emergenza rifiuti, “gestione dissennata” - QdS

Emergenza rifiuti, “gestione dissennata”

Rosario Battiato

Emergenza rifiuti, “gestione dissennata”

martedì 06 Luglio 2010

La nostra Isola ha bisogno di misure straordinarie, tempestive e risolutive ma anche di un’adeguata impiantistica. Lo affermano il presidente della Regione, Lombardo e l’assessore all’Energia, Pier Carmelo Russo

PALERMO – “Il governo regionale e il governo nazionale sapranno trovare insieme la soluzione per realizzare quello che è un atto d’amore verso la Sicilia, prima che un atto politico, individuando la soluzione migliore per risolvere il problema del servizio di gestione dei rifiuti e per eliminare le conseguenze di una gestione dissennata protrattasi per troppo tempo”. Lo affermano il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Pier Carmelo Russo, a proposito della soluzione dell’emergenza rifiuti in Sicilia, in una nota pubblicata sul blog di Lombardo.
“L’obiettivo finale dell’intervento – aggiungono – è quello di garantire la piena applicazione della l.r. n. 9/2010 che, ad avviso di tutti, affronta in maniera congrua e innovativa la disciplina del servizio di gestione integrata dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati, individuando numerose soluzioni che potranno costituire un parametro per le altre Regioni, a seguito dell’intervenuta soppressione delle Autorità d’Ambito ad opera del Legislatore nazionale. La piena applicazione del modello organizzativo delineato da tale legge necessita, tuttavia, di un congruo lasso di tempo, necessario per l’adeguamento del Piano Regionale dei Rifiuti; la predisposizione del capitolato generale della nuova gara per l’affidamento del servizio; la costituzione dei soggetti di governance che sostituiranno le Autorità d’Ambito”.
“Per provvedere congruamente al riguardo – proseguono Lombardo e Russo – è necessario che l’attuale sistema sia, per così dire, messo in sicurezza, essendo innegabili le criticità ereditate non tanto o non solo da erronei modelli gestionali precedentemente applicati, quanto dalle modalità con le quali tale applicazione ha avuto luogo. È perciò opportuno e necessario un intervento che consenta di superare, con mezzi eccedenti quelli ordinari, la situazione di crisi nel servizio, rilevabile in alcuni contesti territoriali della Regione siciliana, ivi compresi quelli relativi a Palermo ed alla sua provincia, per i quali la situazione di crisi è da ascriversi anche all’illegittima ideazione ed esecuzione della procedura di gara per la realizzazione di quattro termovalorizzatori, pesantemente sanzionata dalla Corte di Giustizia europea. Né può sottacersi, al riguardo, il giudizio pesantemente negativo in ordine a possibili, ed anzi probabili, infiltrazioni della criminalità organizzata, espresso dalla Corte dei Conti, già nel 2007, in sede di disamina del ciclo di gestione integrata del servizio di smaltimento dei rifiuti; sia, all’unanimità, dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite allo stesso connesse, con relazione approvata in data 27 febbraio 2008. A ciò va aggiunta la fallimentare situazione finanziaria di gran parte degli ATO, nonché di alcune delle società a cuiè affidato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, che ha portato al loro commissariamento; ed, altresì, la crisi delle discariche in esercizio, che costituiscono attualmente la modalità assolutamente prevalente di smaltimento dei rifiuti”.
“Tali discariche, spesso, vengono gestite ricorrendo a provvedimenti urgenti da parte dei Comuni e delle Province ai sensi dell’art. 191 del Dlgs 152/2006 o addirittura, come nel caso di Palermo, a dichiarazione di stato di emergenza. Tali ragioni allora – sottolineano i due esponenti del governo regionale – fanno propendere per un intervento risolutivo capace di assicurare in tempi rapidi, non compatibili con le procedure ordinarie, la realizzazione di una adeguata impiantistica coerente con la normativa comunitaria vigente. Tali obbiettivi potrebbero essere raggiunti mediante: la immediata realizzazione degli interventi di pronto effetto; l’immediato avvio, in condizione di somma urgenza, delle procedure di realizzazione degli impianti già cantierabili; procedure di autorizzazione accelerate, nel rispetto della normativa comunitaria vigente, per garantire in tempi rapidi la cantierabilità e la realizzazione, in condizione di somma urgenza, degli impianti di ultima generazione. In concomitanza all’avvio di tale complessiva attività, sarà verificata l’esistenza di un perdurante interesse alla realizzazione di impianti di termovalorizzazione – coerenti e funzionali alla corretta gestione integrata dei rifiuti e conformi alla direttiva comunitaria n. 2008/98/CE – anche in considerazione dei tempi tecnici necessari per la loro realizzazione ed entrata in esercizio, non essendovi alcuna preclusione, cosìcome nessun preconcetto favore verso una o l’altra delle possibili soluzioni tecniche per la chiusura del ciclo dei rifiuti”.
“Appare utile precisare che tutti gli interventi prima descritti possono essere disposti anche in attesa del nuovo Piano regionale dei Rifiuti, avendo l’art. 19, comma 11, della l. r. n. 9/2010 espressamente fatte salve le previgenti disposizioni tecniche ed amministrative, nei limiti in cui siano compatibili con la stessa legge. Congruo appare definire, per il completamento degli stessi, un lasso di tempo pari a 24 mesi, termine entro il quale si può ragionevolmente ritenere che sarà completato e portato a regime l’assetto delineato dalla l. r. n. 9/2010. In quest’ottica – concludo Lombardo e Russo – si può pertanto convenire con l’opzione espressa sia in sede politica dal Governo della Repubblica, che in sede tecnica dal ministero dell’Ambiente, sull’eventuale adozione, ai sensi dell’art 5 della legge 225/1992, di ordinanza che individui nel presidente della Regione il Commissario delegato”.
 

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