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Palermo – Il sindaco ha azzerato la giunta, gli assessori forse non lo sanno

Luca Insalaco

Palermo – Il sindaco ha azzerato la giunta, gli assessori forse non lo sanno

sabato 24 Luglio 2010

Le aziende comunali intanto sono la vera patata bollente, tra nomine di vertici e debiti con i fornitori. Nessuno ha rassegnato le dimissioni. Tesi i rapporti tra Cammarata e i consiglieri

PALERMO – Rimpasto: chi l’ha visto? Sono passate ormai due settimane dall’annuncio dell’azzeramento della Giunta municipale da parte del sindaco Cammarata, ma del nuovo esecutivo non c’è ancora traccia. La Giunta, al contrario, continua a deliberare come se nulla fosse, nella sua composizione abituale. Che succede dunque? Per il consigliere comunale del Mpa, Mimmo Russo, l’azzeramento è stata una “bufala”, visto che nessun assessore ha mai rassegnato le proprie dimissioni al segretario generale del Comune. Anzi, l’esecutivo “è chiamato ad approvare a votare un rendiconto di gestione 2009 per il quale il Comune è stato commissariato e diffidato”.
I rapporti tra il primo cittadino e i consiglieri comunali, frattanto, restano tesi. Ad innescare l’ultima polemica è stato il voto del Consiglio comunale su un ordine del giorno che aprirebbe le porte a nuove assunzioni da parte delle ex-municipalizzate. Una scelta da “incoscienti”, secondo Cammarata, che contrasta “con il rigore assunto dall’amministrazione nei confronti di quanti cercavano di creare nuove condizioni per il precariato”. Il sindaco, quindi, ha duramente criticato i consiglieri, maggioranza compresa, che si danno da fare per nuove assunzioni “anziché approvare i molti fra provvedimenti e delibere che aspettano da tempo immemorabile il voto, tra i quali il Piano regolatore del Porto”.
Se l’odg ha trovato consensi trasversalmente, si tira fuori dalla querelle l’Italia dei Valori che con il capogruppo Fabrizio Ferrandelli, rivendica di aver sempre votato contro le proposte di modifica al bilancio del centrodestra.
Proprio dalle aziende comunali, delle quali il sindaco si appresta a nominare i nuovi vertici, sono fonte di brutte notizie per le casse di Palazzo delle Aquile. I ritardi nel pagamento dei contratti di servizio delle aziende, costerà al Comune qualcosa come 13 mln di euro di interessi passivi da versare alle banche. “A causa di questo deleterio meccanismo – ha spiegato il consigliere del Pd, Davide Faraone -, si innesca un effetto a catena, che ha ripercussioni significative su tutta quella parte dell’economia cittadina che ha rapporti con l’ente. Le aziende comunali sono costrette all’indebitamento bancario per far fronte ai fornitori e a pagare milioni di euro in interessi passivi alle banche, o addirittura a ritardare i pagamenti. Alla fine a pagare veramente il conto sono i fornitori”.
 

 
PALERMO – Sul fronte del traffico e dell’inquinamento continua a latitare il Put (Piano urbano del traffico). Nonostante le promesse, l’approvazione del documento, indispensabile per l’adozione di provvedimenti in materia di traffico, slitta di mese in mese. Intanto, l’amministrazione comunale sta vagliando la possibilità di sospendere le targhe alterne fino al mese di settembre.
Il consigliere comunale del Mpa, Leonardo D’Arrigo auspica che il sindaco, dopo la sospensione dell’ordinanza, porti subito in aula il Piano per il voto dei consiglieri. “A settembre, il Piano Urbano del Traffico deve essere operativo – chiede D’Arrigo -. La scelta delle Ztl e delle aree urbane pedonali è la via obbligata che sostituisce le targhe alterne, che altro non sono che un palliativo che serve solo ad evitare ripercussioni giudiziarie per l’inquinamento in carico al sindaco”. Critiche all’amministrazione sul Put sono arrivate anche da Legambiente Palermo.

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