Grandi città, eterne incompiute - QdS

Grandi città, eterne incompiute

Luca Insalaco

Grandi città, eterne incompiute

martedì 27 Luglio 2010

Sviluppo. Se le infrastrutture restano ferme al palo.
Raddoppio del Ponte Corleone. La realizzazione dell’opera è naufragata insieme alla ditta alla quale era stato affidato l’appalto. Il Comune adesso dovrà impegnarsi a rifare tutto l’iter.
L’assessore rassicura. Spiega Parlavecchio: “Siamo in attesa della Via per la metropolitana. Per l’anello ferroviario contiamo di approvare i progetti e di avviare i lavori entro la fine dell’anno”.

PALERMO – Il libro delle incompiute palermitane non può che iniziare con le opere chiamate a rivoluzionare la mobilità del capoluogo: anello ferroviario, metropolitana leggera e tram. Ancora avvolto nelle nebbie delle carte bollate, poi, anche il raddoppio del Ponte Corleone. Stessa sorte per i Ponti di Perrault.
Sono solo alcuni esempi delle numerose opere pubbliche che restano soffocate da ritardi, anomalie, illegalità, ricorsi e intoppi di ogni tipo.
Così come a Catania, dove c’è un intero quartiere ‘incompiuto’, Librino, e altre grandi opere strategiche per la città che attendono di essere realizzate: i parcheggi interrati (di quello in piazza Europa c’è solo il cantiere, sequestrato) o la riqualificazione di Corso dei Martiri. Realizzati già da anni ma mai usati, invece, i parcheggi scambiatori. E l’elenco continua.
 
In comune hanno il fatto di essere infrastrutture indispensabili. Peccato che siano rimaste tutte delle bozze, degli esercizi di stile.
Il libro delle incompiute palermitane non può che iniziare con le opere chiamate a rivoluzionare la mobilità del capoluogo: anello ferroviario, metropolitana leggera e tram. Inserite nel Piano integrato del trasporto pubblicato di massa, presentato alla stampa dal sindaco Cammarata nel marzo 2002, di queste opere, a distanza di otto anni, si è visto poco o niente.
È il caso dell’anello ferroviario, un’opera strategica nel piano di potenziamento della mobilità urbana, impanatasi in una selva di ricorsi giudiziari e ancora ferma al nastro di partenza. Resta su un binario morto anche la metropolitana leggera automatica: un’opera dall’importo complessivo di 832 milioni di euro, da realizzare con il contributo di Stato e Regione. È ancora avvolto nelle nebbie delle carte bollate anche il raddoppio del Ponte Corleone, un’opera da 14 milioni e mezzo di euro, salutata dal primo cittadino al momento della consegna dei lavori come l’infrastruttura che avrebbe “riqualificato la circonvallazione, facendone una vera e propria strada di scorrimento”.
 
Annunciato ormai cinque anni fa l’avvio, la realizzazione dell’opera è naufragata assieme ai problemi della Cariboni Spa, la società che si era aggiudicata anche gli appalti per la realizzazione del sottopasso di via Perpignano e per il collettore fognario. Difficoltà prima finanziarie e poi strutturali dell’impresa messinese hanno di fatto determinato la chiusura dei cantieri, tanto da spingere il Comune a rescindere i contratti. Gli automobilisti si rassegnino quindi a subire ancora il “tappo” di via Perpignano.
Restando sulla circonvallazione, non si possono non citare i Ponti di Perrault: corridoi stilizzati, che permetteranno di scavalcare viale Regione siciliana da piazza Einstein a piazzale John Lennon. Nei progetti del celebre architetto francese da cui prendono il nome, dovranno contribuire a riqualificare l’asse tangenziale e a rendere più facile la vita dei pedoni che ogni giorno sfidano il traffico di viale Regione Siciliana. Presentate nel febbraio del 2005 dal sindaco e dall’allora presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, anche di queste passerelle d’autore non c’è ancora nessuna traccia.
Un capitolo a parte meritano i parcheggi. In una città caratterizzata dal quasi esclusivo utilizzo dei mezzi privati e dalla doppia fila ad oltranza, la fame di aree di sosta appare inestinguibile. Aperto con fatica il mega-parcheggio di piazza Vittorio Emanuele Orlando, la città attende ora con ansia il parcheggio sotterraneo di piazza Sturzo e quello sopraelevato di piazza Giulio Cesare. Due opere che, complessivamente, potranno ospitare un migliaio di auto in due snodi fondamentali della viabilità cittadina. Ruspe e betoniere, però, finora si sono tenute lontane delle due aree. La situazione, insomma, non è delle migliori. Perfino sulla homepage del Comune non c’è più traccia dello stato di avanzamento delle opere che avrebbero dovuto cambiare il volto della città.
“I lavori per il tram e per il passante ferroviario – spiega Mario Parlavecchio, assessore comunale con delega al Piano integrato e trasporto pubblico di massa – stanno proseguendo in maniera spedita e siamo ormai in fase avanzata. Per quanto riguarda la metropolitana leggera, siamo in fase di presentazione delle valutazioni di impatto ambientale e poi andremo a Roma per l’approvazione del progetto. Per l’anello ferroviario, invece, contiamo di approvare i progetti e avviare i lavori entro la fine dell’anno”.
Si prevedono tempi lunghi, poi, anche per i nuovi appalti per collettore fognario, svincolo di via Perpignano e Ponte Corleone: l’iter dovrà cominciare da capo. Sono lontani dal partire anche i lavori per la realizzazione dei parcheggi in piazza Giulio Cesare e in piazza Sturzo: “Le imprese aggiudicatarie hanno fatto un passo indietro”, spiega Parlavecchio.

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