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Palermo – Raschiato pure il fondo del barile stop all’assistenza dei più deboli

Luca Insalaco

Palermo – Raschiato pure il fondo del barile stop all’assistenza dei più deboli

venerdì 03 Settembre 2010

Insorge l’opposizione, che accusa la giunta Cammarata di aver smantellato il welfare cittadino. Anziani e portatori di handicap, non ci sono più risorse. A settembre tutto fermo

PALERMO – Il Comune a corto di risorse taglia i servizi assistenziali per anziani e disabili. I fondi stanziati all’inizio dell’anno per le pagare le rette nelle case di cura sono stati sufficienti solo fino al mese di agosto. Da settembre, dunque, Palazzo delle Aquile stoppa l’erogazione del contributo alle strutture convenzionate. A farne le spese sono 292 anziani e i 52 portatori di disagio psichico, spesso soli o in condizioni di indigenza. Quella della carenza di fondi per servizi sociali è una storia che si ripete e con essa i conseguenti tagli dei servizi.
“Palermo è amministrata come una giungla, dove vige la legge del più forte. Non poteva cadere più in basso di così l’amministrazione comunale, perdendo ogni senso di umanità e dignità”, attacca il capogruppo dell’Italia dei Valori a Sala delle Lapidi, Fabrizio Ferrandelli, che promette battaglia in aula.
Si scaglia contro i tagli anche il consigliere del Pd, Davide Faraone, che accusa il sindaco Cammarata ed il centrodestra di avere “smantellato” il welfare cittadino. Faraone ricorda inoltre che dal 30 settembre sarà interrotto anche il servizio effettuato da enti e associazioni che svolgono attività di riabilitazione in favore di 83 soggetti portatori di handicap, per lo più in dialisi”. “Il fatto che non vi siano poste in bilancio ha dell’incredibile – rincara la dose il consigliere – qui l’inefficienza fa il paio con la deficienza. Mi risulta, infatti, che i dirigenti del servizio attività sociali abbiano posto reiteratamente dei rilievi in tal senso all’assessore al Bilancio che fin qui ha colpevolmente disatteso i richiami”.
A bacchettare l’amministrazione comunale è anche la Cisl di Palermo: “I diritti delle fasce più deboli, come anziani e disabili, non possono essere cancellati dalla lista della spesa del Comune, come se fossero un costo superfluo per un bene voluttuario. Assistere anziani e diversamente abili rappresenta un obbligo morale e istituzionale per l’amministrazione” accusa il segretario generale Mimmo Milazzo,secondo il quale la situazione “drammatica in cui versa l’assistenza sociale nel capoluogo siciliano merita interventi straordinari come il ricorso ai fondi di riserva per assicurare la continuità del servizio”.
L’assessore Russo, dal canto suo, ha ricordato l’opportunità di non ricorrere ai debiti fuori bilancio ed ha invocato un’accelerazione del Consiglio comunale per l’approvazione della manovra di assestamento, in modo da reperire i fondi.
 

 
Servizi sociali: un lungo elenco di tagli
 
PALERMO – Usa un’immagine forte, quella della bara, Davide Faraone (Pd) per rappresentare la “condizione di collasso a cui è stata ridotta questa città anche sui servizi sociali”. L’elenco delle “bare fatte da Cammarata” è lungo e inizia con il contributo alloggiativo, di cui fruivano circa 3mila famiglie. Prosegue con la compartecipazione all’affitto, di cui fruivano 500 famiglie; l’assistenza economica continuativa per almeno 1500 famiglie; l’assistenza economica straordinaria (erogata una-tantum); l’assistenza economica temporanea, per i lavoratori che si trovavano in stato di temporanea disoccupazione; il sussidio economico dentistico; il sussidio per lenti da vista; il banco alimentare; gli abbonamenti sociali Amat, “ormai più che dimezzati”; l’Enauli sussidio per donne vedove con figli minori e senza reddito; il sussidio economico straordinario per cure fuori regione, che veniva erogato solo per casi particolari in cui le cure o l’intervento era possibile solo fuori dalla Sicilia.

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