Regione, contro la dispersione scolastica “insieme per una scuola migliore” - QdS

Regione, contro la dispersione scolastica “insieme per una scuola migliore”

Andrea Uzzo

Regione, contro la dispersione scolastica “insieme per una scuola migliore”

mercoledì 06 Ottobre 2010

Iniziativa dell’assessorato regionale Istruzione, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale. Cinquecento le scuole individuate, quaranta i milioni di euro in cassa provenienti dal Fse

PALERMO – “Insieme per una scuola migliore”. Si chiama così l’iniziativa messa in campo dall’assessorato regionale Istruzione, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale, per fronteggiare la dispersione scolastica e innalzare il successo formativo e scolastico degli alunni che vivono in contesti degradati.
Già individuate le scuole partecipanti, cinquecento in tutta la Sicilia, fra elementari, medie e superiori. Fra queste sono coinvolte tutte le scuole del circuito penale minorile e quelle delle isole minori; quaranta i milioni di euro in cassa, provenienti dal Fondo sociale europeo. “Si tratta di un’iniziativa che è innovativa perché non si danno soldi a pioggia, bensì a scuole che realmente operano in territori dove è presente un forte disagio economico e sociale, che abbiamo scelto in sinergia con l’Ufficio scolastico regionale, sulla base di una serie di indicatori”, dice Domenico Giubilaro, dirigente dell’area Politiche di coesione della Regione.
Per l’assessore regionale all’Istruzione, Mario Centorrino, la strada intrapresa dovrà portare all’attivazione in Sicilia del tempo pieno: “Si  comincia a sperimentare e anticipare un modello che in futuro dovrà avere una portata più estesa con l’estensione del tempo pieno”. 
Tre le azioni previste: la prima rivolta agli studenti di elementari, medie e del biennio delle superiori, prevede l’attivazione di laboratori volti a migliorare le loro competenze linguistico-espressive e logico-matematiche, ma anche attività musicali e sportive; la seconda comprende percorsi rivolti ai genitori; la terza infine include percorsi formativi rivolti a tutto il personale scolastico. Definita anche la tabella di marcia: dal momento in cui l’avviso sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale regionale (con tutta probabilità dopodomani), le scuole individuate avranno un mese di tempo per mettersi in rete fra di loro e presentare il proprio progetto.
Previsto anche il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, degli enti pubblici operanti nel territorio interessato e, se le scuole lo riterranno opportuno, anche degli enti di formazione. “Se le scuole individuate non presenteranno i progetti perderanno un’occasione – dice Giubilaro –. Per agevolarle, per la redazione dei progetti esse si avvarranno di una procedura telematica che semplificherà molto il loro lavoro”. Nei piani dell’assessorato le attività formative, una volta vagliati i singoli progetti presentati, che avranno durata triennale, dovrebbero partire a fine gennaio. 
 

 
L’approfondimento – I precari della scuola coinvolti nelle attività
PA – Nelle attività formative potranno essere coinvolti anche i precari della scuola: “Non si tratta di un ammortizzare sociale ma indirettamente diamo una mano ai precari che – assicura Centorrino – saranno scelti dalle scuole attingendo alle graduatorie provinciali e riceveranno, per ciascuno dei sei mesi in cui si suddividerà il progetto triennale, il punteggio previsto per un anno di servizio”. Previsto anche il coinvolgimento di esperti esterni come psicologi. Secondo i dati forniti da Maurizio Gentile, dell’Ufficio scolastico regionale, “il tasso di dispersione medio in Sicilia lo scorso anno è stato dello 0,8% per le scuole elementari, del 9% per le medie e del 18% per le superiori. Numeri che fotografano il disagio sociale e comprendono tre aspetti: l’evasione, l’abbandono e la bocciatura”. “Sfruttiamo tutte le opportunità che ci vengono date per fronteggiare la dispersione scolastica – testimonia Michele Aiello, docente dell’Ipsia “Salvo D’Acquisto” di Bagheria –. Avvertiamo quotidianamente il grave disagio che vive la gran parte dei nostri studenti”.

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