Revoca al Cas, la Regione non ci sta - QdS

Revoca al Cas, la Regione non ci sta

Rosario Battiato

Revoca al Cas, la Regione non ci sta

mercoledì 08 Dicembre 2010

La Giunta di governo ha deciso di promuovere ricorso ad adiuvandum a fianco del Consorzio autostrade siciliane. L’assessore regionale all’Economia, Armao: “Evidente illegittimità del provvedimento”

PALERMO – Ancora turbolenze sulle autostrade siciliane. Gli ultimi giorni sono stati particolarmente caldi e le dichiarazioni si sono susseguite a stretto giro, perché la Regione è intenzionata a dare ferma battaglia sulla questione della revoca della concessione al Consorzio Autostrade Siciliane.
La scelta si è consumata lo scorso venerdì quando la Giunta di governo della Regione siciliana riunita a Palazzo d’Orleans sotto la presidenza di Raffaele Lombardo, ha deciso di promuovere ricorso ad adiuvandum a fianco del Consorzio Autostrade Siciliane contro la revoca della concessione da parte del Ministero.
L’azione del governo regionale è arrivata dopo che il Cas aveva già deciso di avanzare un suo ricorso. Adesso, dopo aver incassato lo strategico appoggio della Regione, arriva un’ulteriore presa di posizione dal titolare dell’assessorato all’economia.
 “Salvaguardare il patrimonio del Consorzio Autostrade Siciliane – ha scritto Gaetano Armao, assessore regionale all’economia, in una lettera al Commissario Straordinario del Cas Calogero Beringhieri – impedendo, fra l’altro, l’accesso a soggetti privi di legittimazione”.
Sulla questione Armao avanza certezze di illegittimità. “In considerazione della evidente illegittimità del provvedimento e dei conseguenti atti amministrativi – ha scritto l’assessore – invito ad astenersi dal porre in essere qualsiasi atto e/o comportamento che possa pregiudicare il patrimonio del Consorzio, i suoi interessi e le consistenze contabili in atto esistenti presso i cassieri, non consentendo altresì l’accesso al Consorzio a soggetti privi di legittimazione, in quanto non legati ad esso da alcun rapporto giuridico-formale”. Sui tempi di questa estromissione del Cas bisogna essere particolarmente vigili.
“In ragione della delicata situazione – si legge ancora nella missiva – invito inoltre a tenere informata questa amministrazione, relativamente a eventuali richieste formulate dal ‘responsabile dell’ufficio Anas’ in esecuzione dei detti provvedimenti”.
Poi un’ulteriore raccomandazione al Commissario straordinario, che viene caldamente invitato a “dare formale comunicazione al ‘responsabile dell’ufficio Anas’, invitandolo ad astenersi dall’adottare qualsiasi atto di ingerenza nei confronti di un soggetto giuridico, con il quale non intercorre alcun rapporto funzionale”.
La questione della gestione autostradale dell’Isola è molto complessa e in questa singolar tenzone Lombardo ha cercato di prendere una decisione chiara. Nell’intervista a l’Espresso il governatore aveva ribadito l’idea del Cas come “carrozzone pubblico” con perdite da ente colabrodo, ma al contempo aveva anche certificato la ferrea volontà attuata dalla Regione, già sette mesi fa, nel commissariamento e nel programma di risanamento. Poi l’intervento romano di Matteoli e Tremonti ha revocato la concessione. Mentre infuria la battaglia le polemiche fioccano, come la notizia dello scorso novembre dei maxi premi ai dirigenti del Cas, fino a 50 mila euro, a fronte del collasso finanziario dell’ente.

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