Piano sanitario regionale: meno tasse e più assunzioni - QdS

Piano sanitario regionale: meno tasse e più assunzioni

Massimo Mobilia

Piano sanitario regionale: meno tasse e più assunzioni

mercoledì 29 Dicembre 2010

L’assessore per la Salute e il governatore Lombardo hanno presentato un programma di oltre 980 milioni di investimenti fino al 2013. Ribassi per Irap e Irpef, esenzione dal ticket ambulatoriale fino a 30 mila euro di reddito e 2.500 nuovi addetti subito

PALERMO – Con il Natale appena trascorso è tempo di regali per i cittadini siciliani: dal 2011 pagheranno meno tasse nel settore sanitario. Lo prevede il nuovo Piano sanitario regionale 2011-2013, presentato ieri mattina a Palazzo d’Orleans dal governatore Raffaele Lombardo e dall’assessore per la Sanità, Massimo Russo, in cui si prevedono anche nuove assunzioni e l’allargamento della fascia di esenzione dal ticket.
I ribassi per l’anno d’imposta 2010 riguarderanno gli addizionali Irap e Irpef . La prossima Giunta di governo sarà chiamata, infatti, ad esaminare il disegno di legge per la rideterminazione delle aliquote in cui si fissa l’Irap al 4,67%, con un ribasso dello 0,15% rispetto all’attuale 4,82%, e l’Irpef all’1,37%, con un risparmio dello 0,03% sull’attuale 1,40%. Per l’esecutività bisognerà però attendere il voto favorevole dell’Ars. Un alleggerimento del carico fiscale sui cittadini reso possibile da un avanzo di gestione di circa 21 milioni di euro nel Servizio sanitario, registrato nell’esercizio finanziario 2009, merito secondo la Regione di un’accurata gestione del Fondo sanitario.
“Adottando il Piano di rientro – ha detto l’assessore Russo – ci siamo assunti la responsabilità di scelte impopolari per evitare il commissariamento”. Sulla stessa linea Raffaele Lombardo che ha parlato di “risultati importanti, che ci consentono finalmente di assumere nuovo personale”.
Stando al Piano annunciato ieri, sembra che dal 2011 quasi due terzi dei siciliani godranno dell’esenzione dal pagamento del ticket sulla specialistica ambulatoriale. Lo prevede un decreto che è in via di definizione in cui, per esentare un numero più alto di cittadini, si è deciso di fissare l’esenzione fino ad un valore di reddito (Isee) pari a 30 mila euro all’anno, comprese abitazione e autovettura di proprietà, moglie e due figli a carico. Potrebbe così restare fuori dall’onere del ticket ben il 65% della popolazione, per un costo di circa 40 milioni di euro per il sistema sanitario, giudicato sostenibile. Allo stesso tempo è prevista una stretta contro l’evasione fiscale, già avviata grazie ad un protocollo d’intesa tra l’assessorato per la Salute e la Guardia di Finanza.
Saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale del 31 dicembre, invece, i bandi concorso per assumere circa 2.500 operatori nella sanità siciliana. E’ questa l’altra importante novità annunciata dalla Regione e prevista nel Piano sanitario. “Con i conti in regola possiamo tornare ad assumere dopo dieci anni di blocchi – ha commentato Russo – Abbiamo definito le piante organiche e ci doteremo di ciò che serve secondo i parametri nazionali guardano al federalismo fiscale e al raggiungimento dei costi standard”.
Per assumere in tempi brevi 2.507 unità lavorative (1.097 della dirigenza medica e 1.420 del comparto) le Aziende sanitarie siciliane, consorziate nei due grandi bacini geografici occidentale ed orientale, hanno già bandito i relativi concorsi, seguendo le direttive assessoriali e l’accordo coi sindacati per una divisione equa dei posti disponibili tra personale a tempo determinato e personale in mobilità regionale ed extraregionale. Tra le figure professionali, richiesti soprattutto gli infermieri (1.138 posti a disposizione), seguiti da tecnici radiologi (117), fisioterapisti (105) e ostetrici (60). Per la dirigenza medica, invece, le 1.087 assunzioni saranno effettuate tramite graduatoria (147), concorsi (606) e mobilità (334). Ma la Regione è decisa a non fermare la macchina delle assunzioni. Altre figure professionali saranno chiamate nel 2011 con ulteriori concorsi, portando il totale dei nuovi assunti a circa 4.000 unità.
Il Piano sanitario regionale, in cui non sembrano profilarsi tagli di ospedali, prevede in totale oltre 981 milioni di investimenti, dei quali 845 milioni da risorse statali e regionali, 75 derivanti dall’alienazione di beni immobili e altri 61 milioni da finanziamenti privati. Somme che la Regione ha deciso di usare per interventi di adeguamento dell’edilizia ospedaliera e ammodernamento tecnologico. 419 milioni di euro saranno destinati alla provincia di Palermo, 104 milioni a quella di Catania, 60,4 a Messina, 124 a Siracusa, 58 a Ragusa, 32,4 a Trapani, 18,2 ad Enna, 13,7 a Caltanissetta e 13,6 milioni ad Agrigento. A queste risorse se ne aggiungeranno altre derivanti dalla dismissione di immobili-lasciti fatti alle Asp. Tra loro, ce ne sono 200 di proprietà dell’Asp di Agrigento, di cui tre appartamenti a Roma dati in affitto, due ad un noto regista agrigentino ed uno ad una famosa attrice.
Con questo Piano, secondo l’assessore Massimo Russo, “Tra due o tre anni la Sicilia farà da benchmark con le Regioni più virtuose in termine di performance sulla sanità”. Ai cittadini siciliani, abituati a conoscere e subire la malasanità non resta che aspettare ed eventualmente provare per credere.

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