Media nazionali e esteri “attaccano” la Regione - QdS

Media nazionali e esteri “attaccano” la Regione

Raffaella Pessina

Media nazionali e esteri “attaccano” la Regione

giovedì 13 Gennaio 2011

Più pensionati che dipendenti e guardie giurate mafiose: le notizie volano. Armao: “Pil Sicilia 2011 a +1,1 %” ovvero 0,05 % del Pil Italia

PALERMO – Governo  siciliano in caduta libera nell’indice di gradimento  dei mass media, non solo italiani.
è come se si fosse scatenata una caccia alle streghe sulle vicende non solo politiche isolane, ma anche sulla gestione amministrativa ed economica della Regione.
I quotidiani nazionali (Libero) lamentano che la Sicilia ha più pensionati che dipendenti e ogni anno la spesa aumenta, con burocrati che vengono mandati in quiescenza con vitalizi che superano in abbondanza ogni vincita alla lotteria e le considera “follie di una Regione che ha carta bianca nello spendere grazie a uno statuto speciale e può in un anno assumere 8 mila precari, mentre tutte le altre regioni sono costrette a stringere la cinghia”.
I quotidiani stranieri (lo spagnolo El Pais) puntano il dito contro la Regione Siciliana sostenendo che alla galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo lavorerebbero come guardie giurate sei ex membri di Cosa Nostra condannati per mafia. Non si è fatta attendere la risposta del Governatore Lombardo, che in un comunicato ha dichiarato che i lavoratori in oggetto appartengono a un antico bacino di precariato del Comune di Palermo “la cui genesi è frutto della volontà politica dell’ex sindaco Leoluca Orlando”.
“Di sicuro – prosegue la nota – verranno effettuate tutte le verifiche necessarie su quel segmento di lavoratori”. “Il giornalista – continua Lombardo – parla del museo regionale Abatellis come di un covo di mafiosi insinuando che i nostri tesori d’arte, come l’Annunziata, siano affidati a ex sicari di Cosa Nostra. è una ricostruzione assurda che non trova nessun riscontro nella realtà e non fa altro che danneggiare gratuitamente l’immagine della Sicilia agli occhi del mondo”.
Sulla disastrata situazione della Sicilia invece interviene l’assessore all’Economia Gaetano Armao, in vista della ripresa a Roma dell’iter del federalismo municipale.
“Questo tipo di federalismo, tanto caro ad alcuni partiti politici – ha detto l’assessore Armao – non ha come obiettivo il sanzionamento delle inefficienze, ma porta alla “canna del gas” le amministrazioni siciliane come, peraltro, sta realizzando anche con il bilancio della nostra regione”.
Nel corso di una conferenza stampa a Villa Malfitano a Palermo, Armao ha diffuso alcune cifre sullo stato di salute dell’economia siciliana nel 2010 che ha definito “un barlume di crescita economica a fronte della crisi in corso”.
Una crescita delle esportazioni del 47% e un saldo positivo tra le imprese che nate e quelle che hanno cessato l’attivita: queste ultime sono 6.500 a fronte delle 13.000 nuove imprese in settori non classificati.
“Secondo le previsioni di Unioncamere – ha aggiunto Armao – la Sicilia crescerà nel 2011 dell’1,1%, con un incremento del pil che sarà di più del doppio della Campania. La nostra regione risulta inoltre la seconda d’Italia per numero di iscrizione di nuove imprese dopo la Lombardia e sesta per numero di cessazioni attività”.
“Certo è – ha aggiunto Armao – che mettendo insieme Irfis, Sviluppo Italia Sicilia e anche i fondi di Crias e Ircac potremo realizzare un polo finanziario importante che diventerà il braccio operativo a sostegno di una crescita economica di cui si intravedono i barlumi e che noi auspichiamo possa consolidarsi tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012”.

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