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Catania – Stroncata la politica del favore di sindaci e assessori catanesi

Carmelo Lazzaro Danzuso

Catania – Stroncata la politica del favore di sindaci e assessori catanesi

venerdì 14 Gennaio 2011

Secondo la Procura si è favorito “un ingiusto vantaggio patrimoniale con ingente danno per l’ente”. Stancanelli, Scapagnini e Lombardo sotto inchiesta: clientelismo sul personale

CATANIA – “Un ingiusto vantaggio patrimoniale con ingente danno economico per l’ente”. Questo è quello a cui hanno portato le scelte in materia di gestione del personale fatte dalle amministrazioni comunali che si sono alternate alla guida di Catania dal 2002 al 2009, finite nel mirino di un’inchiesta della Procura della Repubblica.
La prima delibera al centro del fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Michelangelo Patané e dal sostituto Alessandra Chiavegatti, riguarda il cosiddetto “Piano del personale” per il triennio 2002-2004, che prevedeva procedure di progressione verticale riservate a 1.800 dipendenti dell’Ente. Secondo i magistrati mancavano le esigenze di funzionalità e la copertura finanziaria procurando un danno patrimoniale iniziale di 18 milioni di euro. Per questo atto sono indagati l’allora sindaco Umberto Scapagnini, la sua Giunta – della quale faceva parte come vice sindaco l’attuale presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo -, Carmelo Reale, all’epoca dirigente del Personale, e l’allora Ragioniere generale, Vincenzo Castorina.
Del fascicolo fanno parte anche una serie di delibere di altre giunte Scapagnini: l’assunzione di 12 operatori ambientali (nel 2007), l’assunzione di 288 lavoratori Asu (2004-2007) e 34 ex dipendenti Agrofil, Itel e Cogei (2005), l’aumento da 18 a 24 ore settimanali nel contratto a 200 lavoratori Puc (2006), il rinnovo del contratto a 196 precari (2007) e l’assunzione di otto lavoratori Puc a tempo indeterminato part-time (2008).
Nel mirion anche una delibera firmata dall’attuale sindaco, Raffaele Stancanelli e dalla sua ex Giunta in carica tra il 2008 e il 2009 per la trasformazione da part-time a full-time (da 24 a 36 ore settimanali) del contratto di lavoro a 311 stabilizzati. Con loro sono indagati anche il dirigente del Personale, Valerio Ferlito, e il Ragioniere generale, Giorgio Santonocito.
Il Comune di Catania, dal canto suo, ha dato mandato ai dirigenti di valutare l’adozione di ogni provvedimento utile per tutelare l’Ente e le persone interessate, compresi i lavoratori che hanno ottenuto il passaggio del contratto di lavoro da part-time a tempo pieno.
Il sindaco ha incontrato in Municipio i rappresentanti sindacali e della Rsu che nel 2008 hanno firmato il protocollo d’intesa per incrementare l’orario di lavoro dei contrattisti e dei lavoratori socialmente utili sfociato nella delibera della Giunta sui precari.
Stancanelli ha ribadito la convinzione di aver agito “nella massima legalità e trasparenza nell’interesse del Comune e di persone che da oltre quindici anni prestano la propria attività nell’Ente con dedizione e professionalità”.

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