Regione, spese non previste per 1 miliardo - QdS

Regione, spese non previste per 1 miliardo

Michele Giuliano

Regione, spese non previste per 1 miliardo

venerdì 14 Gennaio 2011

Debiti. Tra cause perse e soldi mai pagati ai fornitori.
Riserva. Al fondo di riserva si ricorre per quei soldi che la Regione deve obbligatoriamente scucire perché non ha pagato negli anni precedenti dei fornitori oppure per controversie giudiziarie ad essa sfavorevoli.
Variazioni. A questo fondo, tra il 2005 e il 2009, la Regione è dovuta ricorrere per ben 9.149 volte. Tante sono le variazioni che risultano fatte proprio al capitolo numero 215.701 del bilancio.

PALERMO – La strada verso il risanamento è ancora molto lunga per la Regione Sicilia. Anche perché magari si taglia qua e là ma poi ci si accorge che negli ultimi cinque anni le cosiddette “spese impreviste” sono rimaste costanti e viaggiano sul miliardo di euro.
Tecnicamente non si tratta di debiti fuori bilancio, perché la Regione non può produrne dal punto di vista normativo. L’impianto però è quasi lo stesso ed il capitolo di bilancio è quello denominato “Fondo di riserva”.
Da qui praticamente si attinge per coprire tutte le cosiddette spese impreviste che si producono di anno in anno: si tratta ad esempio delle sentenze passate in giudicato che condannano la Regione al pagamento, ma principalmente ci sono soldi impegnati in esercizi precedenti.
 
Come esplicato in diverse circolari della Regione stessa “il Fondo di riserva può essere utilizzato solo per aumentare gli stanziamenti che si dimostrino insufficienti, per spese impreviste e per eventuali maggiori spese”. “Si tratta anche qui di controversie – spiega Mariano Pisciotta, dirigente responsabile del Servizio II Bilancio e Programmazione dell’assessorato regionale al Bilancio – che si sono risolte nel tempo”.
Non a caso nell’ultimo esercizio già approvato ed archiviato (2009) ci sono anche somme dovute che la Regione, per vari motivi, non ha stanziato e che risalgono in alcuni casi anche al 2002. Di esempi del genere ce ne sono a bizzeffe ogni anno. Per l’esattezza dal 2005 al 2009 la Regione ha sborsato qualcosa come un miliardo e 16 milioni di euro.
Nel 2010, conto ancora parziale in quanto si attende l’approvazione della Finanziaria, già sono state accertate spese per 182 milioni di euro: “Ma quasi certamente la cifra sarà destinata a salire” dice dall’alto della sua esperienza contabile Pisciotta. In pratica la Regione apposta queste somme nel fondo di riserva: “Qui vengono inserite – aggiunge Pisciotta – tutte le spese obbligatorie e di ordine e per la riassegnazione dei residui passivi correnti eliminati negli esercizi precedenti per perenzione amministrativa”. In parole povere qua dentro vanno tutti quei soldi che la Regione deve obbligatoriamente scucire perché ad esempio non ha pagato negli anni precedenti dei fornitori a cui aveva affidato una gara d’appalto per vari motivi, oppure per controversie giudiziarie finite male per il governo siciliano.
In debito conto dovranno essere inseriti a breve anche 134 mila euro ad un’impresa a cui la Regione non aveva concesso il risarcimento e per cui il giudice l’ha condannata. Molto più pesante la somma che si dovrà sborsare invece alla New Energy: si parla di 20 milioni di euro, cifra che le casse regionali dovranno dare per il ritardo nell’erogazione di un finanziamento, poi puntualmente perso.
A questo fondo, nel quinquennio compreso sempre tra il 2005 e il 2009, la Regione è dovuta ricorrere per ben 9.149 volte. Tante sono le variazioni che risultano fatte proprio al capitolo numero 215.701 che fa riferimento al “Fondo di riserva”. L’effetto di risanamento delle finanze, evidentemente, non ha ancora trovato applicazione su questo fronte e, ciò che è peggio, è che spesso e volentieri siamo in presenza di soldi dovuti per errori di valutazione di uffici, ritardi, omissioni o peggio ancora per errate applicazioni della legge.
Da qui essenzialmente nascono infatti le controversie giudiziarie. Un fardello pesante che si aggiunge anche ai complessivi debiti accumulati ad oggi dalla Regione: all’ufficio statistica e analisi dell’assessorato regionale al Bilancio risulta un buco da 4 miliardi e 183 milioni. E questa situazione da allarme rosso delle finanze trova poche contromisure adottate ad oggi se si pensa che le spese per il personale sono continuate ad aumentare del 3,9 per cento. Basti solo considerare l’elevatissimo numero di dirigenti in pianta organica: ce ne sono uno ogni 5,6 unità lavorative e, nonostante tutto, in base all’ultima Finanziaria, si continuano a spendere 2,5 milioni di euro l’anno per consulenti esterni in quanto non esistono professionalità interne. Solo per fare qualche confronto, la Regione Sicilia ha 20.000 tra dipendenti e precari contro le 3.220 unità del governo regionale della Lombardia. Quest’ultima, in consulenti, ha speso solo un milione di euro nell’ultimo bilancio.

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