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Catania – Quell’isola ecologica di Nesima costruita e subito abbandonata

Melania Tanteri

Catania – Quell’isola ecologica di Nesima costruita e subito abbandonata

venerdì 28 Gennaio 2011

Ennesima rassicurazione dall’assessore Torrisi: “Si riaprirà a febbraio”. Ma i dubbi restano molti. L’assenza dei controlli ha lasciato in pasto ai vandali l’opera costruita nel 2007

Vetri in frantumi, muri distrutti, porte divelte, addirittura la carcassa di una vespa sul tetto. Si presenta così l’isola ecologica di via Generale Ameglio, a Nesima, al confine tra la VII e VIII municipalità. Dei tre impianti realizzati in città (gli altri due a Picanello e in viale Tirreno),  il centro di raccolta di Nesima è stato quello che, negli ultimi anni, ha subito i maggiori danni e ora avrà bisogno di interventi più cospicui per essere ripristinato e, quindi, aperto.
“La nostra intenzione – ha spiega Claudio Torrisi, assessore comunale all’Ambiente –  è quella di aprirlo entro il mese di febbraio, contestualmente agli altri due anche se solo parzialmente e non al cento per cento”.
Proprio la prolungata chiusura – i centri sono stati realizzati nel 2007 dall’Ato Catania Ambiente con fondi comunitari per incrementare la percentuale di raccolta differenziata, ma rimasti a lungo serrati – e l’assenza di un custode o di un sistema di sorveglianza hanno però permesso ai vandali di rubare il rubabile e distruggere tutto il resto.
“Aspettiamo la perizia da parte delle Manutenzioni – ha aggiunto Torrisi – per quantificare i danni e a quel punto potrà avvenire il passaggio dall’Ato al Comune e, quindi, alla nuova ditta che gestirà il servizio di raccolta rifiuti, la Ipi–Oikos”. Risolti, infatti, i problemi dalla catastazione, degli allacci alle utenze, mancherebbero solo i lavori di ristrutturazione per vedere attivato il centro e il regolamento per la gestione delle tre isole.
“Una volta che il regolamento verrà approvato dal Consiglio comunale – ha aggiunto l’assessore – verrà firmata una convenzione con il centro di raccolta regionale Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e le isole finalmente entreranno in funzione”.
Una speranza attesa da anni dai cittadini delle due municipalità coinvolte, che tanto avevano lottato per non vedere realizzata la struttura sotto le proprie case e che, una volta costruita, l’hanno vista  abbandonata e in preda ai vandali.
“Vorremmo che il centro partisse a breve – ha auspicato il presidente dell’VIII circoscrizione, Antonio Siscaro –  e che venissero attivati quanto prima i servizi promessi alla popolazione e il meccanismo di premialità che consentirà un risparmio quantificabile”.
Ci si domanda, però, chi sarà a pagare i danni causati durante la prolungata chiusura e di chi siano le effettive responsabilità.
“Non si capisce – ha tuonato Marcello Tringali, consigliere della VII municipalità – come può sorgere un impianto di questo tipo senza l’iscrizione al catasto, e come possano entrare in funzione strutture per cui manca ancora il regolamento”. Davvero una bella domanda.

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