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Catania – Ancora caos sugli accertamenti, il Comune si trova impreparato

Melania Tanteri

Catania – Ancora caos sugli accertamenti, il Comune si trova impreparato

sabato 29 Gennaio 2011

Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. L’amministrazione non entra nel merito. Dubbi soprattutto per gli avvisi relativi al 2004 e al 2005, ormai in prescrizione

CATANIA – Non firmare nulla, costituirsi in comitati di cittadini e fare ricorso per opporsi all’atteggiamento vessatorio dell’amministrazione comunale, in ordine agli avvisi di accertamento sulla Tarsu, in particolare quelli riferiti agli anni 2005 e 2004, prescritti dalla legge. Questa la linea decisa dall’Adoc, incentrata sulla considerazione che il legislatore ha chiaramente indicato in cinque anni il periodo entro il quale interviene la prescrizione, e comunicata nel corso delle conferenza stampa  di ieri mattina, dal presidente, Claudio Melchiorre, e dall’esperto in tributi locali, Salvo Spinella, a seguito delle notizie contraddittorie sui tributi e sulle richieste di pagamento inviate dal Comune di Catania.
“Abbiamo voluto prendere in considerazione – ha sottolineato Melchiorre – le ipotesi fatte dalle amministrazioni, ma non riusciamo proprio a condividere il loro punto di vista. Secondo l’evidenza noi siamo nel 2011, e se questo è un fatto, possiamo dire che i tributi dovuti risalgono al 2006 compreso. Quelli antecedenti sono prescritti”.
“Siamo convinti – ha aggiunto – che con un sistema di risoluzione delle controversie bilaterale gli introiti si velocizzerebbero e renderebbero molto più credibile un sistema di imposizione che continua a essere gestito cercando di massimizzare le richieste piegando ragione e legge a interpretazioni a nostro avviso evidentemente scorrette”.
Comuni e contribuenti, secondo l’Adoc, avrebbero lo stesso interesse, cioè quello di riscuotere le somme dovute.
“Ci interessa – ha concluso Melchiorre – ristabilire un principio di legalità e di regolarità degli introiti comunali . Qualsiasi confusione o richiesta illegittima tende invece a fare il gioco degli evasori totali e parziali che hanno capacità economica tale da poter fare ricorsi senza timore".
E illegittime sarebbero non solo le richieste per gli anni prescritti, che numerose stanno ricevendo i cittadini ignari, ma anche l’aumento di metratura degli immobili, senza che alcun impiegato comunale sia andato effettivamente a verificare l’ampiezza, basandosi solo sui dati catastali.
“Per quanto rigiuarda le misurazione e l’aumento delle dimensioni dei locali – ha spiegato Spinella – è chiaro che, innanzitutto va verificato se la contestazione delle dimensioni è corretta o meno; se non è corretta occorre andare al Comune di Catania, fare correggere e, in ogni caso, tener presente che questo non interrompe i termini per fare i ricorsi”. Fare ricorso in commissione tributaria è possibile, infatti, solo entro sessanta giorni.
Lungi dall’entrare nel merito, il Comune ha sempre affrontato la questione in modo generico, spiegando – per bocca dell’assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi, come alcuni errori evidenziati da associazioni e cittadini possano essere del tutto fisiologici.
“Secondo i dati in nostro possesso – ha detto recentemente il rappresentante della Giunta Stancanelli – alla data odierna, la percentuale di errore è inferiore all’1 per cento”.

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