Telemarketing: come opporsi alle telefonate “moleste” - QdS

Telemarketing: come opporsi alle telefonate “moleste”

Eloisa Bucolo

Telemarketing: come opporsi alle telefonate “moleste”

martedì 08 Febbraio 2011

Previste tre modalità: possibile solo per chi è nell’Elenco telefonico

Dallo scorso 1 febbraio è finalmente possibile dire di no al telemarketing, alle chiamate martellanti con le quali le aziende contattano, ripetutamente e a qualsiasi ora del giorno, i clienti per proporgli prodotti e servizi di ogni tipo. è stato, infatti, istituito con DPR 178/2010 il Registro delle Opposizioni che consente a coloro che non vogliono essere disturbati di cancellarsi dagli elenchi utilizzabili dagli operatori telefonici.
La realizzazione e gestione del Registro è stata affidata dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni – alla Fondazione Ugo Bordoni, ente terzo indipendente impegnato in attività di pubblico interesse.
Come ci si può iscrivere nel Registro delle opposizioni? Innanzitutto, l’iscrizione è gratuita e revocabile, senza alcuna limitazione in ogni momento. Ciascun abbonato – sia persona fisica che giuridica, ente o associazione – il cui numero è presente negli elenchi telefonici pubblici, può accedere al servizio in 5 modi: on line (www.registrodelleopposizioni.it); telefono (numero verde: 800.265.265); lettera raccomandata (indirizzo: Gestore del Registro pubblico delle opposizioni/ abbonati-ufficio Roma Nomentano – casella postale 7211-00162 Roma); fax (06.54224822); posta elettronica (e-mail: abbonati.rpo@fub.it). È necessario scaricare il modulo dal sito (vedi allegato) e indicare nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale e numero dell’utenza telefonica.
L’operatore telemarketing potrà anch’egli iscriversi al Registro per consultare l’aggiornamento delle liste e se non rispetterà la normativa sarà passibile di sanzioni comprese fra 30 e 300 mila euro.
 È importante ricordare che l’iscrizione di un abbonato nel Registro non preclude che i suoi dati siano utilizzati a scopi pubblicitari da singole aziende che hanno ricevuto il consenso direttamente dall’utente, ad esempio durante la stipulazione di un contratto.
La nuova norma ha, di fatto, scalzato il vecchio sistema dell’opt-in che prevedeva l’esplicito consenso del cliente per essere chiamato, introducendo quello, invece, dell’opt-out, basato sul principio del “silenzio – assenso”, secondo cui gli abbonati sono tutti contattabili, salvo che si oppongano iscrivendosi al Registro. Un sistema questo che penalizza chi non iscrive il proprio numero nel Registro, poiché tacendo autorizza in pratica gli operatori. Purtroppo però, in base alla normativa vigente, possono usufruire del servizio esclusivamente i cittadini presenti negli elenchi telefonici, mentre tutti gli altri non solo non possono iscriversi, ma verranno di diritto tartassati di telefonate!

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