Incontriamo il termine contraffazione nel Codice penale fra “i delitti contro la fede pubblica”. Il legislatore punisce chi materialmente, contraffà o altera i marchi o i segni distintivi, a seconda dei casi, con la reclusione da sei mesi a tre anni o da un anno a quattro anni e con la multa da 2.500 a 35.000 euro. La contraffazione dunque consiste nella riproduzione consapevole, più o meno fedelmente, di un prodotto sul quale non si ha titolo e la cui proprietà industriale è tutelata secondo le norme e gli accordi vigenti a livello nazionale, europeo ed internazionale.
Per il consumatore, l’acquisto di oggetti non originali non sembra suscitare delle preoccupazioni, ma non dovrebbe esser così: oltre ad essere un reato, è un pericolo per la salute e per gli equilibri economici ed occupazionali italiani, e non solo.
Infatti chi acquista tali oggetti risponderà, come previsto dalla L.80/2005, del reato di ricettazione (reclusione da due ad otto anni e con la multa da 516 a 10.329 euro) e della sanzione amministrativa (da 500 a 10.000 euro). In più la produzione di questi oggetti, sempre più spesso mette a rischio la nostra salute poiché per gli stessi vengono utilizzati coloranti cancerogeni, materiali tossici o altre sostanze dannose che possono procurare gravi patologie.
Oggetti”falsi” si possono trovare anche in mercati importanti e girando per le strade delle città. A volte sembra difficile distinguere un prodotto “originale” da uno contraffatto.