Carta regionale dei servizi, evoluzione del codice fiscale - QdS

Carta regionale dei servizi, evoluzione del codice fiscale

Giuseppe Grassia

Carta regionale dei servizi, evoluzione del codice fiscale

mercoledì 23 Marzo 2011

Tutti i dati del cittadino e chiave per nuovi servizi informatici

CATANIA – Ormai nessuno più si sorprende alla richiesta del codice fiscale e molti lo citano persino a memoria. La sua introduzione è stata un’importante novità della riforma tributaria, che nei primi anni settanta ha profondamente innovato il fisco italiano, portando il numero dei contribuenti da 4 a 25 milioni. Proprio la gran massa di dati da gestire ha reso necessaria l’istituzione di un’anagrafe specifica: l’Anagrafe tributaria di cui il codice fiscale costituisce il  perno. I criteri per la formazione del codice fiscale vennero stabiliti con un decreto ministeriale del 1976: si parte dal cognome (le prime tre lettere) il nome (il secondo gruppo di tre lettere), a seguire l’anno (due cifre), il mese (una lettera), il giorno (invariato per gli uomini, aumentato di 40 per le donne) e una serie di quattro caratteri (una lettera e tre numeri) per identificare il luogo di nascita. La lettera che conclude il codice è calcolata sulla sequenza che precede.
Il procedimento, in via generale, è questo, ma esistono delle eccezioni: i casi di “omocodia” ossia quei casi in cui due soggetti posseggono lo stesso codice; se per esempio a Catania il 26 giugno 1967 fosse nato un altro bel bambino di nome Gresta Giuseppe egli avrebbe avuto il mio medesimo codice fiscale per cui l’Amministrazione avrebbe modificato il codice del secondo richiedente: ecco perché è sempre meglio rifarsi al tesserino piuttosto che affidarsi ai software di calcolo. È, effettivamente, un caso rarissimo: nella mia esperienza professionale mi è capitato solo una volta di vedere un caso di omocodia e il malcapitato Professore trascorre ogni anno, parte delle ferie a “rilassarsi” spiegando al fisco che il “discolo” non è lui bensì quell’altro.
Oggi, il tesserino verde plastificato con banda magnetica è già quasi un ricordo. Al suo posto la Tessera Sanitaria (TS). In Sicilia, così come in Lombardia ed in Friuli Venezia-Giulia, la Tessera Sanitaria è anche Carta Regionale dei Servizi (CRS), dotata di un microprocessore che, oltre a contenere i dati del cittadino, funzionerà come chiave d’accesso a nuovi servizi informatici. Ha funzione di Codice Fiscale e di Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), e sostituisce il modello cartaceo E111 per l’accesso ai servizi sanitari nei paesi dell’Unione Europea.

Dott. Giuseppe Grassia
Collegio dei professionisti di Veroconsumo

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