Enti locali. Idee ed efficienza contro gli sprechi.
Intermediari. Le due associazioni hanno obiettivi differenti: l’Anci punta soprattutto a un’opera di rappresentanza, mentre l’Acv raccoglie modelli positivi nella gestione del territorio.
Quasi tutti viziosi. Solo un Comune siciliano è associato all’Acv: Aci Bonaccorsi, in provincia di Catania. Gli altri 389? Stanno a guardare, ignorano o non hanno i requisiti necessari.
PALERMO – Anci, fine principale: la rappresentanza. Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi, obiettivo fondamentale: condividere le conoscenze per amministrare in modo più corretto il territorio. E le differenze si vedono anche dalle quote associative: fino a 105 mila euro per aderire all’Anci, 4 mila per l’Acv.
Questi alcuni dati che riassumono l’attività dei due sodalizi, il più rinomato al quale aderiscono tutti i Comuni siciliani e l’altro, quello dei virtuosi, al quale aderisce invece una sola amministrazione siciliana, quella di Aci Bonaccorsi, in provincia di Catania. Sull’operato dell’Anci, sempre più blando, pesa l’assenza di un Osservatorio, che non permette di portare avanti gli interessi dei Comuni avendo a portata di mano un quadro unitario di dati e statistiche. Un po’ come guidare alla cieca.