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Palermo – Disagio case: in via Messina Montagne inferno di metallo per 60 persone

Luca Insalaco

Palermo – Disagio case: in via Messina Montagne inferno di metallo per 60 persone

mercoledì 20 Aprile 2011

Da 3 anni “vivono” in container che dovevano essere provvisori: è emergenza sanitaria per 20 bimbi. Ferrandelli (Idv) e Faraone (Pd) chiedono l’intervento immediato del sindaco

PALERMO – La fame di abitazioni che attanaglia la città trova la propria drammatica rappresentazione nel campo di sfollati di via Messina Montagne. Qui, nei container che avrebbero dovuto costituire una soluzione tampone, vivono ormai da più di tre anni circa sessanta persone. La prolungata presenza nel campo, in condizioni che dire difficili è un eufemismo, ha finito per ingenerare un’emergenza sanitaria le cui principali vittime sono i 20 bambini che affollano le casupole di lamiera. Trappole, queste baracche, in cui il caldo estivo diventa soffocante ed il freddo è una lama pungente. A risollevare la condizione degli abitanti del campo non sono bastati i servizi di denuncia di Striscia la Notizia, in seguito ai quali l’amministrazione comunale ha preso degli impegni.
Le famiglie sfollate sono ancora lì ad affrontare l’ennesimo gelido inverno. L’opposizione punta il dito contro l’inerzia dell’esecutivo e chiede a gran voce un intervento immediato e risolutivo da parte del primo cittadino.
Per il capogruppo dell’Italia dei Valori a Sala delle Lapidi, Fabrizio Ferrandelli, la soluzione per dare un tetto degno ai senzacasa potrebbe venire dalle strutture comunali in disuso, dai beni confiscati alla mafia o, in alternativa, dall’ospedale di via Ingegneros e dall’ex convento di piazza Magione. “Basterebbe – dice Ferrandelli – che il sindaco firmasse un’ordinanza urgente e contingibile per risolvere questa emergenza abitativa”. Stessa richiesta arriva a Cammarata dal consigliere comunale del Pd, Davide Faraone, che invoca i poteri attribuiti al primo cittadino dall’art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D.Lgs. n. 112/1998. Nei giorni scorsi, Faraone ha visitato il campo insieme al collega di partito Salvatore Furceri.
Lo scenario che i due consiglieri si sono trovati dinnanzi è stato “un vero e proprio lager, dove 20 bimbi sono affetti continuamente da infezioni e problemi ai polmoni. Le più elementari regole igieniche sono disattese. I container si stanno sgretolando, le fosse biologiche non vengono regolarmente pulite e i senza casa convivono con ratti e pulci”. Da qui la richiesta di un intervento urgente: “Non è una richiesta politica – dicono Faraone e Furceri – ma un appello umanitario”. “Abbiamo una proposta di delibera che aspetta il voto del Consiglio comunale. Dopo potremo decidere il da farsi”, risponde l’assessore comunale con delega agli Interventi abitativi, Roberto Clemente. Il diritto alla casa, intanto, continua ad essere un optional.

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