I dati parlano: così ad esempio, secondo i dati forniti dal ministero della Salute ogni anno in Sicilia vengono a curarsi circa 19.000 utenti, contro i 65.000 che da altre regioni vanno invece a curarsi in Veneto. Dunque, facile è immaginare il guadagno per il Veneto e la perdita per la Sicilia.
A descrivere la prima il presidente del centro, fr. Mario Bonora.
Come prima domanda abbiamo chiesto se i 31 mila ricoveri che si effettuano presso il loro ospedale in un anno, sono da intendersi relativi all’area medica o si considera anche l’area socio-sanitaria.
“Si tratta solo di attività ospedaliera (circa 31mila ricoveri ordinari o diurni), non di area socio-sanitaria. A questi andrebbero aggiunte oltre 2.500 prestazioni chirurgiche (ernia, cataratta, stripping di vene, tunnel carpale) eseguite in regime ambulatoriale”.
“I dipendenti dell’area sanitaria sono circa 1520, così ripartiti: circa 220 medici, 150 amministrativi e 1150 tra infermieri, operatori sanitari e altro personale di assistenza tecnica e manutenzione. Naturalmente, oltre all’attività di ricovero, questo personale copre anche l’attività ambulatoriale (circa 1.200.000 prestazioni annue)”.
“Dai dati forniti dal Ministero sull’attività del 2009 (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1491_allegato.pdf) ripresi dal “Corriere del Veneto” dell’11 febbraio 2011, si può calcolare che, almeno nel Veneto, il ricovero in una struttura privata costa il 22,3% in meno rispetto a quello in una struttura pubblica. Questo può avvenire solo cercando di ottimizzare i costi di produzione, pur conservando la qualità del servizio: soprattutto cercando di ottenere i prezzi migliori negli approvvigionamenti (farmaci, guardaroba, cucina) e contenendo i costi amministrativi, dosando cioè al meglio la proporzione tra personale di supporto e personale operativo. Il nostro ospedale viene pagato “a prestazione” cioè con la tariffa Drg di ogni ricovero. Sebbene il tariffario sia fermo al 2006, fino all’anno scorso la contrattazione con la Regione ci accordava una certa percentuale di incremento finanziario. Questa quota, essendo la nostra una struttura no profit, è in parte destinata a investimenti strutturali e tecnologici per mantenere la dotazione all’avanguardia (la nostra struttura attualmente può contare su 2 tac, 3 risonanze magnetiche, tutte di ultimissima generazione; su una tc-pet che è una delle uniche in Europa, su due acceleratori lineari e su 14 sale operatorie)".
“Circa 25.000 ricoveri dal Veneto e 6.000 dalle altre regioni, la percentuale esatta è il 20,2.
La degenza media è di 6 giorni nell’area medica e di 4/5 giorni nell’area chirurgica.
L’attesa media dei ricoveri dipende, secondo i criteri della Regione Veneto, dalla classificazione di priorità in 4 fasce di ogni ricovero stabilita dal medico inviante. Comunque, si passa da un tempo massimo di sei mesi per interventi molto richiesti e complessi come la protesi articolare alla pronta disponibilità per i ricoveri di Oncologia e in genere di Chirurgia”.