Aeroporto di Comiso chiuso per 3 milioni - QdS

Aeroporto di Comiso chiuso per 3 milioni

Rosario Battiato

Aeroporto di Comiso chiuso per 3 milioni

venerdì 20 Maggio 2011

Lo scalo è costato più di 40 milioni di euro, è pronto, ma non apre. Sulla Ragusa-Catania iter nelle mani del Cipe. Tremonti non firma l’ok perché non trova i soldi per pagare vigili del fuoco e controllori di volo

PALERMO – Sul fronte infrastrutturale restano ancora inevase due questioni strategiche: l’aeroporto di Comiso e la Ragusa-Catania. Su entrambe le vicende il Governo regionale preme, ma Roma nicchia adducendo come scusante lunghi passaggi burocratici che avranno come terminale ultimo il ministero dell’Economia. La svolta per lo sviluppo dell’Isola passa da queste azioni sul territorio, anche per valutare la forza che la pattuglia di parlamentati siciliani può ancora avere nell’indirizzare l’azione di governo.
A Comiso la situazione dell’aeroporto resta congelata perché il clima da campagna elettorale, viste le amministrative di questi giorni, consente le abitudinarie risposte transitorie. La denuncia di questo stato di cose arriva da Tonino Russo, deputato del Partito democratico, che lamenta come la risposta fornita sull’aeroporto dal funzionario di turno del MEF ha “il sapore amaro del politichese sotto campagna elettorale”. Per un Sud che vuole rivalersi e recuperare quello scarto infrastrutturale che divide l’Italia a metà, c’è ancora una parte del Paese che fatica a comprendere che la cosiddetta ‘questione meridionale’, della quale molti fanno finta di non accorgersi, può essere risolta solo con interventi mirati che non ritardino ulteriormente lo sviluppo. Così per l’aeroporto ragusano si fanno i soliti di giochi di dirottamento delle risposte. Secondo Russo quanto riferito dal ministero dell’Economia e delle Finanze resta insoddisfacente e, a questo punto, “proveremo a trovare i tre milioni di euro che servono all’apertura”. Il paradosso è che per realizzarlo ne sono stati spesi più di 40 e ora lo scalo rimane chiuso perché non si riesce a trovare i soldi per pagare vigili del fuoco e controllori di volo.
L’aria che si respira all’interno degli equilibri governativi non deve però essere delle migliori proprio perché, secondo il deputato democratico, la medesima risposta elusiva non sarebbe stata fornita “ai sindaci e ai vertici istituzionali di una provincia padana”. “In ogni caso – ha spiegato tramite una nota Tonino Russo – se il governo e le forze della maggioranza a trazione leghista, non saranno in grado di trovare una soluzione seria, alla Camera sarà il Pd a farsi carico di una proposta risolutiva, magari in occasione della conversione del decreto sviluppo”.
Ragusa attende il suo aeroporto per volare, ma anche le sue strade per potersi inserire meglio nel tessuto produttivo dell’Isola. Mercoledì scorso, il dirigente generale dell’Anas Settimio Nucci ha confermato, davanti la delegazione della provincia di Ragusa guidata da Franco Antoci, come l’iter procedurale per il project financing della Ragusa-Catania ha ripreso il suo corso e che l’atto che prevede la convenzione è stato trasmessa al Cipe per l’approvazione. In buona sostanza, ha spiegato Nucci, i passaggi per l’avvio del progetto di finanza sono definiti: il ministero delle Infrastrutture ha già chiesto l’iscrizione all’ordine del giorno della prossima riunione del Cipe della delibera che dovrà approvare la relativa convenzione “corretta” in parte dal ministero dell’Economia con alcune prescrizioni.
Bisognerà quindi attendere la fine del mese giugno, periodo della prossima riunione del Cipe, per approvare la convezione e far partire la valutazione delle offerte dei due raggruppamenti di imprese che concorrono col promotore ad aggiudicarsi la concessione dell’opera. Attorno le decisioni del MEF si svilupperà il futuro di Ragusa, e speriamo che Tremonti ricordi che l’Italia del domani passa anche da qui.

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