Raffineria Priolo, tragedia sfiorata. L’ultimo incidente faccia rinsavire - QdS

Raffineria Priolo, tragedia sfiorata. L’ultimo incidente faccia rinsavire

Rosario Battiato

Raffineria Priolo, tragedia sfiorata. L’ultimo incidente faccia rinsavire

sabato 11 Giugno 2011

Cinque operai feriti. Scattate le procedure d’emergenza, abitanti della zona convivono con la paura. Il contrasto: poco distante dall’incendio uno dei parchi fotovoltaici più grandi dell’Isola

PRIOLO (SR) – L’ennesimo incidente al petrolchimico di Priolo, mediamente se ne conta uno ogni tre giorni secondo una statistica redatta dalla Protezione civile regionale tra il 2007 e il 2009, scuote gli animi degli addetti ai lavori del comparto energetico. La triste vicenda è stata l’occasione per ribadire, ancora una volta, la necessità di spostare l’asse della produzione energetica sul fronte delle rinnovabili, anche per evitare, in futuro, danni ben più seri che possano coinvolgere la popolazione. E, chiaramente, in un’area così pericolosa, al momento, anche solo l’idea di far sorgere un rigassificatore suona come una minaccia per la comunità intera.
A Priolo spira un vento di novità. Non arriva dalla raffineria, luogo dell’incidente di un paio di giorni fa, ma dal parco solare che Sedna Power Plants ha installato a Melilli. Così la storia recente dello sviluppo industriale isolano propone questa curiosa vicinanza, a pochi chilometri di distanza, tra il passato petrolifero ed inquinante e il futuro verde e sostenibile. “Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori coinvolti nell’incendio e ai cittadini della zona – ha spiegato afferma Antonio Siano, presidente del Gruppo Sedna -. Incidenti come questo devono far riflettere sull’importanza delle politiche ambientali e sulla necessità di sviluppare e favorire l’utilizzo delle energie rinnovabili e pulite”. Una scelta precisa quella dell’investimento nelle rinnovabili che lentamente si sta diffondendo in Sicilia e in provincia di Siracusa in particolare. “L’impianto fotovoltaico di Melilli, – ha spiegato Siano – con i suoi 8 MWp, è uno fra i più grandi della Sicilia e fornisce energia pulita a circa 4.000 famiglie”.
 
Complessivamente, secondo i dati forniti dal Gse, gestore servizi energetici e diffusi in una nota dal gruppo Sedna, infatti, in tutta la regione sono già stati realizzati oltre 12.000 impianti, di cui 1.677 in provincia di Siracusa, per una potenza complessiva di 344,6 MW. In realtà l’irraggiamento solare isolano, il più elevato d’Italia, permetterebbe perfomance ancora migliori, mentre la Sicilia è ancora superata da realtà come la Lombardia che non possono vantare la stessa potenzialità.
Intanto i postumi dell’incendio al petrolchimico di Priolo hanno causato la solita sequela di effetti come le procedure previste dal piano di emergenza per il porto di Augusta. “A disormeggiare in via precauzionale una motocisterna ormeggiata al pontile carichi liquidi dell’Isab – si legge in una nota della Capitaneria di porto di Augusta –  e due unità militari statunitensi al Pontile Nato. Inoltre si è provveduto a diradare le unità mercantili alla fonda nello specchio d’acqua antistante i pontili Isab (é stata sgomberata l’intera zona sud del porto di Augusta)”. Fino a ieri ancora ignote le cause dell’incendio, che è divampato, secondo quanto ricostruito dai vigili del fuoco accorsi sul posto per domare le fiamme, dal “contenuto della vasca, costituito da acque intrise di oli ed idrocarburi. Le fiamme si sono immediatamente estese all’intera area di trattamento, lunga oltre cento metri, penetrando inoltre nei condotti fognari dove, a causa della formazione di vapori, si sono verificate esplosioni che hanno provocato l’espulsione di alcuni tombini”.
 

 
Condorelli (Ugl): “Polo fonte di veleni chiarire le cause del grave incidente”
 
PRIOLO (SR) – “Priolo rientra nel maledetto triangolo industriale che, con Melilli e Augusta, costituisce il polo petrolchimico siciliano, fonte di veleni e incidenti”.
Lo dichiara Giovanni Condorelli, segretario regionale dell’Ugl Sicilia, a seguito dell’incendio che, ieri, per cause ancora non accertate, si è sviluppato all’interno dello stabilimento della società “Priolo Servizi”, interessando un impianto di trattamento dei reflui che raccoglie le acque dell’intero sito industriale di Priolo e di Melilli.
“L’Ugl sarà vigile su quanto accaduto. Cinque operai feriti, dei quali uno in gravi condizioni- conclude Condorelli -, bastano per far capire che non faremo sconti a nessuno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci auspichiamo ed attendiamo, in tempi brevissimi, le verifiche interne avviate da parte del comitato di emergenza, composto dai rappresentanti della società del sito, per la determinazione delle cause. Infine, chiediamo che le autorità competenti in materia di sicurezza facciano chiarezza sul grave incidente di giovedì”.

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