Prof 2011. Tutto torna come prima. La riforma slitta al 2012.
Tutto invariato. Tutto resta come prima, con una miriade di formatori e amministrativi incapaci di garantire la formazione dei lavoratori di domani, schiavi di un sistema che in Sicilia non ha mai funzionato.
Crescita abnorme. Nel 2000 c’erano soltanto 40 enti accreditati mentre oggi il Prof 2011 ne finanzia all’incirca 250, inoltre i dipendenti del settore sono passati da 5.000 ai 9.200 di oggi.
Il business continua. La galassia dei 9.200 dipendenti e dei 1.400 enti accreditati nella formazione professionale ringrazia. Alla fine hanno vinto loro. E’ questo il messaggio che è passato in Sicilia, terra dalle mille contraddizioni e che proprio nella formazione ha il suo esempio più lampante: uno strumento che anziché contribuire a creare occasione di lavoro è invece un concentrato di clientelismo con assunzioni fatte a dismisura e assolutamente fuori da ogni logica di mercato. Dopo i primi segnali di cambiamento messi in mostra dall’assessore regionale alla Formazione, Mario Centorrino, arriva puntuale il dietrofront: non ci sarà alcun taglio della spesa. Con una doppia aggravante rispetto al passato: non solo lo sperpero di denaro ma anche un inutile perdita di tempo. (
continua)