Sindacati allarmati per la Crias. Il dg: “Lavoriamo per il rilancio” - QdS

Sindacati allarmati per la Crias. Il dg: “Lavoriamo per il rilancio”

Rosario Battiato

Sindacati allarmati per la Crias. Il dg: “Lavoriamo per il rilancio”

sabato 09 Luglio 2011

Ugl, Silcea, Fabi e Falcri denunciano uno stato di insolvenza: “Dipendenti penalizzati, i fornitori di più”. Giardina: “Trovato un bilancio disastroso, adesso abbiamo ridotto le spese”

PALERMO – I sindacati affondano il colpo sulla paventata crisi della Crias (Cassa Regionale per il Credito alle Imprese Artigiane Siciliane). Nei giorni scorsi diverse sigle sindacali (Ugl, Silcea, Fabi, Falcri) tramite una nota comune, hanno sottolineato il pericoloso precipizio su cui oscilla lo stato finanziario dell’Ente. Netta la risposta del Crias che ha elencato le pratiche virtuose innescate dal Cda per risollevare l’Ente.
“Se da un lato il presidente della Crias Alescio e il direttore regionale Giardina, continuano ad asserire che la situazione finanziaria della Cassa Regionale per il credito alle Imprese artigiane siciliane è stabile, dall’altra i rappresentati sindacali, denunciano lo stato di insolvenza in cui si trova l’Ente”. Le parole di Massimo Saeli della Ugl, Corrado Coppa della Fabi, Peppino Libranti della Falcri e Roberto Molino della Silcea, aprono il dibattito sulla gestione del Crias. “La posizione debitoria riguarda i dipendenti e la mancata corresponsione del premio aziendale di produttività del mese di giugno”.
Altro capitolo per il resto dei creditori. “Per i fornitori la situazione è ancora più grave, non si parla di mesi di attesa, ma bensì di un intero anno”. Resta in sospeso anche la richiesta, effettuata dai sindacati, di esaminare i conti dell’Ente. “A fronte di un inevitabile tracollo abbiamo chiesto – dicono i sindacati – di poter esaminare tutta la documentazione ufficiale, ovviamente dal 2008 la richiesta non è mai stata esitata”. La ricetta proposta dai sindacati parte dalla necessità di tutelare gli occupati. “Per salvaguardare l’occupazione, dopo la presentazione di un piano per la riorganizzazione del personale – hanno precisato Saeli, Coppa, Libranti e Molino – ci siamo visti costretti ad adire le vie legali, per far rispettare le relazioni industriali”. Il passaggio risolutivo dovrebbe, in teoria, passare proprio dalla Regione. Proprio l’intervento politico è stato invocato dai sindacati. “Anche gli attori politici devono chiarire la propria posizione, dal Presidente Lombardo all’Assessore Regionale alle attività Produttive Venturi, devono far chiarezza sulla situazione della Crias”.
Dall’Ente, però, giungono voci rassicuranti. “Dissento dalle parole dei sindacati – ha spiegato Lorenza Anna Giardina, direttore generale Crias – perché in questi anni abbiamo lavorato per risolvere i problemi dell’Ente”. Tra le misure intraprese le nuove attribuzioni, che riguardano, ad esempio, anche gli autotrasporti, e soprattutto il taglio delle consulenze. “Quando sono arrivata – ha spiegato il direttore – abbiamo trovato un bilancio disastroso. Negli anni precedenti al 2008 le consulenze pesavano incredibilmente sull’Ente”. La difficoltà finanziaria del Crias nasce anche da un problema strutturale. “Purtroppo dobbiamo mantenere la gestione – ha proseguito Giardina – con un tasso di interesse bassissimo e da qui l’esigenza di puntare sulle nuove attribuzioni. In generale abbiamo agito, come testimonia anche la relazione del collegio sindacale, per la riduzione dei costi e per rimettere in sesto l’Ente”.

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