L’Ars rinvia le riduzioni di deputati e indennità - QdS

L’Ars rinvia le riduzioni di deputati e indennità

Raffaella Pessina

L’Ars rinvia le riduzioni di deputati e indennità

mercoledì 07 Settembre 2011

La Sardegna approva in commissione Ddl per ridurre i suoi consiglieri a 50. Lombardo pensa, invece, di nuovo ad una sesta Giunta

PALERMO – "La Sardegna ha approvato in commissione, all’unanimità, un disegno di legge per la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 80 a 50. In Sicilia, invece, il mio disegno di legge di riduzione dei deputati è stato bocciato due volte e non è stato più inserito all’ordine del giorno secondo quanto previsto dal regolamento e stabilito dall’Aula" questa la denuncia del deputato regionale del Pd, Giovanni Barbagallo, proprio ieri, quando l’ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana ha deciso di intervenire sugli aspetti consistenti dei tagli ai costi della politica, cioè riduzione numero deputati e indennità, solo dopo che la manovra del governo nazionale diventi definitiva. Dunque l’Ars continua a rinviare e perde l’occasione di mostrarsi virtuosa. Gli unici interventi approvati ieri sono: l’abolizione del buono pasto da 9 euro che deputati ed ex parlamentari utilizzavano per pranzare o cenare alla buvette di Palazzo dei Normanni e la soppressione dell’indennità per l’aggiornamento culturale assegnata agli ex componenti del parlamento che non godevano della pensione. Inoltre è stato raddoppiato il contributo dovuto dagli onorevoli per finanziare il fondo sanitario e assicurativo.
“Ci sarà un nuovo vertice la settimana prossima, credo lunedì, con tutti i partiti che compongono la maggioranza che sostiene il governo regionale e potremo anche definire questo argomento che resta nel campo delle ipotesi” ha detto il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo sulla possibilità di avviare un governo politico prima della fine della legislatura. Lombardo comincia a prendere in considerazione quelle che sono le indicazioni per il prossimo scenario politico e che gli vengono soprattutto dal Partito Democratico, che conta ben 27 voti a Palazzo dei Normanni. A questo punto si cominciano a fare i nomi di quali saranno gli assessori che potrebbero saltare a favore di deputati appartenenti ai partiti che appoggiano il Governatore.
 
Non vi sono certezze, anzi di sicuro ci sono solo i nomi di coloro che con ogni probabilità resteranno a fianco di Lombardo, come l’assessore alla Sanità Massimo Russo e l’attuale assessore all’economia Gaetano Armao. Rimane anche in sospeso la questione di quali dovranno essere i partiti che sono disposti ad appoggiare il presidente della Regione in questa ultima fase della XV legislatura. Infatti Idv e Sel non guardano di buon occhio un’alleanza che comprende anche il Fli, la costola di quello che fu il partito di Alleanza Nazionale.
Intanto l’assessore per l’Economia  ha commentato positivamente il testo della manovra approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, recependo le richieste della Sicilia e delle altre Regioni a Statuto differenziato. Sono state inserite la norma di salvaguardia (art. 19 bis), in base alla quale l’attuazione delle disposizioni della manovra, dovrà avvenire nel rispetto degli Statuti e secondo quanto previsto della disciplina sul federalismo fiscale (art. 27, l n. 42/2009). “Quanto ottenuto con la modifica del decreto – ha detto Armao – se da una parte è il riconoscimento dell’autonomia, dall’altra conferisce alle Regioni a Statuto speciale la responsabilità di scelte imprescindibili di risanamento e rigore, per contribuire alla stabilizzazione finanziaria”. “La Sicilia – ha aggiunto l’assessore – ha iniziato a fare la propria parte, a partire dal bilancio del 2011 che riporta la spesa corrente ai valori del 2001, dalla riduzione delle società partecipate da 34 a 14, (con la riduzione di componenti di organi amministrativi e la limitazione dei compensi), dal contenimento delle posizioni dirigenziali e dalla riduzione di enti sanitari e enti costituiti da autonomie locali. Da ultimo, la delibera di giunta del 5 agosto scorso che ha imposto la riduzione delle spese degli apparati amministrativi”. L’assessore ha concluso affermando che occorre adesso “completare il percorso avviato e che l’occasione dovrà essere la prossima finanziaria, sulla quale l’Assessorato sta già lavorando. L’Ars dovrà assumersi il compito di scelte coraggiose, che consentano di chiudere una fase troppo lunga nella quale la specialità regionale si è contraddistinta soprattutto per i privilegi che costituiva e le rendite accordate fuori da ogni controllo finanziario”.

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