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Palermo – Comune rischia crollo finanziario e per evitarlo raddoppia la Tarsu

Luca Mangogna

Palermo – Comune rischia crollo finanziario e per evitarlo raddoppia la Tarsu

giovedì 15 Settembre 2011

Amara sorpresa per le tasche dei cittadini costretti a supplire allo stato di difficoltà dell’Ente. Il sindaco Vincenzo Lo Meo: “Una scelta dolorosa ma purtroppo inevitabile”

BAGHERIA (PA) – A Bagheria negli ultimi anni si è spesso vissuto con cumuli di rifiuti, a causa di mancate raccolte che hanno poi portato a un’altra piaga, quella dei cassonetti bruciati, con gravi danni economici e di salute per i cittadini bagheresi. Quest’anno poi la comunità ha trovato una novità nel groppone: l’aumento della Tarsu al 100 per cento, che raddoppia dunque la già esosa imposta.
“A noi il servizio di raccolta rifiuti costa per l’esattezza 11 mln 545 mila euro – ha spiegato il sindaco Vincenzo Lo Meo – del quale recuperiamo solo il 40 per cento. Non riusciamo a chiudere il bilancio 2011, perché non vi sono entrate sufficienti a coprire le spese. L’unica manovra possibile per incrementare le entrate è appunto l’aumento della Tarsu e poiché abbiamo l’obbligo di coprire per intero le spese, dobbiamo aumentarla con un’aliquota così elevata”.
Il sindaco l’ha definita una scelta dolorosa, ma purtroppo inevitabile, improcrastinabile e necessaria, ha infatti spiegato che l’alternativa sarebbe stata quella della dichiarazione dello stato di dissesto finanziario, con tutte le aliquote portate al loro massimo livello.
“Tra l’altro con quest’aumento – ha continuato il sindaco –  recuperiamo soltanto l’87 per cento del costo complessivo del servizio di nettezza urbana: il rimanente milione e mezzo lo dobbiamo reperire nel bilancio”.
Per quel che concerne il servizio di raccolta, almeno la situazione sembra essere sul punto di normalizzarsi. “Il servizio ora è abbastanza regolare – ha affermato il sindaco – c’è qualche problema dovuto al fatto che alcuni cassonetti sono stati bruciati in occasione delle crisi e al momento della raccolta si sono danneggiati per l’uso improprio del polipo idraulico, utilizzato per rimuovere i cumuli. Comunque un centinaio di cassonetti stanno per arrivare a disposizione della comunità. Tolte queste criticità, il servizio viene svolto in maniera adeguata”.
Lo Meo ha sottolineato che “il vandalismo atto a bruciare i cassonetti è una questione a sé. Niente a che vedere con la questione dell’igiene urbana”. Il primo cittadino escludo che tali atti siano dovuti a interessi di qualche società produttrice, ritenendola piuttosto una vicenda marginale che non interferisce con l’operato dell’amministrazione. “Sono fatti singoli e isolati – ha dichiarato – ascrivibili a logiche diverse che non sono riconducibili all’igiene urbana”.
Fra i problemi del servizio, c’è quello relativo alla partecipata Coinres. “I rapporti con la Coinres sono tutt’altro che sereni – ha chiarito il sindaco – è il nostro cruccio, colpa di una politica occupazionale esagerata con costi incomprimibili in rapporto al personale addetto. Vogliamo uccidere il mostro Coinres – ha concluso – accelerandone la liquidazione e uscirne con l’assegnazione della nostra quota di personale al Comune, per gestirlo direttamente e per avere una città più pulita”.
 


Il bilancio. Comune ingessato e tagli da Stato e Regione
 
BAGHERIA (PA) – L’amarissimo conto dovuto al raddoppio della Tarsu è dunque conseguenza di un bilancio  esangue. “Abbiamo una situazione molto pesante dal punto di vista finanziario – ha spiegato il sindaco Vincenzo Lo Meo – se si considera che stiamo ancora pagando fornitori i cui servizi risalgono addirittura ad aprile 2010”.
Il sindaco ha spiegato che c’è una sofferenza di cassa notevolissima, e c’è anche un forte problema di esposizione con la banca convenzionata e questo fa sì che il bilancio comunale resti ingessato. “Ci sono spese che stiamo cercando di tenere sotto controllo – ha dichiarato – ed entrate che vanno ogni giorno diminuendo, tant’è che quest’anno abbiamo avuto due milioni in meno dallo Stato e dalla Regione, quindi dobbiamo pur tagliare da qualche parte. La verità – ha concluso – è che il federalismo fiscale porta le comunità ad autogestirsi, e Bagheria dunque deve reperire al suo interno le risorse. Sono finiti i tempi in cui lo Stato ripianava le perdite”.

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