La chiave del successo? Investire nella ricerca - QdS

La chiave del successo? Investire nella ricerca

Monica Basile

La chiave del successo? Investire nella ricerca

sabato 24 Settembre 2011

Forum con Pietro Scott Jovane, presidente e amministratore delegato Microsoft Italia

Abbiamo incontrato l’amministratore delegato di Microsoft Italia, Pietro Scott Jovane, nella nuova  sede di Peschiera Borromeo (Milano), una bellissima struttura che vede nel progetto un perfetto equilibrio tra uomo e tecnologia.
In un mondo in cui tutto si de-materializza e nel quale le sedi fisiche perdono di significato, abbiamo avuto modo di visitare l’Innovation Campus, vogliamo parlare di Microsoft a partire da questa nuova realtà aziendale?
“Il concetto di de-materializzazione rende bene l’idea, infatti abbiamo portato la fisicità degli ambienti a rispondere alle esigenze digitali a cui eravamo abituati con la realizzazione di una nuova sede, che, insieme con quella di Roma, ha visto Microsoft Italia rivoluzionare l’organizzazione del lavoro e dare vita ad un vero e proprio campus, una struttura aziendale più flessibile e costruita intorno alle persone. Il contenuto prevale sulla forma e, sebbene la tecnologia non sia visibile in modo immediato, è osservabile attraverso gli strumenti e le possibilità che vengono date a tutti i dipendenti. Obiettivo è la conciliazione fra vita professionale e impegni famigliari, mettendo al primo posto elementi quali responsabilità e fiducia dei dipendenti, elementi che riteniamo più efficaci, ai fini della produttività, del tradizionale controllo della presenza fisica in ufficio”.
Sicuramente un investimento di medio–lungo periodo in un momento economico internazionale particolare.
“L’investimento è notevole e di lungo periodo ma il punto centrale sono gli obiettivi da raggiungere ed il come raggiungerli, in quanto si cerca di migliorare sempre la performance e di proporre sempre l’azione giusta… Come in una partita a golf. Il mondo del software è fatto di continui miglioramenti, un continuo interrogarsi sul come si possa fare meglio. In Italia, si tratta di un cambiamento epocale: l’organizzazione dello spazio rende il campus un luogo di aggregazione, di incontro e di innovazione. Gli spazi sono concepiti secondo la logica dell’alta efficienza, della flessibilità e della funzionalità, coniugate con una tecnologia all’avanguardia e con un’elevata qualità costruttiva. Gli ambienti assecondano il nuovo modo di lavorare: tutte le scrivanie sono uguali per dimensioni e nessuno ha una vera e propria postazione fissa in quanto, in base alle esigenze, si cambia la propria postazione superando la tradizionale ripartizione dello spazio negli uffici. Vuole essere un laboratorio sul territorio, un luogo “aperto”: i nostri  principali partner (circa 25.000), ad esempio, potranno utilizzare la struttura per mostrare ai propri clienti le potenzialità che sostengono l’evoluzione dell’ambiente di lavoro del futuro nel quale viene incluso tutto il set up tecnologico – Windows 7, Office 2010, Live Meeting, Windows Phone, Lync Server 2010, SharePoint online, Office 365 e Exchange Online. L’Innovation Campus dimostra concretamente come la tecnologia abiliti l’innovazione”.
È importante che a questo si riconduca un aumento delle performance?
“Nel settore dell’Information Technology è fondamentale fare un’analisi puntuale della situazione iniziale e delle necessità del cliente, per comprendere come la tecnologia possa cambiare il modello di business esistente ma soprattutto dare un ritorno dell’investimento tangibile. Si cambiano i processi aziendali in modo da poter fare più cose e in modo tale da diminuire i costi, con analisi di efficienza ed efficacia. Uno studio svizzero ha rivelato una perdita di 314 miliardi di euro all’anno a causa di una produttività insufficiente ed un ambiente di lavoro flessibile – un mix di tecnologia e cultura – crediamo sia uno dei più poderosi incentivi per l’aumento della produttività: la sede olandese di Microsoft ha registrato performance di vendita in crescita del 50 per cento dopo aver abbracciato questa nuova filosofia. Inoltre il tasso di assenza delle persone che possono scegliere di lavorare a casa o nel luogo che preferiscono è la metà di quello delle persone che devono recarsi ogni giorno in ufficio per lavorare”.
 

 
L’Innovation Campus è un progetto ecosostenibile la prima struttura in Italia con la certificazione Leed
 
Ci parli del progetto architettonico di Innovation Campus?
“Il “New World of Work” è una visione su cui Microsoft baserà la propria strategia per lo sviluppo di prodotti in grado di consentire ad aziende e organizzazioni di adattarsi all’evoluzione costante degli stili di lavoro e alle aspettative dei dipendenti legate all’utilizzo della tecnologia. L’Innovation Campus è tra i progetti più innovativi realizzati dal Gruppo Vitali di Bergamo, uno dei principali operatori nel green building in Italia, ed è il primo campus in Italia ad aver abbracciato i criteri della certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design). L’attenzione alla sostenibilità ambientale, alla responsabilità sociale e al valore del lavoro hanno permesso la realizzazione del campus comunicando immediatamente a fruitori e visitatori i valori e la missione di Microsoft: “Realizzare il potenziale delle persone”. Il progetto è caratterizzato da una visione strategica globale tesa al risparmio energetico attraverso l’utilizzo di sistemi ad alto rendimento. Si tratta sia di sistemi attivi (impianti che si adattano alle soluzioni più innovative) sia passivi (utilizzo di sistemi e tecnologie a basso impatto ambientale), come ad esempio il teleriscaldamento, la geotermia a ciclo aperto, il fotovoltaico, il solare termico, il recupero ed il riutilizzo delle acque meteoriche e l’attento uso di materiali ad alta efficienza energetica”.
 

 
Pa e tecnologia, in Italia sono stati fatti passi avanti
 
Come riuscite a coinvolgere anche la Pubblica Amministrazione in questa ricerca di efficienza raggiunta attraverso la tecnologia?
“In Italia si spende molto più di quello che si pensa e, purtroppo, ciò che viene percepito da parte dei cittadini è bassissimo. Basti pensare all’Inps, l’ottima gestione degli ultimi anni ha dato una fortissima accelerazione ad un processo che dieci anni fa sembrava impossibile, ma che oggi è visibile da tutti. L’istituto infatti è riuscito ad essere disponibile al cittadino esattamente nelle modalità preferite dal cittadino stesso: via telefono o via web. La richiesta è stata chiara: l’information technology deve abilitare la mia visione ma io devo capire come entrano i dati, come attraversano la mia organizzazione, come ne escono e capire quali sono gli interlocutori che agiscono con la mia struttura per poi cambiare i processi con l’aiuto della tecnologia.
Se la scelta è stata fatta è perché la convenienza era evidente, ma negli ultimi anni sebbene siano stati fatti molti sforzi nei vari ambiti  della Pa  è mancato “l’ultimo miglio”, che è proprio quello che li mette in contatto con il  cittadino. Se è ancora vero che in Italia il numero di Pc è basso rispetto alla popolazione, è anche vero che sempre di più la tecnologia unisce le generazioni e diventa momento di scambio tra genitori/nonni e  bambini/ragazzi che si confrontano in modo immediato con la tecnologia.
Le aziende che evitano di affrontare le sfide presentate dalle mutevoli dinamiche lavorative e tecnologiche, se non adottano un approccio più flessibile e non cambiano modo di pensare per avvicinarsi al cittadino saranno costrette a cedere il passo in futuro a concorrenti più agili”.
 

 
La nostra mission è aiutare a modernizzare il “sistema”
 
State riuscendo a condurre la Pa in questo percorso?
“Ci siamo chiesti come Microsoft potesse mettersi al servizio dell’ Italia. Microsoft è la prima azienda al mondo per investimenti in Ricerca & Sviluppo (circa 9,5 miliardi di $ l’anno), ha le più alte competenze con oltre 25 mila aziende che sviluppano applicazioni basate sulle nostre tecnologie e ha partnership consolidate nel tempo essendo presente in Italia da 26 anni.
Riteniamo si debba pensare in grande per avere risultati rilevanti, a noi non importa tanto che la nostra azione sia visibile quanto riuscire a indirizzare quattro grandi priorità: la modernizzazione della nostra Pubblica amministrazione, per rendere intelligente un servizio che esiste già ma che è migliorabile, che può diventare più snello; la crescita della competitività delle nostre piccole e medie imprese e la creazione di una nuova imprenditorialità digitale, per fare in modo ad esempio che l’e-commerce si diffonda anche da noi così come negli altri Paesi europei; la ricerca di una maggiore efficienza nel settore della Sanità; il bisogno di una scuola più moderna, al passo coi tempi. Microsoft Italia intende giocare un ruolo importante in queste aree”.
Come l’organizzazione intesa come metodo incide in questi cambiamenti?
“La rivoluzione della cultura del lavoro è la strada che le aziende devono seguire per avere successo. Non solo possono ridurre le spese generali, ma reagendo positivamente alla richiesta dei dipendenti di adottare nuovi approcci potranno ottenere vantaggi competitivi per l’azienda stessa. L’azienda moderna richiede un nuovo stile gestionale. Il management ora si concentra sui risultati e sulla fiducia, anziché sulla presenza e sul controllo. Tutti i dipendenti, inclusi i manager, devono quindi essere formati alla flessibilità e all’autodisciplina. Il successo sarà prerogativa delle aziende che saranno preparate e si adatteranno al cambiamento”.
 

 
Curriculum
 
Pietro Scott Jovane è presidente e amministratore delegato di Microsoft Italia. Nato a Cambridge (Usa) nel 1968, si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Pavia. Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi in ambito finanziario. Entrato in Microsoft nel 2003, dal 2005 al 2006 è stato direttore commerciale per il Mercato Telecomunicazioni e Media dirigendo il team commerciale focalizzato su questi settori ed in precedenza è stato per quasi 3 anni chief financial officer della filiale italiana.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017