I criteri per i trasferimenti non considerano i ritardi - QdS

I criteri per i trasferimenti non considerano i ritardi

Michele Giuliano

I criteri per i trasferimenti non considerano i ritardi

martedì 14 Luglio 2009

I soldi versati stabiliti dalla Conferenza Regione-Autonomie locali. Nessuna differenza tra chi è virtuoso e chi non lo è

PALERMO – Ma per quale motivo così tanti Comuni siciliani sono inadempienti? Forse da una parte c’è davvero la componente dell’incapacità politico-programmatica, ma sicuramente a influire in questo fenomeno di mala-amministrazione c’è senza dubbio la morbidezza delle sanzioni. Dal commissariamento ci sono 60 giorni di tempo complessivamente per varare la manovra finanziaria e far quadrare il cerchio e di contro non figura alcuna sanzione di carattere strettamente pecuniario. Eppure una soluzione per contrastare questi ritardi di approvazione dei bilanci potrebbe essere quella di diminuire i trasferimenti, cosa che però la Regione, pur avendo il coltello dalla parte del manico, non fa.
“Le risorse che la Regione stanzia per i Comuni – afferma Letizia Di Liberti, dirigente del Servizio IX di Finanza locale dell’assessorato agli Enti locali – sono di due tipi: una è quella che rientra nel fondo indistinto e l’altra è la destinazione vincolata. Nella prima tipologia rientrano quei fondi che sono stanziati in base a dei precisi criteri stabiliti dalla Conferenza Regione-Autonomie locali. Si tratta di criteri già prefissati legati alla struttura, all’ampiezza, al numero dei dipendenti ed al bacino di riferimento.
I fondi a destinazione vincolata invece riguardano servizi come scuolabus, vigili urbani, calamità naturali e vengono erogati su parametri sempre stabiliti dalla Conferenza Regione-Autonomie locali che variano di anno in anno a seconda delle condizioni dell’ente locale”.
Le risorse sono trasferite dalla Regione ai Comuni a cadenza trimestrale e ripartiti equamente, e quindi il 25 per cento alla scadenza dei tre mesi.

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