Approvato progetto dell’impianto di cogenerazione ad Augusta - QdS

Approvato progetto dell’impianto di cogenerazione ad Augusta

Giuseppe Solarino

Approvato progetto dell’impianto di cogenerazione ad Augusta

giovedì 06 Ottobre 2011

Sì dalla Conferenza di servizi convocata dall’assessore regionale all’Energia, Giusuè Marino. Così Esso tratterà il residuo pesante della distillazione di petrolio grezzo

PALERMO – Giosuè Marino, assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, ha recentemente convocato la conferenza dei servizi sul progetto esecutivo “Cogen”, presentato dalla raffineria Esso, relativo alla costruzione ad Augusta di un impianto di cogenerazione per il trattamento del residuo pesante della distillazione del petrolio grezzo, il cosiddetto thermal tar, comunemente definito“fondo del barile”, fino ad ora utilizzato dalla Esso come combustibile nella propria centrale termoelettrica.
Tale conferenza doveva essere quella decisoria, essendo successiva alla precedente in cui i tecnici Esso avevano descritto dettagliatamente le varie fasi del progetto, e così è stato: il progetto è stato approvato alla presenza anche dei sindaci di Melilli ed Augusta, in quanto nel loro territorio ricadrà l’impianto. Questi ultimi hanno apprezzato detta decisione che rappresenta nella zona sicuramente una boccata di ossigeno, dal punto di vista occupazionale, visto che per la costruzione dell’impianto sono previsti lavori che dureranno circa un anno e mezzo ed impiegheranno 400 unità.
La realizzazione del “Cogen” rappresenta un notevole passo avanti nel rispetto dell’ambiente, visto che per i vari impianti della raffineria Esso di Augusta, compresa la centrale termoelettrica, non verrà più usato olio combustibile, come avveniva da oltre dieci lustri, il che comporterà un miglioramento della qualità degli effluenti gassosi.
Che l’impianto avrebbe avuto l’autorizzazione era nell’aria, ne è conferma il fatto che, come sostengono i due sindaci, “il ministero dell’Ambiente aveva recentemente rilasciato la necessaria AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per la realizzazione di questo impianto”. Nella Conferenza dei servizi sono state imposte alla Esso delle prescrizioni da eseguire prima degli inizi dei lavori, fra cui la bonifica dell’area che rientra nel “sito Priolo”. Cogen è un impianto di gassificazione a ciclo combinato IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle), simile a quello della Isab di Priolo entrato in esercizio nel 2000, che prevede una produzione di energia elettrica complessiva di progetto pari a 300 MWe (megawatt elettrici) capace di soddisfare le esigenze di energia elettrica della raffineria. Detto impianto, attraverso un sofisticato processo di gassificazione del thermal tar, produrrà energia elettrica e gas di sintesi (syngas), composto principalmente da monossido di carbonio (CO), idrogeno e metano.
La gassificazione produce dei vantaggi, rispetto alla combustione diretta dei residui di raffineria, come un minor impatto ambientale ed una più semplice depurazione degli effluenti gassosi, come l’idrogeno solforato che, successivamente, viene trasformato in zolfo elementare (impiegato in agricoltura e nella produzione di acido solforico), azzerando praticamente l’inquinamento da SO2. Questi risultati si ottengono sia per le condizioni pressurizzate che per l’ambiente riducente, e non ossidante, a cui opera il reattore. Il processo produce inoltre una specie di torta costituita essenzialmente da metalli richiesti dal mercato, quali vanadio e nichel.
Il gas di sintesi dopo opportuna purificazione può essere impiegato dalla Esso nei suoi processi di raffinazione ed ottimizzazione di prodotti finiti, oltre che come combustibile. Il processo di gassificazione può essere definito come la conversione termochimica di un combustibile solido o liquido in un gas.
Nel Cogen il thermal tar, solido a temperatura ambiente, viene prima reso fluido riscaldandolo a circa 350°C e quindi introdotto in un reattore dove reagisce con ossigeno (non con aria, per evitare formazione di composti azotati e ridurre gli ingombri dell’impianto) realizzando una sua parziale combustione, la cui temperatura provoca la pirolisi (decomposizione per via termica di un combustibile in assenza di ossigeno) del tar incombusto con formazione del syngas.

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