Fondo Pensioni regionali per garantire il futuro - QdS

Fondo Pensioni regionali per garantire il futuro

Francesco Sanfilippo

Fondo Pensioni regionali per garantire il futuro

venerdì 07 Ottobre 2011

Forum con Ignazio Tozzo, dirigente dell’Ufficio Fondo Pensioni della Regione siciliana

Quali costi ha il fondo pensioni regionale?
“La costituzione del fondo è assolutamente necessaria visti i tempi attuali caratterizzati dalla crisi economica. Il pagamento delle pensioni, attraverso le somme provenienti dal bilancio regionale, era divenuto obsoleto. In più si era creato un meccanismo anomalo che incamerava i contributi dei dipendenti che poi erano impiegati per ripianare i debiti di altri settori, confidando sul continuo ripianamento da parte della stessa regione. La creazione di questo fondo era un passo obbligato, poi si può migliorarlo, incrementarlo, gestire al meglio. Continuare, però, con la gestione precedente avrebbe significato alimentare le altre spese regionali a danno dei pensionati e del sistema economico. Oggi, il fondo garantisce un futuro sicuro e i dipendenti possono contare sul fatto che le loro pensioni saranno pagate senza problemi. La realtà odierna è ben strutturata, poiché il bilancio è stato approvato e adottato, il versamento dei contributi si è, sostanzialmente, cadenzato e regolato da parte della funzione pubblica, tranne qualche disfunzione da aggiustare”.
Il versamento dei contributi è partito o esistono ancora dei problemi? Di che tipo?
“Il versamento corrisponde al 33 per cento della contribuzione del dipendente ed è già attivo, eccetto che per alcuni uffici come la pubblica istruzione, però si tratta di problemi minoritari. Semmai, oggi, il problema è come far rendere questo fondo. Per impedire una duplicazione dei costi, il Fondo ha aderito a una convenzione di cassa che la Regione ha fatto con l’Unicredit. Questa convenzione è a costo zero e ha un rendimento del 2 per cento sul conto corrente che è abbastanza remunerativo rispetto alle condizioni di mercato attuali. Il fondo ha ripetuto la stessa convenzione, poiché, se si fosse fatta una gara diversa, i costi dell’accordo sarebbero stati superiori senza tenere conto del tempo impiegato per realizzare la gara. Un merito va alla Ragioneria generale della Regione che ha appoggiato l’operazione. Tuttavia, questo fondo non è avulso dalla Regione Sicilia, è autonomo ma non separato da essa”.
Potete immobilizzare il fondo?
“Il vero elemento innovativo del fondo è l’investimento, seppur i fondi disponibili possano essere immobilizzati, ma solo se il pagamento delle pensioni sia sempre coperto. Perciò, occorre pagare le pensioni correnti quale obbligo”.
Quanti sono i pensionati dipendenti dal vostro fondo?
“I pensionati sono 16 mila e 350 persone, di cui 250 sono i pensionati che il fondo gestisce direttamente, tutto il resto è pagato dal bilancio della Regione. Tuttavia, il numero dei pensionati storici inizia a calare, quello dipendente direttamente dal Fondo comincia a salire per ragioni anagrafiche. I flussi finanziari che occorre garantire, sono dedicati a questi 250, il resto è supportato dalla Regione. Avendo un flusso di contributi che si aggira sugli 80 milioni di euro annui e dovendo pagare pensioni per non più di 5/6 milioni di euro, il fondo ha una forte liquidità che può essere investita”.
La parte che si può immobilizzare, quindi, è molto vasta?
“Sì, adesso i fondi che si possono investire, si aggirano sui 75 milioni di euro. A questo proposito si è lavorato quest’anno a una gara per individuare un gestore finanziario e gli atti di gara sono già pronti”.
Quando potrà partire questa gara?
“Si pensa che entro un mese dovrebbe partire, si aspetta l’insediamento del Comitato di Vigilanza e Controllo, che costituisce l’ultimo ente da consultare. Quest’organismo ha competenza nella definizione dei piani d’investimento ed è costituito da 4 rappresentanti della Regione e 4 rappresentanti sindacali, che non percepiscono compenso”.
Che cosa chiederete come garanzie, al gestore finanziario?
“Al gestore sarà richiesta una remunerazione sul capitale garantito e, se possibile, con rendimento minimo garantito. L’impostazione della gara sarà basata sull’offerta economicamente più vantaggiosa e sarà a livello comunitario come prevede dalla normativa per questo tipo d’importi”.
 

 
Baby pensioni: non graveranno sulla cassa del Fondo, ma su quella della Regione
 
Potranno concorrere a questa gara anche fondi d’investimento internazionali?
“Sì, purché abbiano esperienza in questo settore. Può venire anche un colosso americano, ma si devono adeguare ai nostri regolamenti. Le nostre operazioni sono solo a capitale garantito e a rendimento minimo garantito. Il bando è organizzato. Così, il rispetto di ogni richiesta comporterà il conseguimento di un punteggio e l’ente che dimostrerà di possedere le migliori caratteristiche vincerà il bando. Gli elementi importanti sono tre per conseguire il miglior punteggio, l’esperienza acquisita sui fondi pensione, la massimizzazione dei rendimenti e i minori costi. Saranno stabiliti dei criteri matematici adatti e, comunque, i soggetti partecipanti dovranno avere requisiti di qualità notevoli”.
Le cosiddette baby pensioni hanno creato problemi al Fondo regionale?
“No, perché i meccanismi della legge 104 possono valere per i pensionati storici, ma il nostro trattamento è equiparato ai dipendenti civili dello Stato, per cui è impossibile usufruire di questa norma. Le baby pensioni possono essere date ai dipendenti assunti prima del 1986 e che dipendono dalla Regione che paga questo tipo di pensioni. Si tratta di un costo che graverà sulle casse della Regione, ma non su quelle del Fondo”.
Seppur vi siano costi ridotti, potete risparmiare qualcosa in più?
“Fino ad oggi, il Fondo ha speso 100 mila euro di spese postali, ma il nuovo sito potrebbe farne risparmiare 50 mila. Il sito stesso dovrebbe essere pronto entro l’anno”.
 

 
Banche e assicurazioni i possibili gestori del Fondo
 
Cercherete un gestore che abbia esperienza per gestire un fondo simile.
“Sicuramente, anche perché si parla della gestione di 200 milioni di euro specificamente dedicati a questo tipo d’investimenti. Quindi, potrebbe essere una banca o un’assicurazione che è anche più adatta per l’esperienza maturata. Può capitare che più enti si raggruppino per presentare un’offerta congiunta. In ogni caso, questa realtà sarà in grado di promuovere meccanismi virtuosi, per cui il gestore possa fare prestiti agevolati per i dipendenti e per i pensionati. Si apre uno scenario che può ampliare i benefit per i pensionati e comunque, c’è un rendimento. Proprio per questo era stato proposto alla Regione di costituire un fondo a sostegno del reddito delle famiglie come fa l’Inpdap, ma è rimasta lettera morta. Si spera che quest’anno, con la nuova legge finanziaria, questa norma che sarà ripresentata, possa passare. Così, si aiuterebbero le famiglie in difficoltà a tassi agevolati, concedendo, però, un po’ di respiro alle stesse famiglie. Le idee non mancano, ma occorre vedere se si possono realizzare”.
Questo fondo, quindi, rappresenta un mondo dalle potenzialità inesplorate?
“Quello che si sta realizzando con questo fondo, non rappresenta nulla di innovativo, giacché si tratta di percorsi noti e rodati da anni, con la differenza che il fondo esiste da un anno. Perciò, ha potuto contare sull’esperienza già fatta da altri enti, ma non si capisce perché non possa svolgere tutte le operazioni che altri possono realizzare. Inoltre, queste azioni finanziarie fidelizzerebbero gli utenti a un ente che offra convenzioni e prestiti a sostegno delle famiglie. Il consiglio direttivo ha emanato, in questo senso, una delibera, dove si sostiene questa filosofia”.
 

 
Curriculum
 
Ignazio Tozzo, nato nel 1965, è stato dirigente e capo di gabinetto presso gli assessorati ai Beni culturali, all’Economia, alla Sanità, alla Famiglia e Autonomie locali. Ha ricoperto il ruolo di commissario straordinario degli Istituti “Florio e Salomone” e dell’Ipab Opera Pia “Santa Lucia”. È stato nominato commissario straordinario dell’Asl 8 di Siracusa nel 2007, mentre nel febbraio 2009 ha ricoperto il ruolo di dirigente generale del dipartimento del personale. Dal 2009 è dirigente dell’Ufficio Fondo Pensioni della Regione siciliana.

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