Borghi in festa, in Sicilia abbandonati - QdS

Borghi in festa, in Sicilia abbandonati

Massimo Mobilia

Borghi in festa, in Sicilia abbandonati

sabato 08 Ottobre 2011

Da domenica si celebrano in tutta Italia le “Bandiere arancioni” del Tci, ma in Sicilia solo Sutera può vantare il riconoscimento. Sono la ricchezza di molte regioni mentre nell’Isola 829 piccoli centri storici non vengono valorizzati

PALERMO – Anche a Sutera, piccolo borgo nisseno che conserva la struttura arabo-medievale, si farà festa domenica in onore delle “Bandiere arancioni”, nella Giornata nazionale promossa dal Touring Club Italiano nei comuni insigniti dello speciale titolo riservato ai migliori borghi del Paese. Un’occasione per ricordarci ancora che la Sicilia non sfrutta pienamente quel grandioso patrimonio di 829 borghi, censiti dal Piano territoriale paesistico della Regione, che invece di diventare motivo di attrazione turistica sono ormai per la maggior parte abbandonati al loro inesorabile destino di degrado e di spopolamento.
Le eccezioni sono poche: tra queste Sutera, appunto, insignita dal Tci della Bandiera arancione, assegnata ai centri sotto i 15 mila abitanti che si distinguono per un’offerta turistica di eccellenza, una gestione del territorio rispettosa delle tipicità locali, una scrupolosa attenzione all’ambiente e innovative esperienze di sviluppo territoriale. A farle compagnia contribuiscono altri nove piccoli paesi dell’Isola che fanno parte invece dell’Associazione “I borghi più belli d’Italia”: Montalbano Elicona, Brolo, Castelmola, Novara di Sicilia, San Marco d’Alunzio e Savoca nel messinese, e Cefalù e Geraci Siculo nel palermitano. Anch’essi riconosciuti con requisiti di eccellenza.
Poi solamente il vuoto, e gli altri 820 borghi che vivono, è proprio il caso di dirlo, da “fantasmi” in attesa che le amministrazioni, dalla Regione agli enti locali, diano risposte ed intraprendano azioni concrete sia per dare a questi centri un futuro salvandoli dall’abbandono, sia per sfruttare il loro grande potenziale di attrazione turistica e tentare di risollevare le sorti di un mercato che in Sicilia è oramai in perenne crisi.
Per loro la Regione siciliana potrebbe innanzitutto investire ingenti somme messe a disposizione dall’Unione europea attraverso il Fesr 2007/2013, ma le risorse impiegate sin ora sono davvero irrisorie. Ad esempio, nel programma di “Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico ambientali per l’attrattività turistica e lo sviluppo”, su uno stanziamento di 1,4 miliardi di euro, al 30 agosto scorso sono state impiegate somme per soli 144 milioni ed effettuati pagamenti per appena 84 milioni. Nell’intervento “Sviluppo urbano sostenibile” invece, con 719 milioni di euro disponibili, gli impegni sono fermi a 52 milioni e i pagamenti addirittura a 30 milioni.
La valorizzazione dei borghi invece non può che portare effetti economici e sociali positivi. Lo dimostrano i numeri delle Bandiere arancioni italiane (184 in tutto): negli ultimi dieci anni hanno conosciuto un incremento demografico dell’8%, soprattutto grazie a nuovi residenti stranieri, e ogni mille abitanti si contano almeno 7 strutture ricettive o ristoranti (sopra la media nazionale), con un incremento dei posti letto che nel 2010 è stato del 13%. Senza contare che in ogni borgo qualificato viene aperto almeno un museo statale, si promuovono e tutelano produzioni enogastronomiche locali e attirano gli investimenti dei privati.
Tutto ciò non ha potuto che portare occupazione e più turisti, con un aumento tra arrivi e presenze di circa il 4% dal 2009 al 2010, in controtendenza rispetto ai dati negativi di tutte le regioni. Solo la Sicilia, lo ricordiamo, ha perso negli ultimi tre anni 700 mila turisti, per una mancata spesa di circa 400 milioni di euro. È ora che qualcuno si svegli per far diventare i borghi siciliani una vera ricchezza.
 


L’approfondimento. Turisti coinvolti con Fb e app per il cellulare
 
Le case giustapposte le une sulle altre dei quartieri Rabato e Rabatello, le tante chiese con pregevoli stucchi e marmi, la rupe di San Paolino, maestosi paesaggi e reperti archeologici nell’area di Rocca Spaccata, i resti di una moschea e i vicoli in pietra lavica e calcarea. Questo e molto altro potranno visitare i turisti nell’unico borgo siciliano premiato dal Touring Club, Sutera, domenica e fino all’11 ottobre, gustandosi magari lo squisito “buccellato”.
Come in altri cento comuni qualificati in Italia, verranno realizzati eventi, degustazioni e visite guidate con i turisti che potranno esprimere da vicino le loro preferenze attraverso una simpatica mano “mi piace” di ispirazione facebook, con la quale farsi fotografie nei luoghi più belli e suggestivi e poi pubblicarle sulla community dedicata sul sito internet del Tci e sulla pagina Bandiere arancioni del social network.
Per restare nella tecnologia applicata al turismo, è stata realizzata anche una App gratuita dedicata ai borghi arancioni, a breve disponibile, che servirà a quanti vogliano scoprire queste località attraverso una breve descrizione, photogallery, approfondimenti, un sistema di consultazione degli eventi che si tengono sul territorio e di ricerca degli hotel e dei ristoranti, per costruirsi un itinerario di viaggio personalizzato.

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