Meno “scrivanie” e più servizi ai bisognosi. Così si riorganizza e si efficienta il welfare - QdS

Meno “scrivanie” e più servizi ai bisognosi. Così si riorganizza e si efficienta il welfare

Stefania Zaccaria

Meno “scrivanie” e più servizi ai bisognosi. Così si riorganizza e si efficienta il welfare

martedì 11 Ottobre 2011

L’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Piero Mandarà: “A Ragusa solo due milioni di euro per coprire l’intero settore”. In tempi di tagli ai fondi, ecco come migliorare la quantità e la qualità dei servizi sociali

RAGUSA – Quello delle politiche sociali è sicuramente uno dei settori più gravati dalla pressante crisi economica che sta attraversando lo Stato, le Regioni ma anche e soprattutto le Province e i Comuni. Se il quadro generale degli anni passati non evidenziava altro che dei peggioramenti in termini di investimenti e di fondi disponibili, ponendo lo sguardo in avanti e negli anni immediatamente prossimi non possiamo che alimentare l’allarmismo che già aleggia tra gli Enti locali. Le previsioni e i dati parlano chiaro: nel 2012 le risorse per i servizi sociali saranno dimezzate come se non bastassero già i 10 miliardi di euro eliminati tra Regioni e Comuni dal 2010.
 
Si tratta quindi di tagli consistenti che andranno a penalizzare però i settori più deboli della società: anziani, bambini, famiglie in difficoltà e disabili sono infatti i veri destinatari di questi provvedimenti, a cui si aggiungono i lavoratori impegnati in tale ambito che vedranno drasticamente diminuiti i posti di lavoro. Come si può osservare nella tabella che analizza l’andamento dei finanziamenti nazionali alle Regioni per l’area sociale 2008/2011, in quest’ultimo anno i fondi sono passati da 1.436.800 euro a poco più di 200 mila euro. Alcuni fondi, come quello per le Famiglie e l’Infanzia, per le Pari opportunità, per le Politiche giovanili e per le Non autosufficienze sono stati addirittura soppressi con la conseguente diminuzione dei posti negli asili nido, meno servizi per anziani e disabili, riduzione dell’assistenza domiciliare e, sicuramente, anche dei progetti per gli immigrati.
 
Se questo è il panorama nazionale, da Province e Comuni non arrivano di certo dati confortanti. A Ragusa, infatti, i tagli si aggirano attorno al 40 per cento. “Il mio assessorato alle Politiche Sociali – ha dichiarato l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Piero Mandarà – in questi anni, ha ottenuto trasferimenti di circa due milioni di euro per coprire tutti i servizi. Con la nuova manovra finanziaria si sono registrati tagli del 40 per cento rispetto a prima: è chiaro che a fronte di questa situazione si cercherà comunque di garantire le assistenze necessarie andando a risparmiare dove invece è possibile”. Imbattersi in sprechi ed inefficienze, si sa, è molto facile e non c’è nessuna buona ragione per cui il welfare siciliano possa dirsi immune da tale principio.
 
Sicuramente, però, ridurre all’essenziale l’apparato burocratico ed amministrativo che assorbe risorse ma senza partecipare attivamente e concretamentealla produzione di servizi alle fasce più deboli della società, potrebbe costituire uno strumento utilissimo di efficientamento di questo settore ed un primo passo in avanti verso una sua riorganizzazione. I servizi portati avanti in questi ultimi anni hanno cercato di rivolgersi comunque a tutte le varie problematiche sociali. “Abbiamo progettato, pianificato e realizzato – ha continuato l’assessore Mandarà – una serie di attività, dai servizi assistenziali a favore di alunni diversamente abili alla promozione di politiche di contrasto al disagio giovanile, dai programmi di integrazione alla tutela delle categorie svantaggiate, dalle iniziative di Solidarietà internazionale a quelle a favore della popolazione carceraria di Modica e Ragusa”.
 
Tante quindi le aree di intervento che però subiranno già dai prossimi mesi delle pesanti penalizzazioni. Ma la Provincia in quanto ente locale, come si è mossa in risposta di questa manovra? “La provincia di Ragusa si è mossa sin da subito – ha aggiunto Piero Mandarà – L’impegno del presidente della provincia iblea, Franco Antoci è stato immediato, visto che è andato personalmente a Roma a manifestare il suo dissenso nei confronti di una manovra che sta mettendo in difficoltà i vari enti pubblici. Si è trattato e si tratta di un impegno che va nella direzione di cercare soprattutto di non far venir meno indispensabili azioni di ordinaria amministrazione che vanno dalla tutela dei servizi per diversamente abili all’istruzione, dall’ambiente alla rete stradale”.
Per quel che riguarda i Comuni, invece, dovrebbero essere addirittura maggiori gli interventi da effettuare anche se molto spesso si trovano a dover far fronte alle sempre più scarse disponibilità economiche. Caso ‘esemplare’ quello di Modica dove, tanto per fare un esempio, gli assistenti igienico personali per gli alunni disabili devono ancora percepire gli stipendi di ottobre 2010, per un totale di 11 mensilità. Al comune di Ragusa, considerando il resto, la situazione non è allarmante come negli altri distretti. Proprio qualche giorno fa, anzi, si è svolto un incontro tra dirigenti delle cooperative sociali, rappresentanti del Comune e della Confcooperative: al di la dei progetti specifici rilanciati da tutti i presidenti delle cooperative presenti, l’attenzione è stata posta alla ricerca delle metodologie di lavoro e di risorse alternative in questi momenti di ‘vacche magre’ per garantire comunque, a chi ne ha di bisogno, i servizi che il comune di Ragusa intende portare avanti.

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