Gela, rivoluzione dei servizi sociali. Dal Comune stop alla spesa cattiva - QdS

Gela, rivoluzione dei servizi sociali. Dal Comune stop alla spesa cattiva

Gela, rivoluzione dei servizi sociali. Dal Comune stop alla spesa cattiva

venerdì 04 Novembre 2011

Non più assistenzialismo ma forme di collaborazione di utilità sociale in cambio di contributi. L’assessore ai Servizi Sociali, Ferracane: “Forti segnali di cambiamento”

GELA (CL) – Un nuovo modo di concepire la politica dei servizi sociali che guarda al risparmio e alla collaborazione tra beneficiari e riceventi. La rivoluzione dell’assessorato ai servizi sociali, voluta dall’assessore Fortunato Ferracane, alla guida della struttura di via Marsala (ancora per poco, considerato che la sede sarà trasferita nei locali dell’ex Pretura), inizia a dare i suoi frutti con notevoli risparmi alla spesa pubblica e cittadini che prestano le prime forme di collaborazione in cambio di un contributo dato, come accadeva in passato ‘a vuoto’.
 
“Ma resta tanto da fare – dice Ferracane. Credo che siamo sulla strada giusta. Occorre però – continua – sempre più questa nuova campagna di sensibilizzazione: i contributi vanno erogati in cambio di prestazioni lavorative utili al bene collettivo”. Il dipartimento servizi sociali prosegue, intanto nel suo lavoro suddiviso per settori. Vediamoli nel dettaglio. Area anziani: il Comune provvede alle cure di 30 anziani soli e non autosufficienti ricoverati presso la casa di cura “Antonietta Aldisio”; altri 20 circa, in condizioni di semi autosufficienza presso l’Istituto Pubblica Assistenza e Beneficenza dove dalle ore 9 alle ore 17 circa sono impegnati in variegate attività con l’aiuto anche di associazioni di volontariato; circa 270 gli anziani che godono di assistenza domiciliare e del trasporto speciale presso uffici pubblici, luoghi di cura o si culto.
 
Questi i costi approssimativi annui: 250 mila euro i ricoveri, 45 mila euro i centri diurni (altri due sono in fase di finanziamento per anziani autosufficienti) e circa 40 mila euro il trasporto. Area minori: il Comune gode di 6 centri aggregativi distribuiti nei vari quartieri della città ed un altro sta per nascere finanziato dalla legge 328 che presto sarà attivo; 18 assistenti sociali che prestano servizio per il settore antidispersione scolastica; 75 i minori, di origine gelese, ricoverati presso le case famiglie o comunità alloggio distribuite in tutta la Sicilia su disposizione del Tribunale dei Minori di Caltanissetta, su segnalazione degli assistenti sociali e tantissimi quelli che collaborano con le parrocchie con il quale il Comune di Gela ha avviato un proficuo rapporto di collaborazione. Il costo di gestione è pari a circa 100 mila euro annui. Area disabili: a Gela ci sono 80 ricoverati per problemi di salute mentale distribuiti in comunità alloggio, gruppi appartamento o case protette.
 
Per loro è previsto il trasporto speciale presso i centri di riabilitazione di Gela e Caltagirone dove sono intrattenuti da specialisti con attività ricreative  e ludiche. Molti di loro l’estate scorsa, sono stati protagonisti di un gruppo estivo speciale per disabili che li ha tenuti impegnati da metà luglio e sino a metà settembre. I costi dell’erogazione di questi servizi si aggirano intorno ai 2 mln di euro annui di cui il 10% a carico della Regione Sicilia mentre il loro trasporto costa al comune circa 270 mila euro.
Per gli indigenti, invece, il Comune ha a disposizione 4 banchi alimentari ed in previsione la realizzazione di altri due con la collaborazione della Regione.
Il settore servizi sociali, inoltre, si occupa di assistenzialismo con l’erogazione di assegni di maternità e bonus socio-sanitari e abbattimento, in percentuale, dei costi delle utenze. (ac)
 

 
Servizi. Aiuti alle donne in gravidanza e borse di studio
 
L’assessore ai servizi sociali ed anche vice sindaco della città ha avviato un fitto rapporto di collaborazione con le associazioni di volontariato con numerosi servizi che vengono erogati per gli indigenti. Il Comune di Gela ha inoltre accolto 40 rifugiati politici in due cooperative che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere altri soggetti tra cui, donne in difficoltà in case d’accoglienza fuori dal territorio di Gela.
Attivo, presso la sede dell’assessorato in via Marsala, anche lo sportello famiglia con il personale addetto che riceve per tre volte a settimana donne in difficoltà. In previsione anche la collaborazione con il Cav, il Centro Aiuto della Vita per le donne in gravidanza. Al via anche il progetto Lapis: circa 100 ml euro l’importo di borse lavoro per circa 80 giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni che hanno residenza nel comprensorio gelese.
“Abbiamo dato segnali di cambiamento – dice Ferracane. La comunità inizia a comprendere ed accettare questo nuovo metodo di spartizione delle somme che con criteri che non possono non piacere ai beneficiari che comunque non saranno – assicura concludendo il vice sindaco – lasciati soli”. (ac)

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