Al Centro regionale trapianti 3 mln euro - QdS

Al Centro regionale trapianti 3 mln euro

Rosario Battiato

Al Centro regionale trapianti 3 mln euro

giovedì 10 Novembre 2011

Sulla Gurs n. 46/11 il decreto dell’assessore alla Salute, Russo, che contiene misure per accrescere la cultura della donazione. In Sicilia 20 donatori per milione di abitanti l’anno contro 38 media Italia e 70 nella virtuosa Toscana

PALERMO – L’assessore per la salute ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana numero 46 del 4 novembre scorso il decreto dell’8 settembre che prevede gli “Interventi per l’incremento delle attività di donazione, di prelievo e di trapianto di organi e di tessuti”.
Si tratta di un’iniziativa particolarmente delicata e dall’alto valore sociale che permetterà di accrescere nell’Isola la cultura della donazione. Il programma potrà godere di un finanziamento di 3 milioni di euro fino al 2012, gravando sul fondo sanitario regionale.
La Regione ha finalmente ritenuto di “dovere istituire – così come si legge sul decreto – una cabina di regia per la definizione delle procedure e delle modalità di utilizzo delle risorse assegnate al fine di assicurare anche un costante supporto all’azione del Centro regionale trapianti”. Il decreto di attivazione consta di 5 articoli e comincia, al punto 1, proprio con l’approvazione del progetto “Più segnalazioni – meno opposizioni”.
Il secondo articolo fissa i 3 milioni di euro di finanziamento regionale – 2,5 per il 2012 e 500 mila per l’ultimo quadrimestre dell’anno in corso – mentre all’articolo tre si prevede che l’erogazione del finanziamento annuale stabilita dal presente provvedimento al Centro regionale trapianti avverrà secondo le modalità previste nel decreto n. 2719 del 10 novembre 2010.
Presso il Centro regionale trapianti (articolo 4) è costituita la cabina di regia per la realizzazione del progetto che ne stabilirà le modalità̀ attuative.
 
La composizione del gruppo prevede Rosalia Murè, dirigente del servizio 4 del dipartimento per la programmazione strategica, come presidente, e come componenti Vito Sparacino, coordinatore regionale per i trapianti, Carmelo Denaro dell’AO Cannizzaro di Catania, Sergio Pintaudi dell’ARNAS Garibaldi di Catania, Damiano Mazzarese dell’AO Villa Sofia-Cervello, Romano Tetamo dell’Ospedale Civico Palermo e Gaetano Sutera dell’Ospedale Papardo Messina.
Il procurement di organi in molte regioni italiane, si legge nell’allegato A del decreto, è inferiore al fabbisogno. Un risultato più evidente in Sicilia dove i donatori segnalati sono intorno a 20 per milione di abitanti per anno contro i 38 della media nazionale e i 70 della regione più virtuosa, la Toscana.
Un forte limite del modello attuale di procurement è dato dal fatto che esso guarda essenzialmente alle rianimazioni e trascura due punti essenziali della catena che sta a monte della terapia intensiva: il 118 e il pronto soccorso.
Un’altra criticità che si abbatte sul già modesto numero di donatori segnalati riguarda l’opposizione dei familiari alla donazione che in Sicilia raggiunge vette del 50-60%. Tuttavia questi dati non derivano, come testimonia il documento della Regione, soltanto dalla mancanza della cultura della donazione “per lungo tempo sventolata come alibi della diffusa disattenzione al problema”, ma anche  dall’accoglienza “particolarmente disagevole e distratta in molti dei nostri ospedali e un certo dilettantismo e spontaneismo nell’affrontare un passaggio cruciale nel processo di procurement quale è il colloquio con le famiglie”.
L’allegato precisa gli obiettivi del progetto: aumentare il numero dei donatori e ridurre il tasso di opposizione. Tra i vari sottoprogetti contenuti in allegato troviamo il potenziamento delle centrali operative 118, la costituzione di una task force con esperti per l’accertamento della morte cerebrale e la gestione del potenziale donatore, e la creazione della Tele Icu, che permetterebbe di confrontare dati ed immagini tra rianimazioni periferiche e rianimazioni di maggiore esperienza, potendo contare sull’ausilio di colleghi già impegnati in operazioni del genere.

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