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Messina – Atm: fra debiti e pignoramenti trasporto locale sul precipizio

Francesco Torre

Messina – Atm: fra debiti e pignoramenti trasporto locale sul precipizio

venerdì 18 Novembre 2011

Intanto è stato raggiunto un accordo con l’Alstom per il pagamento di 1,6 milioni di euro. Grossi attriti fra Comune e sindacati: a serio rischio i servizi per i cittadini

MESSINA – Dei debiti dell’Atm e del difficile iter per la messa in liquidazione dell’azienda e la contestuale creazione di una nuova Spa abbiamo già parlato diffusamente la scorsa settimana, annunciando una lunga e angosciante (anche e soprattutto per i cittadini) stagione di scioperi nel settore della mobilità urbana. Un pericolo sempre più difficile da sventare, anche alla luce della recente transazione milionaria con l’Alstom e di numerosi altri pignoramenti che stanno di fatto minando ulteriormente i conti dell’Atm, tanto da far credere che da qui in avanti non ci sarà in cassa nemmeno più un euro per pagare gli stipendi, che da soli arrivano oggi alla cifra record annuale di 24 milioni di euro.
Tram. Dell’ultimatum dell’Ustif relativo alla riparazione dei tram in deposito avevamo già riferito nel maggio scorso. Alla fine del mese di ottobre, una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva addirittura minacciato l’Atm e il Comune di procedere per “la sospensione del servizio tramviario di Messina per mancanza di sicurezza dell’esercizio a far data dalla mezzanotte del primo novembre”. Perchè? Palazzo Zanca per l’ennesima volta aveva mancato le scadenze prefissate, non avendo perfezionato entro il 30 settembre l’accordo di transazione con l’Alstom, la società costruttrice delle vetture e l’unica in grado di provvedere alle manutenzioni, né tantomeno pubblicato entro il 30 ottobre il bando di gara per la messa in sicurezza della linea tranviaria. Per ovviare al rischio di sospensione del servizio, la Giunta ha così immediatamente dato corso all’accordo con l’Alstom per 1 mln 607 mila euro (745 mila per il contenzioso, il resto per la manutenzione di due vetture) da corrispondere – nella parte che riguarda il debito pregresso – in una prima maxi rata da 275 mila euro e 24 rate mensili da 19.580 euro. Per il resto, con una clausola del contratto tra le parti si è previsto che, in caso dell’inadempimento dell’Atm, le somme verranno erogate “in conto trasferimenti”, ovvero con i soldi che il Comune annualmente versa all’azienda di trasporti, che già di per sé non bastano a coprire le spese di gestione.
 
E qui il gatto si morde la coda. Perché se è vero che avere solo sei tram attivi è una vergogna, se è vero che non ci si poteva permettere la sospensione del servizio, pure dar vita a un gioco al massacro secondo cui il peso del fallimento viene spostato sulle spalle dei dipendenti è una procedura di dubbia moralità istituzionale. La Cisl ha già confermato l’avvio di nuovi scioperi, l’Ugl lo stato di agitazione. Prepariamoci al peggio.
 


Contenziosi. Pioggia di decreti ingiuntivi
 
MESSINA – Gli stipendi di settembre sono stati alla fine corrisposti, grazie all’arrivo di 2,287 mln di euro da parte dalla Regione. Ora si attendono quelli di ottobre. Intanto, cominciano a sommergere le scrivanie della sede di via La Farina i decreti ingiuntivi per le spese non pagate. Citiamo tra queste il debito di quasi 10.000 euro nei confronti della “Grafica Reventino” e quello di 116.000 euro verso “Bamacom service”. In entrambi i casi si rischiava il pignoramento e Palazzo Zanca è corso ai ripari coprendo il debito con fondi propri. Ma i creditori che bussano alle porte dell’Atm continuano ad aumentare. Tutto ciò mentre si tenta disperatamente di dare continuità al servizio, come dimostra l’annuncio da parte del direttore generale Claudio Conte della recente riparazione e messa in strada di 20 vetture.
Infine, si è chiuso il processo per assenteismo seguito al blitz del 2008. I due dipendenti sono stati assolti con formula piena “perché il fatto non sussiste”.

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