Con i crediti della Pa finanziamo le imprese - QdS

Con i crediti della Pa finanziamo le imprese

Manfredi La Martina

Con i crediti della Pa finanziamo le imprese

sabato 19 Novembre 2011

Forum con Gianluca Garbi, amministratore delegato di Banca Sistema

Quale missione avete dato a questa banca?
“Acquistiamo crediti che le aziende vantano nei confronti della Pubblica amministrazione. La gran parte riguarda crediti di natura sanitaria, perché molto di questo debito pubblico è sanitario, però ci possono essere altre tipologie di crediti nei confronti di enti pubblici”.
Da un punto di vista territoriale siete partiti dalla Lombardia.
“In realtà, la società di factoring che abbiamo acquisito ha sempre avuto gli uffici a Roma, Milano e Londra. Noi compriamo crediti nei confronti di tutto il territorio nazionale. Non abbiamo bisogno di filiali, non facciamo retail. Sul factoring ci rechiamo dalle aziende, che molto spesso hanno crediti nei confronti di tutto il territorio indipendentemente da dove siano localizzati. Visto che si tratta di operazioni complesse, da Roma copriamo il Centro e il Sud, da Milano copriamo il Nord. Ci rechiamo noi dalle aziende oppure sono le aziende che vengono da noi. Internet permette di scambiare la documentazione, di farla vedere agli avvocati, di fare proposte. Lo sportello non serve. Una volta che il contratto viene stipulato, va avanti per due anni e poi viene rinnovato automaticamente. Inoltre, visto che compriamo pro soluto, andiamo a fare una valutazione del cedente, perché con gli acquisti pro soluto uno dei rischi che abbiamo è la revocatoria fallimentare. Quindi, se chi ci cede il credito poi fallisce, noi siamo soggetti alla revocatoria. Poi c’è il problema di soggetti che magari cedono due volte la fattura, a noi e a qualcun altro”.
In quel caso però si finisce nel penale.
“Certo, per cui conoscere il cliente per noi è importante”.
Potrebbe trattarsi di una realtà mafiosa?
“Bisogna vedere la struttura organizzativa del cliente, vedere come è organizzato all’interno per gestire le fatture. È importante recarci dal cliente per non trovarci in situazioni di frode. Incontrando le persone si capisce la loro competenza. Bisogna instaurare con loro dei rapporti pluriennali”.
Voi lavorate in tutta Italia ma ci sarà una precedenza, considerando che i debiti sono valutati intorno ai 50 miliardi.
“Chi paga peggio sono le regioni del sud Italia, dove abbiamo la nostra esposizione maggiore”.
Qual è il criterio strategico per cominciare da una zona anziché da un’altra?
“Un nostro cliente, una multinazionale americana che produce kit per gli ospedali, ha stretto contratti con tutti i centri sanitari d’Italia. Questa azienda ogni mese ci cede i crediti che hanno nei confronti di tutta Italia. Nel bilancio ho più crediti nei confronti delle regioni meridionali perché pagano più lentamente. Anche se bisogna sottolineare che la Liguria, per esempio, non è un ottimo pagatore. Inoltre abbiamo imprese di pulizia, di servizio mensa, molto spesso cooperative, che finanziano la loro attività attraverso la cessione dei crediti anziché ricorrere al credito bancario”.
Qual è il debitore che paga più in fretta?
“La Regione Lombardia paga in novanta giorni. La Asl Napoli 1 paga invece con tempi biblici, ma la Napoli 2 è più veloce. Quando ci viene dato il portafoglio noi lo carichiamo nel sistema che ci va a prezzare ogni singola fattura. Abbiamo acquistato la società di recupero crediti che non gestisce solo il nostro portafoglio ma anche quello di altre aziende. Questo ci dà un database informativo che va oltre quello che compriamo. La società di factoring dal 2007 a oggi ha comprato un miliardo di euro di questi crediti. Noi da luglio ne abbiamo comprati 70 milioni. Abbiamo scoperto la totale incedibilità dei crediti che hanno le aziende di intercettazioni telefoniche nei confronti dei tribunali. Quelli sono crediti dove il debitore è buono perché dietro il tribunale c’è il ministero della Giustizia. Il problema è che non è possibile recuperarlo, perché oppongono segreti istruttori e quindi non è bancabile”.
 

 
Offerta di conti deposito vincolato a tassi elevati. Remunerazione interessante, senza limiti di quantità
 
Oltre a recuperare crediti quali sono le altre attività?
“Facciamo una raccolta attraverso conti deposito vincolato, quindi offriamo agli investitori, attraverso apertura on line di conti sia retail che imprese, da tre a ventiquattro mesi. Abbiamo tutta la gamma di scadenze che permettono all’impresa di gestire i flussi di tesoreria. Offriamo tassi elevati, abbiamo il 4,75% a due anni con un conto semplicissimo. Inoltre, non abbiamo messo limiti né minimi né massimi come quantitativo. Noi compriamo crediti nei confronti della pubblica amministrazione con vita residua, ovvero periodo di finanziamento, di 12 mesi. È per quello che riusciamo a offrire a coloro che aprono i conti deposito vincolato una remunerazione particolarmente interessante”.
L’atto di cessione del credito come avviene?
“Con atto notarile”.
Quindi ci sono delle spese addizionate?
“Facciamo contratti pluriennali, quindi un unico atto di cessione per i due o tre anni successivi. Con un unico atto notarile cediamo tutti i crediti presenti e futuri che derivano dal contratto. L’imposta è fissa. Alla fine il costo d’incidenza delle spese notarili è limitato”.
Oltre a guadagnare la differenza, potete recuperare gli interessi?
“In teoria sì, in realtà ci siamo opposti. La stessa Royal Bank of Scotland che aveva costituito questa attività di factoring ha sempre evitato azioni aggressive come i decreti ingiuntivi per il recupero di interessi. La possibilità c’è e questa è una garanzia ulteriore per noi. Siamo garantiti dagli interessi moratori, ma vi rinunciamo”.
 

 
Oggi diamo il 4,25% lordo. Una certezza, visti i tempi
 
Che prospettive avete per questo primo anno di vita?
“Abbiamo continuato a comprare una media di 20 milioni di crediti al mese. Inoltre, offriamo un conto deposito vincolato molto competitivo. Salvo i Bot, dal 1° gennaio, tutto sarà tassato al 20% e il nostro conto deposito renderà ancora di più. Oggi diamo il 4.25% lordo su 12 mesi e fino a 100 mila euro gli importi sono garantiti dal fondo interbancario di tutela dei depositi. Il conto deposito è  rivolto a coloro che vogliono un rendimento certo in questo periodo di turbolenza dei mercati. I titoli hanno una fluttuazione: possono avere dei rendimenti ma possono anche andare a zero.
Il conto deposito vincolato ha un rendimento fisso, un vincolo di tre mesi e so che a tre mesi il 3,5% lo prendo, poi magari fra tre mesi il mercato sarà migliore o peggiore, però intanto parcheggio la mia liquidità per un periodo di tempo senza prendermi dei rischi che oggi purtroppo anche i titoli di Stato danno in termini di liquidità. Noi compriamo crediti nel settore pubblico ed è evidente che non crediamo nel fallimento dello Stato italiano, però la volatilità è un’altra cosa. Un conto è essere tutti convinti che lo Stato italiano non fallisca, un’altra è dire che i rendimenti sono passati dal 2% in dodici mesi al 3% e quindi i prezzi si sono abbassati. Se io ho l’esigenza di uscire, mi prendo una bella perdita. Invece con i conti deposito vincolato alla fine decido io i periodi senza dover aspettare l’asta dei Bot”.
 

 
Impieghiamo l’80 per cento di quanto raccogliamo
 
La società che fa recupero crediti è interna o esterna?
“È partecipata al 100% da noi e si chiama Solvi. Siamo il principale cliente, ma è molto indipendente nel senso che  gestisce crediti per conto di alcune aziende farmaceutiche. Io so quali sono i clienti, ma non so esattamente quali sono i crediti. Dopodiché Solvi entra nel nostro database come informazione”.
Come valutate i clienti?
“Noi li valutiamo attraverso i loro bilanci, la storia, la reputazione. Se uno mi cede un credito nei confronti dello Stato ma da un’altra parte non ha pagato per esempio i contributi Inps, lo Stato può compensare le due partite e quindi io rimango danneggiato. Devo dunque raccogliere le certificazioni per verificare se le persone hanno sempre pagato regolarmente il fisco e previdenza, per evitare compensazione tra il credito che compro e altre posizioni di debito che le aziende hanno. Sui crediti, quando si va a guardare il settore delle cliniche faccio molta più attenzione rispetto alle forniture, perché le cliniche in passato andavano a chiedere rimborsi per prestazioni di servizi mai effettivamente erogate”.
Siete in condizione di gestire la raccolta perché vi costa una cifra che potete investire totalmente?
“Sì, senza creare degli squilibri che hanno creato i problemi dei subprime negli Stati Uniti”.
Lì hanno inventato però dei prodotti che non esistevano.
“Northern Rock è l’esempio di una banca inglese che faceva mutui a trent’anni e li finanziava con la raccolta dei conti correnti. Con la crisi hanno tolto i conti correnti e i mutui non erano più coperti. Nel nostro caso abbiamo un livellamento da tutti i lati. Poi prendiamo ulteriori cuscinetti di garanzia e impieghiamo l’80% di quello che raccogliamo”.
 

 
Curriculum
 
Gianluca Garbi è amministratore delegato di Banca Sistema. Nato a Milano il 18 settembre 1970, si è laureato in Economia e Commercio alla Cattolica di Milano. È stato Head of Global Public Sector e Head of Capital Market Italy in Commerzbank Corporates & Markets e, in precedenza, presidente di Dresdner Finanziaria in Italia. È stato ad di MTS spa ed EuroMTS dal 1998 al 2007. Nel 2006 è stato nominato dalla Commissione Europea membro dell’Esme. Nel 2007 è stato designato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017