“La Polfer è una specialità della più ampia istituzione della Polizia di Stato. Essendo una specialità, oltre le tradizionali azioni affidate all’istituzione, mantiene degli specifici compiti di prevenzione e repressione dei reati nell’ambito più ristretto del territorio ferroviario”.
“Attualmente siamo in 46, anche se la pianta organica ne prevederebbe almeno 20 di più. Tuttavia la nostra specialità soffre di una carenza di organico ormai diffusa in tutte le diverse anime della polizia”.
“Le criticità sono strettamente legate alla specificità del nostro servizio, che si caratterizza per il suo carattere di prossimità. Il rapporto di vicinanza diretta con l’utenza si snoda all’interno di un ambito che contempla una molteplicità di soggetti, che trovano nella stazione il ricettacolo delle loro azioni buone e cattive”.
“In quanto Polizia Ferroviaria di Catania siamo rientrati in un progetto molto lungimirante che ha avuto come obiettivo quello di riqualificare gli ambienti dell’ambito ferroviario. Si è trattato del progetto europeo Pon sicurezza che ha visto coinvolgere le 100 stazioni più importanti e le grandi stazioni presenti sul territorio nazionale. Tanto Catania quanto Messina hanno potuto godere dell’installazione di un sistema di videosorveglianza che percorre il perimetro interno ed esterno della stazione, realizzando una vigilanza molto più capillare”.
“Trovandoci ad operare in un contesto molto ampio, che vede la frequenza di molteplici soggetti, la gamma è abbastanza vasta. Chiaramente i reati ai quali noi ci dedichiamo maggiormente sono quelli che vengono commessi contro il patrimonio ferroviario, ed in particolare si tratta del furto del rame, che oggi ha una quotazione elevatissima sul mercato. Non si tratta solo di un danno per l’ente ferrovia, a livello economico, ma anche di un disagio per il fruitore. Una criticità che si tramuta in un pericolo anche per l’incolumità dei passeggeri”.
“Il rapporto è immediato con l’ufficio territoriale della Polizia di Stato, cioè la Questura. Esiste una comunicazione diretta per l’emanazione di misure che sono di stretta competenza del questore, laddove si tratta di provvedimenti di polizia. In particolare ci riferiamo all’avviso orale o alla sorveglianza speciale”.
“Nel 2011 abbiamo inaugurato una nuova strategia di azione sul territorio e siamo stati impegnati in un progetto di educazione alla legalità, seguito nel mese di febbraio 2011. Il progetto ha preso le mosse dal compito specifico della polizia ferroviaria che si caratterizza proprio per la sua prossimità. Il nostro obiettivo era, appunto, di qualificare ulteriormente questa specialità della polizia, che è poco conosciuta ma che realizza risultati significativi. Abbiamo organizzato incontri molto proficui con i ragazzi delle elementari e delle scuole medie inferiori. Questi confronti si sono sviluppati in una serie di visite presso le sedi scolastiche, anche per far conoscere la fisicità della polizia ferroviaria. Particolare attenzione è stata prestata al fenomeno del grafitaggio che viene anche considerato un’opera d’arte, ed in effetti spesso così si configura, ma costituisce un danno per l’ente. Infatti se viene grafitato un rotabile le ferrovie devono provvedere ad una procedura di pulizia del mezzo. L’importante è comprendere che si può fare della bella arte, mettendo in mostra le opere migliori, ma utilizzando luoghi ed oggetti consentiti”.
“A metà dicembre ci sarà una nuova data per questo progetto di educazione alla legalità”.
“Secondo il prospetto riepilogativo delle attività di prevenzione e repressione effettuata dalla sezione polizia ferroviaria di Catania nell’anno passato abbiamo identificato 1519 soggetti, e abbiamo proposto 2 persone per provvedimenti di polizia. Arrestate 5 persone. Le pattuglie automontate sono state 140 e abbiamo compiuto 96 scorte a lunga percorrenza e 270 a breve percorrenza. Effettuati 436 servizi antiborseggio e 1.568 servizi di vigilanza in stazione”.
“Ci sono stati dei dati in miglioramento. Ad esempio, abbiamo identificato 1599 persone. Le persone sottoposte a provvedimenti di polizia sono state 5, 7 gli arrestati. Le pattuglie automontate sono state 197”.
“Da circa due anni effettuiamo le scorte a lunga percorrenza, che impiegano gli operatori di polizia a bordo treno, ma lungo una linea molto più ampia di quella che è la nostra giurisdizione. Il servizio avviene, quindi, sui treni a lunga percorrenza. Le scorte a breve percorrenza, invece, sono chiaramente maggiori perché quello è il nostro compito precipuo”.
“Le criticità maggiori sono il furto di rame, il borseggio all’interno della stazione e la repressione del fenomeno di stupefacenti. In alcuni casi operiamo anche in cooperazione con altre Forze di Polizia”.