Riserve naturali, 6 milioni di euro senza risultati - QdS

Riserve naturali, 6 milioni di euro senza risultati

Francesco Sanfilippo

Riserve naturali, 6 milioni di euro senza risultati

venerdì 25 Novembre 2011

La Sicilia possiede un vastissimo patrimonio ambientale, storico ed enogastronomico che, ad oggi, non è sfruttato adeguatamente. Create 4 cooperative per migliorarne la fruizione, formati (a spese della Regione) i dipendenti: tutto bloccato

PALERMO – Nel 2006, il Dipartimento Regionale Foreste Demaniali ha commissionato un bando di concorso per reclutare 240 unità con vari profili tra disoccupati e inoccupati della regione. Tale bando ha affidato la formazione delle figure professionali necessarie, all’attuale Italia Lavoro Sicilia (GURS n.10 del 25/08/2006).
Lo scopo era di realizzare delle figure professionali preparate, con cui l’azienda avrebbe potuto creare alcune cooperative private e autonome sul piano economico. Queste avrebbero avuto affidate, a livello regionale, la gestione di determinati servizi al fine di promuovere la fruizione delle riserve dirette dal Dipartimento Foreste. In questo modo, si sarebbe indotto un più vasto sviluppo del territorio con conseguenti ricadute vantaggiose in termini economici e occupazionali. Per sostenere questo corso, sono stati stanziati 8 milioni e 779 mila euro, di cui 4 milioni finora spesi in formazione, pari ad oltre €. 35.000,00 per singolo partecipante al progetto.
Questi ultimi sono stati ricavati dai fondi del Piano Triennale di Tutela Ambientale 1994/1996 (P.T.T.A N.85). Nel febbraio 2006 sono state aperte le selezioni, mentre nel dicembre del 2008 è stato avviato il corso che prevedeva 1000 ore formative in marketing, in gestione, in certificazione di qualità, ecc, suddivise in 850 ore d’aula e 150 di stage. Dopo aver tenuto gli esami di valutazione nel 2009 e dopo aver avviato la fase di start-up nel 2010, nel novembre dello stesso anno sono state costituite coattivamente 4 cooperative da parte dell’Azienda Foreste e da Lavoro Sicilia, suddividendovi ben 170 partecipanti.
Tra il dicembre del 2010 e il marzo 2011 avrebbe dovuto tenersi il periodo di incubazione di queste imprese con relativo stage nelle riserve, ma essa non è mai partita per le divergenze tra l’azienda foreste e i partecipanti sulla durata e sulla programmazione dello stage. In realtà, questa programmazione con relativo business plan avrebbe dovuto essere inserita all’interno della fase formativa finale ad opera del Comitato Tecnico-Scientifico formato da 4 membri rappresentanti dell’Assessorato Agricoltura, dell’Azienda Foreste, Dipartimento Rifiuti della Regione e dell’Ente di Formazioni Italia Lavoro Sicilia.
Malgrado si siano succeduti due diversi Comitati tecnici scientifici, tuttavia a oggi non è stata predisposta una programmazione operativa finalizzata a un effettivo avvio lavorativo delle 4 cooperative. Inoltre, ogni riserva ha il suo regolamento e le autorizzazioni sono concesse, secondo quelle che, per legge, l’Azienda può rilasciare. Tuttavia, molte altre spettano ad altri Enti pubblici la cui partecipazione a questo progetto non è stata prevista, impedendo così lo svolgimento di numerose attività aggiuntive e potenzialmente attuabili all’interno delle aree naturali.
Salvatore Rubino, Giovanni Leone, Silvia Martinico e Katia Marino, presidenti rispettivamente delle cooperative Valeco, Itera, Natu ed Eco, hanno dichiarato: “Le 4 cooperative che rappresentiamo, create in  seno al progetto PTTA85 da parte del DRAFD e Lavoro Sicilia spa, da circa un anno, attendono che "chi di competenza" metta concretamente in essere tutte le necessarie ed adeguate misure ed autorizzazioni, volte a portare a compimento tutti gli obiettivi del progetto”.
E’ evidente che siamo di fronte a una situazione paradossale, dove ciascuna delle parti in causa (Azienda Regionale Foreste, Sicilia Lavoro e partecipanti) ha svolto il compito assegnato, ma non si riesce a trovare soluzione per consentire a 170 persone di avviare le attività. Un paradosso che non aiuta nessuna delle parti coinvolte.
 


La parola al dg Rino Giglione: “Una questione di autorizzazioni”
 
Il Dirigente generale del Dipartimento, Salvatore Giglione, ha dichiarato: “Quando ho assunto l’incarico di questa Direzione due anni fa, il progetto era fermo e l’ho subito portato avanti anche perché i partecipanti volevano completare il percorso avviato. Abbiamo preso subito contatto con l’ente Sicilia Lavoro e abbiamo completato il progetto con l’istituzione di 4 cooperative. Non potendo proseguire nell’attività progettuale perché questa fase è esaurita, abbiamo detto loro di richiederci delle autorizzazioni per effettuare alcune iniziative rispetto all’individuazione di alcune riserve assegnate come area alle singole cooperative. Se i corsisti vogliono portare avanti questa politica, allora siamo ben lieti di autorizzarli e di agevolarli nell’ambito delle nostre competenze a realizzare questo percorso”.

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