Sbloccati i fondi per il Piemonte, all’ospedale 1,2 milioni di euro - QdS

Sbloccati i fondi per il Piemonte, all’ospedale 1,2 milioni di euro

Francesco Torre

Sbloccati i fondi per il Piemonte, all’ospedale 1,2 milioni di euro

venerdì 30 Dicembre 2011

I posti letto saliranno a 121, necessari per mantenere la qualifica di secondo livello di emergenza. Serviranno soprattutto per l’adeguamento sismico del padiglione numero 6

 MESSINA – Evidentemente c’era bisogno dei professori del Governo Monti per sbloccare i fondi già destinati all’Ospedale Piemonte: 1,2 milioni che, riutilizzati a beneficio del padiglione 6, contribuiranno al ripristino dei 121 posti letto necessari per mantenere il livello attuale del presidio ospedaliero e, in buona sostanza, salvarlo dall’orlo del baratro in cui stava per cadere.
“Qualcuno a Messina forse non ci credeva, ma sono contento di aver mantenuto un impegno assunto pubblicamente nel corso della visita che avevano fatto al nosocomio lo scorso anno”, ha subito commentato all’indomani della decisione governativa l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo.
 
Il finanziamento era stato stanziato nel 2007 e sarebbe servito per la ristrutturazione del padiglione 1. Per sopravvenute urgenze, poi, nell’aprile 2010 l’azienda chiese lo storno dei soldi a beneficio del padiglione 6, ma ancora dopo un anno e mezzo non era venuta alcuna risposta da parte del Governo.
 
Ricorderete senz’altro la notizia di quasi due anni fa che gettò nel panico l’intera struttura sanitaria messinese, il fatto cioè che molti padiglioni del Piemonte non fossero a norma di sicurezza per quanto riguardava l’aspetto sismico. E fu proprio alla luce di quell’evenienza che l’azienda chiese lo storno dei fondi. L’adeguamento sismico del padiglione 6, adesso finanziato, costerà al Governo tramite la Protezione civile anche meno di quanto pattuito: 981.750 euro, pari cioè al 70% dell’importo totale dei lavori. La restante parte, 419.700 euro, sarà a carico dell’azienda. 
 
Oltre all’adeguamento sismico, si procederà con la ristrutturazione interna e la rimodulazione degli spazi, il rifacimento dei prospetti, la copertura degli impianti strutturali e medicali. Così, anche grazie alla riapertura del padiglione 4 i cui lavori termineranno a breve, i posti letto della struttura potranno salire dagli attuali 70 a 121, numero da raggiungere obbligatoriamente per mantenere la qualifica di ospedale di secondo livello di emergenza. 
 
Commenti positivi sulla notizia sono giunti anche dai sindacati, da sempre scettici sulla concretezza dei propositi dell’assessore Russo: “Ora però – hanno detto – è necessario pretendere dal ministero della Salute i 12 mln per i padiglioni 4,5 e 7”.
Infine, sempre in tema di soldi, per finanziare autonomamente la ristrutturazione l’azienda ha deciso di mettere in vendita numerosi immobili di proprietà, tra cui un appartamento di 220 metri quadri in via Cavalieri della Stella.
 

 
Altri casi. Le situazioni di Don Orione e Dismed
 
MESSINA – Dopo le dimissioni di Salvatore Giuffrida da direttore dell’Asp 5, il suo temporaneo successore, il commissario Francesco Poli, ha annunciato che il riassetto del comparto sanità non provocherà la chiusura di nessun ospedale, bensì una riqualificazione complessiva con la rimodulazione dei posti letto in base alla specializzazione dei reparti. Si vedrà.
Intanto registriamo la difficile situazione in cui versano ancora due strutture che da anni lottano per la sopravvivenza: il Don Orione e il Dismed. Nel primo caso le promesse del sindaco Buzzanca sui tempi del rinnovo della convenzione non sono state mantenute. Nel secondo, aumentano le lamentele da parte di lavoratori, in ritardo sugli stipendi di 3 mesi, e utenti per l’eliminazione di alcuni servizi. Il Dismed sta reclamando in via giudiziaria dalla Regione il pagamento degli arretrati per gli anni 2006, 2007 e 2008.

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