Turismo. Alberghi, Natale amaro aspettando i Distretti.
Alberghi vuoti. Indicatori negativi per il turismo siciliano, ma per la Regione conta di più il numero di arrivi (turisti di passaggio negli aeroporti) piuttosto che quello dei pernottamenti (pari a zero nei piccoli centri).
Distretti turistici. Ne sono stati proposti una quindicina e si occuperanno di pianificare l’offerta turistica all’interno del proprio comprensorio, ma riceveranno i contributi non prima della prossima estate.
PALERMO – Fatturato atteso del settore turistico nei mesi invernali in calo dell’1,6%; -12,6% i pernottamenti in Sicilia tra gennaio e luglio 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010, stando alle ultime stime di Bankitalia. -1,2% gli stranieri che sono venuti a visitarci nel medesimo semestre. -5,2% i movimenti dei voli e -9,6% i passeggeri nell’aeroporto trapanese, costretto a limitare i voli civili per via della crisi libica. -4% la presenza della Sicilia nei cataloghi dei tour operator nei pronostici Isnart.
Se a questa sfilza di ‘meno’ si aggiungono gli effetti della crisi economica in corso, sul turismo 2012 non possono che pesare previsioni pessimistiche. Non stupirebbe poi che tasse come quella sullo stazionamento delle navi private nei porti o quella sul soggiorno dei turisti scoraggiassero le partenze.
Ai microfoni del Qds, il dirigente del Dipartimento Sport, Turismo e Spettacolo della Regione Sicilia, Marco Salerno, invita a incrociare le cifre relative agli ospiti delle strutture ricettive con quelle sul traffico aeroportuale e portuale. “Io ho dei dati che sono vicini alle tre giornate di permanenza per ogni presenza”, precisa Salerno.