Separazione e divorzio. Mantenimento, beni e prole - QdS

Separazione e divorzio. Mantenimento, beni e prole

Chiara Borzi

Separazione e divorzio. Mantenimento, beni e prole

giovedì 02 Febbraio 2012

Il coniuge può indagare sui redditi effettivamente percepiti dall’altro attraverso un’istanza amministrativa. Redistribuzione delle risorse e tenore di vita adeguato per figli ed ex coniugi
 

PALERMO – Dopo aver affrontato separazione e divorzio  guardando ai procedimenti e ai principi che sanciscono lo scioglimento del nucleo famigliare secondo la legge, è ora il caso di approfondire un’altro aspetto riguardante questa tematica, ossia quello economico.
Il processo separazione-divorzio si è dimostrato essere una realtà che è innanzitutto fonte di costi, in alcuni casi così alti da provocare la trasformazione del nucleo in scioglimento in nucleo di “fatto”, forzato alla convivenza perché non in possibilità di procedere ad una divisione dei beni equa.
In realtà, però, questa è una scelta che pochi fanno nonostante l’aspetto finanziario resti quello in cui probabilmente nascono più occasioni di discordia. Tra i provvedimenti riguardanti la separazione il giudice deve innanzitutto provvedere ad una redistribuzione delle risorse che fornisca un tenore di vita adeguato alle nuove condizioni imposte dalla fine della convivenza.
Un capitolo a sé è rappresentato ovviamente dai figli, a cui deve essere fornita una quota di mantenimento, sin quando non venga raggiunta l’indipendenza economica  e non, come si potrebbe credere, la maggiore età.
Ancora una volta, per rendere più chiara la comprensione della tematica, abbiamo deciso di riassumere gli aspetti fondamentali degli aspetti economici in una tabella esemplificativa.

II ed ultima parte

 

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