Regione tagli 3,6 miliardi per salvarsi dal dissesto - QdS

Regione tagli 3,6 miliardi per salvarsi dal dissesto

Lucia Russo

Regione tagli 3,6 miliardi per salvarsi dal dissesto

giovedì 23 Febbraio 2012

Revisione. La spesa della Regione passata al setaccio.
Austerità. Stop ai privilegi dei dipendenti e dei pensionati regionali, ridurre le indennità della Giunta regionale, abrogare l’equiparazione al Senato con legge regionale.
Sanità. Portare a frutto gli interventi dell’assessorato regionale alla Salute contro la fuga dei malati in altre regioni e per frenare l’eccessiva spesa per l’acquisto dei farmaci

PALERMO – L’austerity si impone al bilancio della Regione siciliana e non solo perché dallo Stato arriveranno, a seguito delle manovre, 1,3 miliardi in meno nel 2012, 450 mln in meno di Irpef sugli immobili, e si dovranno probabilmente versare 650 mln in più al Fondo sanitario nazionale. All’ormai famoso buco di 2,4 miliardi, si aggiunge l’alto indebitamento della Regione che supera i 5 miliardi di euro.
Insomma la Regione è a rischio commissariamento, ma l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, lo sa bene e ha preso provvedimenti. Già a fine dicembre ha scritto una lettera al presidente della Regione sulla necessità di intervenire a ridurre la spesa della Regione nel bilancio 2012, e, in aggiunta, il 27 gennaio 2012 ha istituito un Comitato tecnico per il monitoraggio della spesa con il compito di attuare lo spending review alla Regione, sul modello del governo Monti. Inoltre in questi giorni Armao ha emanato una circolare con cui chiede agli uffici di attuare la riduzione della spesa, essendo il budget a disposizione inferiore di 1.100 milioni per il 2012.
Degni di nota gli interventi dell’assessore, ma non bastano da soli. Secondo l’analisi analitica di alcune voci di costo, il “Quotidiano di Sicilia” ha individuato e dettagliato, nella tabella qui in basso, la possibilità di tagliare 3,6 miliardi di spesa dal bilancio della Regione per il 2012. Solo falciando del 10% la spesa degli assessorati regionali, con lo spending review, a nostro avviso si taglierebbero già 1.500 milioni di euro, e non 1.100 come ha stabilito l’assessore.
Politica
Alla politica si impone l’austerità che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha applicato al Quirinale e che è stata seguita adesso dal premier Monti che, con una direttiva, ha invitato i ministri a risparmiare su consulenze, spese di rappresentanza e convegni. Cosa chiedere innanzitutto ai nostri deputati? Di abrogare con una semplice legge regionale l’equiparazione al Senato per allineare l’Assemblea al Consiglio regionale della Lombardia. Per la giunta Lombardo, invece, è d’obbligo la riduzione delle indennità di presidente e assessori a livello di quelli della giunta della Regione Lombardia, dimezzare viaggi e auto blu e ridurre i consulenti a due per assessore. Vanno tagliati, inoltre, i 49 milioni di euro promessi l’anno scorso a tutte le associazioni, fondazioni e enti amici di questo o quel politico. Niente per nessuno, questo impone l’austerità. è intollerabile, infatti che in tempi di magra pochi continuino a ricevere, perché ben intrecciati con i politici, a discapito di molti. Giustizia ed equità richiedono niente per nessuno.
Burocrazia
Il personale della Regione deve rinunciare ai privilegi di cui ha goduto fino ad oggi. Stop a Aran Sicilia e al Fondo pensioni dei regionali. Occorre applicare i contratti dei ministeriali, con stipendi più bassi del 49% e affidare la gestione del sistema pensionistico all’Inpdap, come tutte le altre Regioni d’Italia. Infine per il calcolo delle pensioni va applicata la legge nazionale, per un risparmio pari alla metà del valore delle pensioni fino ad oggi erogate. Se non sarà possibile applicarlo retroattivamente, si potrà, però, fare in modo, per chi è andato in pensione prima del 2012, che la parte eccedente vada versata alla stessa Regione a titolo di contributo di solidarietà. In questo modo la Regione, solo dalle pensioni dei regionali potrebbe recuperare 321 milioni di euro.
Corruzione
La Regione si dovrebbe intestare la battaglia all’illegalità e alla corruzione che comporta ogni anno un danno erariale fino a 130 milioni di euro. Dovrebbe istituire Nuclei investigativi interni in modo da spingere i dirigenti a denunciare gli illeciti perché, altrimenti andrebbero incontro al licenziamento.
Province
La trasformazione delle Province in Consorzi di Comuni, le Province consortili, così come sono state denominate dal” Quotidiano di Sicilia”, farebbe risparmiare 550 milioni sui complessivi attuali costi di 1.100 milioni di euro.
Partecipate
Le società partecipate regionali, il cui fallimento è conclamato anche dalle commissioni di indagine insediate all’Ars, vanno vendute ai privati sia per tagliare le spese del personale che per azzerare le perdite che la Regione ha subito.
Sanità
Sulla sanità il “Quotidiano di Sicilia” focalizza l’attenzione solo su due voci, ovvero spesa farmaci e mobilità sanitaria passiva (i siciliani che vanno a curarsi fuori). In verità sono molte le voci di spesa che si potrebbero ridurre (personale in esubero, vendere macchinari mai utilizzati), ma abbiamo preso in considerazione quelle per le quali già lo stesso assessorato regionale alla Salute sta lavorando per ridurle. Come? Migliorando la qualità dei servizi sanitari in Sicilia e l’informazione sui farmaci.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017