“Sicuramente, attraverso l’opportunità che mi è stata offerta nell’affidamento dell’incarico di responsabile di un Ufficio provinciale, per me assolutamente nuova visto che in precedenza avevo maturato esperienze di responsabile di settore, ho avuto modo di accrescere e sviluppare le mie capacità manageriali oltre che arricchire il mio bagaglio culturale. I risultati ritengo possano essere considerati molto soddisfacenti se si analizzano sia i dati oggettivi relativi al grado di conseguimento degli obiettivi assegnati, sia il clima di collaborazione e sviluppo delle competenze che si registra nell’ambito delle risorse dell’ufficio e tra quest’ultimo e l’utenza”.
“Il collegamento informatico è un sistema abbastanza complesso, tutti gli uffici d’Italia sono collegati tra loro tramite una piattaforma in rete e un’intranet, inoltre disponiamo di un sistema che si chiama ‘Sister’ – Sistema di interscambio del territorio – che consente ai cittadini, attraverso delle convenzioni, l’accesso alla consultazione della nostra banca dati e l’invio da parte dei liberi professionisti accreditati dei documenti che noi chiamiamo afflusso di aggiornamento delle banche dati attraverso il canale telematico. Quindi si è fatto ricorso non solo all’informatizzazione dei documenti interni ossia gli atti di conservazione del catasto, ma negli ultimi anni si è spinta molto la telematizzazione. Il rapporto quindi tra l’ufficio e il professionista è notevolmente cambiato, quest’ultimo può interfacciarsi tranquillamente con il nostro ufficio senza spostarsi dalla sua postazione lavorativa”.
“In questo caso esiste un’altra piattaforma, che si chiama ‘Portale dei Comuni’, attraverso la quale i Comuni possono consultare la nostra banca dati per il confronto tra quello che viene dichiarato dai professionisti al catasto e quello che invece è in possesso nei loro archivi e segnalarci le eventuali incongruenze che riscontrano. Queste segnalazioni vengono prese in carico dall’Agenzia del Territorio che esegue una serie di verifiche finalizzate all’adempimento da parte del cittadino. L’accesso a livello nazionale a questo portale purtroppo da parte dei Comuni è molto limitato”.
“Il sistema messo in campo è quello di avere un contatto frequente con gli organismi professionali (notai, ingegneri, architetti, ecc… ma soprattutto geometri) che rappresentano i principali attori della proposizione dei documenti di aggiornamento delle banche dati catastali ed anche dei registri immobiliari. E’ stata istituita una “Commissione Interprofessionale Provinciale” che rappresenta una piattaforma di confronto che è risultata molto efficace sia per il continuo miglioramento dei servizi offerti all’utenza in genere che, viceversa, per l’acquisizione di documenti tecnico – professionali di sempre più elevata qualità. Quest’ultimo punto si traduce in una minore necessità di intervento da parte dell’Ufficio nella “bonifica” della banca dati con evidenti benefici per la collettività ed anche nell’impiego delle risorse interne. Sono state intraprese anche diverse iniziative di contatto con i vari rappresentati degli Enti Locali della provincia che, tra gli altri, hanno favorito l’avvio della realizzazione dell’archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici previsto da una convenzione tra l’Agenzia del Territorio e l’Istat”.
“L’attività messa in campo a livello nazionale a Caltanissetta è stata conclusa e i risultati verranno resi noti a completamento della raccolta dei dati delle altre provincie italiane”.
“L’organico è composto da 54 dipendenti (compreso il responsabile dell’Ufficio). La suddivisione tra profilo tecnico e amministrativo è pari a circa il 50%. Personale che ha una forte propensione alla cultura del lavoro e disponibilità ad apprendere nuove metodologie applicative. Altro aspetto estremamente apprezzabile è stata l’attitudine delle risorse al loro impiego flessibile nell’ambito delle varie attività lavorative”.
“Negli ultimi anni, oltre ad essere intervenuta una massiccia informatizzazione dei documenti di conservazione e delle procedure atte all’aggiornamento delle banche dati, si è fatto ricorso all’uso sempre più diffuso della “telematizzazione” soprattutto nei rapporti con l’utenza professionale. Oggi, nella provincia di Caltanissetta, circa il 95% degli afflussi di documenti proviene dai canali telematici così come le semplici richieste di consultazione delle banche dati; mentre il 5% allo sportello”.