Formazione: per ogni insegnante due impiegati amministrativi - QdS

Formazione: per ogni insegnante due impiegati amministrativi

Michele Giuliano

Formazione: per ogni insegnante due impiegati amministrativi

venerdì 16 Marzo 2012

Su 9 mila dipendenti solo 3.300 docenti: paradosso che spiega il fallimento delle politiche del settore. Ora si vuole mettere a punto l’albo unico ad esaurimento del personale

PALERMO – Uno dei paradossi più incredibili della formazione professionale in Sicilia proprio in questi giorni è stato confermato ed è relativo al personale. Su 9 mila dipendenti, 3.300 appena sono i formatori, cioè gli insegnanti. Il resto sono tutti amministrativi. Dati che vengono resi noti dalle organizzazioni di categoria a margine dell’incontro avuto con l’amministrazione regionale per mettere a punto finalmente l’albo unico ad esaurimento del personale della formazione professionale.
In questi giorni si è tenuta una riunione presso l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione ed alla Formazione professionale per discutere proprio della messa a regime di questo strumento. A confrontarsi il dirigente generale, Ludovico Albert, il dirigente del IV settore, Michele La Cagnina, i rappresentanti di Snals Confsal, Uil, Cgil, Cisl e Ugl. Si è discusso del lavoro svolto dal dipartimento e della funzione dell’Albo degli operatori che sostanzialmente si presenta come uno strumento che sta racchiudendo tutti i lavoratori della formazione in Sicilia. Proprio da qualche giorno si è chiusa la raccolta dati con gli enti di formazione che hanno completato l’implementazione delle informazioni.
La piattaforma di raccolta dati è in elaborazione e presto potrà consentire di avere dati più certi e di poter stabilire informazioni in merito all’impiego del personale della formazione professionale. Si è ribadito l’intenzione di dar seguito alla deliberazione di giunta numero 350 del 4 ottobre 2010 ed al Decreto assessoriale numero 5074 del 22 dicembre 2010, i quali impegnano gli enti di formazione a non operare nuove assunzioni dopo il 31 dicembre 2008 e l’amministrazione regionale a vigilare che ciò venga rispettato.
 
“Si farà di tutto – ha sottolineato il dirigente generale Albert – per impiegare tutto il personale presente nell’albo, che secondo la legge, i bandi e gli impegni degli enti dovrebbe per l’appunto rientrare in servizio in toto”.
In attesa che l’albo arrivi a regime però emerge già con chiarezza come esiste un problema strutturale per la formazione siciliana. Non è tollerabile che un settore possa tenersi in piedi avendo come proporzione ben due amministrativi ogni docente. Considerato che la formazione dovrebbe essere utile per insegnare ai giovani un mestiere, appare sconcertante che vi siano un rapporto di un insegnante ogni due dipendenti che invece stano comodamente seduti dietro una scrivania.
 Questa è certamente una delle più evidenti distorsioni del sistema che ha bisogno per cui di correttivi sotto questo aspetto. Non a caso l’albo ad esaurimento è nato proprio per fare un preciso check-up delle risorse umane degli enti, con l’obiettivo di riconvertire, laddove possibile, del personale amministrativo in docente. Potrebbe essere questa una soluzione da potere adottare per mettere fine ad una situazione che davvero ha il sapore del paradosso. Non a caso come confermato dalla Commissione d’inchiesta dell’Ars sulla formazione, negli anni sarebbero state effettuate assunzioni clientelari.
 

 
Altre questioni. Arretrati e fondo di garanzia
 
Sono state anche affrontate altre questioni. Anzitutto gli arretrati contrattuali 1998-2003. Gli enti, che hanno trasmesso le informazioni richieste sugli arretrati contrattuali maturati dal personale della formazione professionale e che devono essere ancora corrisposte dall’assessorato regionale alla Formazione professionale, sono circa 14 per un ammontare di debito per circa 6 milioni di euro. Il dirigente Albert ha dichiarato di avere fatto richiesta al Governo di poter disporre di queste somme per liquidare tempestivamente i diritti economici maturati dal personale. Per quanto concerne invece l’applicazione delle leggi regionali sul Fondo di Garanzia, il dipartimento regionale alla Formazione professionale sta lavorando sulla soluzione, richiesta in precedenza dallo Snals Confsal, di pagare direttamente il personale posto in cassa integrazione per la quota necessaria ad integrare l’assegno di sostegno al reddito corrisposto dall’Inps nel 2011 fino all’80 per cento dell’ultima retribuzione. Circa il 20 per cento, per tutte le mensilità di sospensione del rapporto di lavoro, verrà corrisposto in unica soluzione e direttamente sui conti bancari del personale. L’importo necessario dovrebbe aggirarsi intorno ai 6 milioni di euro circa.

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