Tumore al seno, mortalità in calo ma l’incidenza è in aumento - QdS

Tumore al seno, mortalità in calo ma l’incidenza è in aumento

Margherita Montalto

Tumore al seno, mortalità in calo ma l’incidenza è in aumento

sabato 17 Marzo 2012

Soglie d’età “insospettabili”: l’8-10% dei casi riguarda le donne under 35. Più del 30% interessa le over 70. Ciò si riscontra nella fascia della popolazione compresa tra i 35 e i 55 anni

CATANIA – Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione è un motto ricorrente necessario ed indispensabile per una buona qualità della vita.
“La cultura della prevenzione è importante, in quanto adottando uno stile di vita più salutare e corretto ed effettuando controlli clinici e diagnostici periodici, è possibile individuare tempestivamente la malattia, con un’elevata possibilità di guarigione. Soprattutto nel campo del tumore al seno i dati scientifici confermano che, da circa 20 anni, nonostante l’aumento dei casi nei paesi industrializzati, si sta riscontrando una riduzione della mortalità, merito di una corretta informazione e delle campagne di sensibilizzazione verso la diagnosi precoce”.
 
Questo è stato detto in occasione della conferenza nella quale si è affrontato il tema su “Il tumore alla mammella se lo conosci puoi sconfiggerlo” che si è svolta al Centro Sicilia l’8 marzo e alla quale ha partecipato  il Lions Club Catania Host e Lions Club Catania Faro Biscari, il responsabile del Day Hopital di Oncologia Medica Rosanna Aiello e il Responsabile di Diagnostica senologica Francesco Pane del Centro Catanese di Oncologia Humanitas e l’Assessorato alla Sanità. Gli argomenti affrontati dai relatori sono stati: Parliamo un pò del tumore alla mammella …E adesso dillo alle amiche…trattato da Rosaria Aiello; Come fare prevenzione? Eleonora Taibi e Stefania La Scola.
Il carcinoma mammario ha fatto registrare un aumento d’incidenza rispetto al passato nella fascia di popolazione compresa tra i 35 e i 55 anni. Potrebbe sembrare strano, ma i casi d’incidenza di questo tipo di tumore addirittura sfiorano soglie di età insospettabili: 8-10% dei tumori alla mammella sotto i 35 anni, mentre più del 30% nelle donne over 70. Si riscontra inoltre che nelle donne giovani il carcinoma è spesso diagnosticato troppo tardi, mentre se preso in tempo si potrebbe, con terapie adeguate e meno invasive, elevare la possibilità di guarigione. Ecco perché l’informazione è a questo punto “salvavita”.
 
Si pensi che essere informati comporta una diminuzione al rischio tumore, tanto che se la mortalità delle donne negli anni ‘90 era di circa 40 ogni 100.000, nel 2011 siamo quasi alla metà. Su questi dati occorre però fare attenzione alla distribuzione geografica Nord –Sud, dove si diversifica l’incidenza dei tumori alla mammella anche se al Sud le donne stanno diventando più responsabili e si sottopongono con più frequenza allo screening. I dati sono chiari: al Nord la percentuale delle donne che si sottopone allo screening mammario è il 90%, al centro il 60% e al Sud il 40%, con casi negativi come a Catania, dove l’adesione nel 2009 non ha superato la soglia del 30%. I dati relativi al Rapporto Airtum 2011 riportano che il carcinoma alla mammella della donna è dell’87%.
Se il tumore del seno colpisce 1 donna su 10 possiamo dire che rappresenta il tumore più frequente nel sesso femminile, il 25 % di tutti i tumori che colpiscono le donne. “Per raggiungere più risultati si deve incoraggiare ancora la prevenzione primaria e secondaria che ha ampi margini di miglioramento: fondamentale è l’accesso alla mammografia da ripetersi ogni anno con visita senologica abbinata, può ridurre notevolmente la mortalità”.
Vediamo più da vicino il quadro della situazione.
“I controlli meno frequenti, la scarsa informazione, la paura di sottoporsi a controlli specialistici, lo stile di vita scorretto procurato da consumo di alcool, fumo, alimentazione scorretta, obesità sono fra le cause principali. Inoltre, familiarità o condizioni genetico-ereditarie, mammella densa, terapia ormonale sostitutiva, precedenti condizioni patologiche del seno predisponenti al cancro sono ulteriori elementi da valutare”. “Inoltre nel 95% delle donne che sviluppano un carcinoma mammario non è presente alcuna mutazione genetica. Ai nuclei familiari a rischio per carcinoma mammario è tecnicamente possibile offrire un’analisi genetica attraverso un normale prelievo di sangue”.
Se l’informazione è indispensabile ecco cosa suggeriscono gli specialisti. Occorre sottoporsi ad una diagnosi precoce e visita senologica; esami strumentali, mammografia, ecografia attraverso i quali si possono effettuare accertamenti necessari per verificare lo stadio della malattia. Per la terapia chirurgica interventi mirati e ricostruzione immediata, terapia farmacologica e follow up che consente di individuare un programma completo di cura e programmazione di controlli periodici.

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