Risanamento di Bilancio
Il Consiglio europeo – considerando il semestre europeo successivo – indicava come le politiche di bilancio per il 2012 avrebbero dovuto mirare a ripristinare la fiducia, assicurando la sostenibilità del trend del debito e garantendo la riconduzione dei disavanzi al di sotto del 3 per cento del Pil.
A tal fine era necessario, nella maggior parte dei casi, un aggiustamento strutturale su base annua ben superiore allo 0,5 per cento del Pil.
Il risanamento avrebbe dovuto essere accelerato negli Stati membri che versavano in una situazione di forte disavanzo strutturale o di livello del debito pubblico molto alto o in rapida crescita.
Il Patto euro plus
Con il Patto euro plus gli Stati firmatari si impegnavano, in base agli indicatori e ai principi previsti, ad annunciare una serie di azioni concrete da portare a termine nei dodici mesi successivi. Il Patto punta, infatti, principalmente su settori che rientrano nella sfera di competenza nazionale e che sono essenziali per migliorare la competitività e scongiurare squilibri dannosi.
-Stimolare la competitività.
-Stimolare l’occupazione.
-Concorrere ulteriormente alla sostenibilità delle finanze pubbliche.
-Rafforzare la stabilità finanziaria.
Pareggio di bilancio
La prima regola del Fiscal compact riguarda il divieto per il deficit strutturale di superare lo 0,5 per cento del Prodotto interno lordo nel corso di un ciclo economico. A partire dal 2014 tutti gli Stati europei dovranno garantire almeno il pareggio di bilancio. Il deficit da quel momento non potrà superare la soglia stabilita dalla cosiddetta regola d’oro.
Debito
Il Patto mette dei paletti molto rigidi per quanto riguarda il debito pubblico, stabilendo un percorso di riduzione comune. Gli Stati con un debito superiore al 60 per cento del Prodotto interno lordo devono riportarlo a quella soglia. Il debito dovrà scendere ogni anno di 1/20.
C’è l’introduzione di un meccanismo sanzionatorio automatico nei confronti dei Paesi che non rispettino i parametri relativi al bilancio dello Stato (deficit non superiore 0,5 per cento del Pil). La Corte di Giustizia europea di Lussemburgo potrà imporre una multa fino allo 0,1 per cento del Pil. Nel caso di superamento della soglia del 60 per cento del debito invece si valuterà attraverso il Consiglio di volta in volta ogni eventuale sanzione. L’obbligo sul debito sarà soggetto comunque a deroghe.
Quanto stabilito dal Fiscal Compact dovrebbe entrare in vigore l’1 gennaio del 2013 a condizione che 12 stati contraenti lo abbiano ratificato.
“Va condiviso anche dalla Sicilia – ha detto Armao, in un comunicato del 13 marzo scorso, riferendosi alle parole di Monti e la Merkel – quanto richiesto dall’appello circa il rafforzamento della convergenza politica europea. Italia e Germania partendo dalla ratifica del Fiscal compact si facciano promotrici di una dichiarazione politica per indirizzare e rafforzare la politica europea in senso federale. È necessario in tal senso che i due Paesi adottino un’azione comune per produrre una Agenda e un Metodo per tale rafforzamento”.
Per quanto riguarda gli effetti sull’economia dell’Isola l’assessore aggiunge: “La Regione siciliana ha avviato un deciso percorso di risanamento, ma col Fiscal compact questa scelta va rafforzata senza tentennamenti, ma puntando sempre e comunque a sostenere lo sviluppo e gli investimenti”.